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Intervista a Fabrizio BOSSO
Palermo, 20 maggio 2003
di Antonio Terzo

A.T.: Giusto per partire menzionando le autorità cui ti sei affiancato, hai suonato sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley, Steve Coleman, più di recente Phil Woods: di chi tra questi hai un aneddoto da raccontare…?
F.B.:
Forse la severità di Gorge Russell, il quale non dava il tempo di guardare le parti, staccava il tempo e si doveva andare. E le sue partiture sono difficilissime, ci ha messo in difficoltà più di una volta…

A.T.: Quindi richiedeva una lettura all'impronta …
F.B.:
Sì, assolutamente. Io ho sempre avuto la dote di leggere bene a prima vista, ma non tutti ne sono capaci, non avendo studi classici alle spalle avevano più problemi…

photo by Gianmichele TaorminaA.T.: Durante un'intervista che pubblicheremo su questi sito ha parlato di te un grande senatore della tromba, Kenny Wheeler, menzionandoti tra i non molti giovani musicisti italiani a lui noti e che in qualche modo segue: che te ne pare?
F.B.:
Con lui è stata una bellissima esperienza. Ho lavorato sotto la sua direzione prima da corsista, al Paese degli Specchi a Bologna nel '93, e successivamente ci siamo rivisti dopo 6-7 anni per un progetto con un decimino, tutti professionisti, con musica scritta da lui. Mi ha trovato maturato, è rimasto molto colpito…

A.T.: Ti ha contattato lui?
F.B.:
Si trattava di una cosa organizzata da Maurizio Giammarco, che ha messo su questa band con me, Marco Tamburini, Roberto Rossi, ed altri, e abbiam fatto due giorni di prove ed un paio di concerti, a Termoli se ben ricordo.

A.T.: Invece sembra che per motivi logistici la tua esperienza con Salvatore Bonafede, tra le tue più riuscite (tu hai suonato nel suo Ortodoxa, lui ti supporta in Fast Flight, entrambi RedRecords), sia, se non conclusa, ormai rimasta affidata a situazioni più contingenti e non stabili: quindi la particolare intesa musicale che vi conduceva a lavorare insieme non è riuscita a far superare le difficoltà della distanza?
F.B.: Inizialmente, quando è nato il mio gruppo, ho voluto che Salvatore suonasse nel disco, e poi da lì lui ha messo su questa formazione per il suo disco ed è capitato di girare a nome suo, come capita ancora. Ma purtroppo nulla di stabile, perché è difficile: lui ha anche degli impegni al conservatorio, poi c'è la distanza…. E' difficile organizzare giri così, però c'è sempre una grande stima, ovviamente, e quando ci si ritrova a suonare è sempre un piacere.

A.T.: Adesso c'è Giovanni Mazzarino
F.B.:
Sì, con Giovanni c'è più continuità, nonostante lui stia qua, forse ha uno spirito un po' più manageriale, quindi riesce ad organizzare. A Salvatore non va tanto di star troppo in giro… Invece Giovanni riesce ad organizzare queste settimane di concerti: per esempio oggi suoniamo dopo un giro di una settimana, poi il 24 faremo un'altra serata a Genova. Con Giovanni Mazzarino ho già fatto due dischi, il primo Evening in Blue
e quest'ultimo, The Cyclone, che presenteremo stasera… Giovanni suonava già da più anni in quartetto con questi stessi musicisti… Circa sette-otto anni fa ho sostituito Flavio Boltro, a Giovanni son piaciuto e dopo qualche tempo mi ha chiamato ed il suo quartetto è diventato quintetto.

A.T.: Altro brillante progetto in cui si registra la presenza dei tuoi pistoni è quello con il pianista Luigi Martinale, con il cui quartetto hai registrato sia Eyes and Stripes (2000) che il recente Urka (2002): sembra tu abbia riscontrato terreno fertile nelle composizioni di Martinale per esprimere al meglio la tua verve interpretativa.
F.B.: Luigi ha una bella scrittura, in effetti non facile a livello armonico: per non entrare nel dettaglio, a differenza di altri che scrivono musica originale, photo by Antonio Terzoche si fa pure molta fatica a suonare e magari alla fine non è neanche bella, con Luigi invece c'è un po' di difficoltà iniziale ad imparare gli assoli, a causa dei giri armonici non semplici… Per alcuni aspetti mi ricollegherei proprio a Kenny Wheeler come atmosfera…

A.T.: Sicuramente Martinale è più ironico…
F.B.:
Sì in alcuni pezzi sì, ma in quelli più d'atmosfera c'è un po' quel tipo di sonorità… Alla fine lui ha un bel senso della melodia, costruisce bene la musica, secondo me, e ha un bel modo di concatenare gli accordi: mi diverte! Anche con lui, purtroppo, poi non suoniamo tantissimo. Si esce se riesce ad organizzare questi piccoli giri…

A.T.: Pensi allora di aver finalmente trovato in questo quartetto la giusta dimensione espressiva, così da smettere di "girare" e finalmente fermarti almeno per un po'?
F.B.:
Mah, in Italia purtroppo non funziona come in America dove se hai un progetto ti aiutano a spingerlo e con quello puoi andare avanti: qui sei costretto ad essere molto cauto… Da una parte è una fortuna esser chiamati da tanta gente e poter suonare in diverse formazioni, perché comunque è stimolante. Poi si arriva ad un certo punto nell'arco di un anno che si è un po' saturi: io ieri ho suonato con D'Andrea, stasera suono con Mazzarino, domani sono con Cammariere… Allora a volte diventa difficile gestire questa cosa qua, non solo a livello fisico, perché i viaggi distruggono, ma anche psicologico, perché dover entrare ogni sera nella musica di un musicista diverso, ognuno con un proprio taglio, una propria dimensione concettuale… Per dire: ieri ero con Franco D'Andrea e Gianluca Petrella, abbiamo suonato in trio una cosa particolarissima, un progetto molto bello, di cui è appena uscito pure un disco, Round Riffs & More, per la Philology… Io sei mesi fa ho messo su un quartetto, ho fatto tre date e con tutti gli impegni che ho non riesco a gestirlo: avrei dovuto fare il disco già quattro-cinque mesi fa, ma ho dovuto rinviare tutto ad ottobre, sperando di calmarmi un po'. Questo è un momento in cui mi capita di andare avanti suonando un po' con tutti, mi sta bene... Per altro devo dire che negli ultimi due anni ho fatto tutte cose di qualità, potendo eliminare quelle peggiori…

A.T.: Tra le tue collaborazioni, oltre a quelle fin qui ricordate, si registrano anche delle sortite nell'ambito della musica più propriamente leggera: Concato, Baglioni, Cammariere
F.B.: Beh, per me è una esperienza bellissima, perché mi trovo a suonare in contesti pop… Con Sergio è la dimensione ideale, perché alla fine io suono jazz, faccio i miei soli ottenendo grande popolarità con poca fatica rispetto ad un concerto di jazz come può essere quello di stasera. Anche la musica di Giovanni è infatti molto impegnativa, e quindi magari si fa una fatica pazzesca per avere un riscontro finale che è un quarto di quello che posso avere quando faccio un solo con Sergio, dove ci sono tremila persone che impazziscono, e uscendo dal palco faccio un mucchio di autografi… E' una dimensione nuova per me, no? Semmai la cosa bella è che inizio ad avere un riscontro anche ai miei concerti o quando suono da solista: viene la gente che mi ha visto con Cammariere, la quale, quindi, si avvicina al jazz… Ed è questa per me la cosa importante, perché comunque stiamo attirando una fetta di pubblico che magari non si sarebbe mai avvicinata al jazz. Con Sergio alla fine facciamo il bis e magari suoniamo
Caravan, Estate, e la gente coglie tutto, perché è più predisposta. Secondo me questo è un bel momento per il jazz, anche se c'è tanta gente che si lamenta… Ma è un po' una mania degli Italiani quella di lamentarsi! Io poi mi ritengo in una situazione privilegiata perché lavoro tanto, godo di una certa considerazione. photo by Marco LosavioCi son tanti bravi musicisti che dovrebbero avere più spazio, ma questo dipende anche da sé, dal carattere: se posso vantarmi di un pregio è quello di essermi dato molto da fare sin da quando avevo quindici anni, sacrificando parte della mia adolescenza perché credevo veramente nella musica. Infatti mi sono diplomato presto, ho preso la mia tromba a spalla e mi son fatto due anni e mezzo di liscio, perché andando via di casa presto, dovevo pur mantenermi… Non rinnego nulla, anzi adesso mi trovo a raccogliere un po' i frutti di quanto ho fatto allora.

A.T.: Ma non temi di tradire o comunque corrompere la tua natura jazz in queste situazioni pop?
F.B.:
No, lotto sempre contro questa cosa. Per esempio, un mio carissimo amico e musicista che stimo, il mio collega Marco Tamburini, è sempre stato criticato da tanti musicisti che si ritengono "puristi" perché suonava con Jovanotti. Sono pretesti: se si sa suonare, lo si fa bene in qualsiasi contesto, e poi il lavoro è lavoro. Inoltre questi "puristi" sono poi gli stessi che si lamentano di non avere mai una lira! Trovo questo ragionamento molto provinciale: in Italia ci sono i "puristi", poi quelli che fanno il free che odiano quelli che fanno il bop, ed infine gli altri che facendo pop non sono più considerati dei buoni jazzisti! Però Herbie Hancock che suona con Giorgia gli va bene! Uno che è molto avanti in queste cose è Stefano Di Battista, che ha fatto un disco con Niccolò Fabi, ma, anche se lui è uno fortissimo, c'è sempre qualcuno che giudica negativamente… Ma se lui può dare il suo contributo, quello che sente, il suo jazz, se può regalarlo anche alla musica pop, che c'è di male?

A.T.: E poi come dicevi, c'è il riscontro in cui tali situazioni possono veicolare il jazz stesso!
F.B.:
Esatto! Per me la gioia più grande è vedere le diciottenni-ventenni che impazziscono per un mio solo su una ballad…! Fra qualche anno magari le stesse andranno a sentire un concerto di jazz, diventeranno appassionate di jazz e compreranno dischi di jazz!

A.T.: C'è pure un progetto inverso, per così dire, Italian Songs (2002) con Paolo Di Sabatino: come vi è venuto in mente?
F.B.:
E' stata un'idea venutaci così, l'abbiamo fatto in un paio d'ore: eravamo in giornata di grazia, abbiam preso tutte le prime takes… Più che altro ci siamo divertiti ed abbiamo fatto anche qualche concerto in giro.

A.T.: Pensate di fare una seconda uscita?
F.B.:
Ma, non so, potrebbe anche essere… L'idea era nell'aria, ma con i nostri mille impegni diventa difficile ritrovarsi… Si vedrà!

A.T.: Ancora un po' di aneddotica: com'è avvenuto che nel '97 tu abbia sostituito Randy Brecker e Lew Soloff nel tour italiano della Carnegie Hall Big Band?
F.B.:
Quella è stata un'esperienza fantastica: mi ha chiamato Randy Brecker, che nutre una grande stima nei miei confronti e con il quale avevo lavorato qualche anno prima, e mi ha detto che sarebbe mancato lui due giorni ed altri due giorni Lew Soloff: così li ho sostituiti…Ho vissuto la loro atmosfera, perché in America hanno un'idea di big-band molto diversa dalla nostra: per noi big-band significa volume, suonare forte, massa di suono, mentre loro curano molto più le dinamiche, guadagnandone molto più la precisione, i colori, gli attacchi… Sono rimasto subito affascinato. Poi Jon Faddis, che è il direttore, anzi era perché la Carnegie Hall è stata sciolta per mancanza di fondi - è rimasta solo la Lincoln Center, quella diretta da Wynton Marsalis - Faddis, photo by Gianmichele Taorminadicevo, è uno molto severo, e nonostante Randy Brecker gli avesse parlato bene di me, mi ha fatto comunque l'esamino: sono arrivato là a fare la prova prima del concerto, e come primo pezzo mi ha messo davanti una cosa allucinante, un unisono a quattro trombe, giusto per vedere… Io l'ho letto bene, tanto che alla fine Lew Soloff mi ha dato una pacca sulla spalla dicendomi: "L'hai suonato meglio di me che lo faccio da un anno…". E a quel punto Faddis s'è rilassato, e da lì è nato anche un bel rapporto…

A.T.: Torniamo a te. Sono trascorsi circa quattro anni da quando nel '99 sei stato designato "Miglior Nuovo Talento" dal referendum di Musica Jazz: come ti sei sentito allora?
F.B.:
Questa nomina è arrivata veramente a sorpresa, perché non era ancora uscito il mio disco, e di solito si viene premiati quando tiri fuori qualcosa… Pur non avendo ancora fatto un disco mio, però ho avuto la fortuna di aver iniziato a lavorare con musicisti importanti come Enrico Pieranunzi o Enrico Rava, che diceva bene di me… Infatti, altra cosa negativa che devo purtroppo dire dell'Italia è che finché non c'è qualche musicista importante che parli bene di te non ti si filano nemmeno! Mi dispiace che qui non esista la figura del talent-scout, come invece in America: i talent-scouts sono produttori, giornalisti, persone che girano per le jam-session, vanno a sentire i giovani nelle scuole… Perché Roy Hargrove, Nicholas Peyton, Joshua Redman hanno avuto modo di diventar famosi, avere un contratto con la Verve o la BlueNote a vent'anni? Con questo non voglio dire che anch'io avrei meritato simile trattamento, però secondo me in Italia ci sono elementi che meriterebbero più attenzione… Là, se vali qualcosa ti danno la possibilità di tirarlo fuori, anche in Francia già più che in Italia. Qui un giornalista, prima di scrivere di qualcuno, deve avere delle segnalazioni da parte di qualche musicista di peso, oppure si deve fare un disco che gli piaccia…

A.T.: Tu comunque rappresenti un'eccezione, perché alla fine molti parlano bene di te, indipendentemente da tutto. Quindi detto da te magari questo ha un peso maggiore, va apprezzato di più… Ma da quella premiazione, nel frattempo cosa è cambiato?
F.B.:
Mah, io lavoravo parecchio già prima… Magari nel primo periodo sono subentrati gli approfittatori, per esempio il trio non particolarmente bravo, che non riuscendo a suonare in giro prende la data con il tuo nome, ti chiama, paga un po' di soldi in più e in questo modo becca le serate… Il risultato è concerti poco più che mediocri, in cui si è costretti a tirare la serata e si suona ad un livello molto più basso rispetto alle proprie possibilità: questa è stata la prima conseguenza… Tuttavia, se si accorgono di te le cose cominciano ad andare, ma devi esser tu a farle funzionare, dipende da come ci si muove… Purtroppo vedo musicisti di gran talento che però non sanno sfruttarlo, di contro ad altri che, magari con meno talento, fanno più cose perché sanno gestirsi… Non mi va di far nomi, ma conosco musicisti straordinari che però tirano bidoni, non sanno gestirsi professionalmente… Ecco, manca la professionalità: in America invece è la prima cosa. L'aver fatto musica classica è stata una fortuna per me, mi ha insegnato la disciplina. Poi, nonostante io sia presto approdato al jazz, dopo aver suonato per anni molta musica classica, è stato piuttosto difficile sganciarmi da quell'impostazione, ho dovuto trovare il modo di applicare la tecnica classica al jazz…

A.T.: Un po' d'ironia: oggi ti senti meno "Nuovo" come talento?
F.B.:
Sì! Perché inizio a vedere in giro musicisti molto più giovani di me: per anni sono stato il più giovane in qualsiasi posto mi trovassi a suonare… L'obiettivo adesso è la maturità, riuscire a raggiungere qualcosa… Tecnicamente c'è sempre da migliorare, basti prendere ad esempio Wynton Marsalis: mi piacerebbe fare la metà delle cose che riesce a fare lui, anche perché migliorarsi tecnicamente consente anche di poter esprimere quello che si ha dentro. Più mezzi tecnici si hanno, meglio ci si riesce ad esprimere… O si è Chet Baker, che con due note riusciva a trasmettere sensazioni straordinarie, oppure i mezzi tecnici sono veramente indispensabili…! Adesso sto puntando di più ad una maturità, una ricerca, un suono mio, ma non ho neanche il tempo per rimettermi a studiare, cercare cose nuove: spero di averne più in là. Adesso suono un po' per inerzia, mi lascio trasportare dall'istinto, dall'energia che mi danno gli altri musicisti, cercando di dare comunque sempre il massimo.

A.T.: Nel 2002 sei stato insignito del francese "Django d'Or" con l'High Five Quintet (con Scannapieco, Mazzariello, Ciancaglini, Tucci), per il cd Jazz for more… (Via Veneto Jazz)…
F.B.:
Sì, è un gruppo costituito da tutti giovani che mi dà molte soddisfazioni: abbiamo fatto questo primo disco e a settembre-ottobre dovremmo registrare quello nuovo. Quest'estate abbiamo diversi appuntamenti importanti, Umbria Jazz, poi Clusone e poi il 6 luglio Park Floral a Parigi, un grande festival con seimila persone, in cui suoniamo prima di Joe Lovano, una cosa che davvero ci onora.

A.T.: Insegni sempre?
F.B.:
Ho lasciato una settimana fa, facevo lezione ogni quindici giorni a Vicenza, in una Scuola di jazz, ma con la tournée di Cammariere e le altre cose non riuscivo più ad andare…


A.T.:
Jazzitalia, come forse saprai, si occupa anche di didattica, avvalendosi della collaborazione di vari musicisti disposti a "trasmettere on-line" la propria esperienza: per quel che ti riguarda, qual è una delle cose più importanti che cerchi di dare ai tuoi studenti?
F.B.:
Avendo avuto un approccio molto istintivo al jazz, cerco di trasmettere questa impostazione:. credo poco nello studio delle scale, anche se non può che far bene. Tanti Americani m'han detto la stessa cosa: se vuoi studiare le scale, l'armonia, studiale bene, ma quando suoni dimentica tutto quello che hai studiato! Quindi, secondo me l'aspetto più importante è sensibilizzare l'orecchio, ascoltare molta musica e trovare un proprio approccio a suonare sui giri armonici difficili… Ritengo che il jazz sia un genere così aperto che sarebbe restrittivo obbligare ogni musicista ad applicare lo stesso metodo per affrontare una determinata forma. Per suonare un giro di blues io posso avere i miei riferimenti, un altro avrà i suoi… Altro elemento importante è il tempo: la prima cosa è lo swing, l'approccio al levare, la differenza tra tempi binari e tempi ternari. Ho sentito musicisti completissimi che non sbagliavano una nota, ma se non si ha swing non si può suonare jazz! La pulsazione del contrabbasso ed il ride del piatto sono le due cose fondamentali: se si riesce a percepire questo, si può suonare jazz, tutto il resto si può migliorare… Poi il suono!

A.T.: Ultimo cd acquistato…?
F.B.:
Quello di Flavio Boltro, che doveva regalarmelo ma non ci vediamo da tantissimo… Siamo carissimi amici, anzi devo moltissimo a lui, perché se suono come suono, bene o male che sia, lo devo a lui… Ho avuto questa folgorazione quando da piccolo l'ho sentito suonare: pensa che mio padre, trombettista a livello dilettantistico, studiava da lui, a Torino! Sono andato a sentire il saggio di mio padre, io suonavo già la tromba, e mi son detto: voglio suonare come questo qua!

A.T.: Quanto tempo fa?
F.B.:
Avrò avuto dodici-tredici anni… Non ho mai studiato da lui, ma dopo essermi trovato a fare un paio di jam-sessions con lui è come se l'avessi fatto: mi hanno aperto la mente! Adesso, quando ci troviamo a suonare insieme è una gioia, non esiste la competizione, lui mi adora come io adoro lui: sono andato su la prima volta a Parigi e mi conoscevano tutti perché non faceva altro che parlare di me… C'è un rapporto bellissimo, purtroppo ci vediamo poco perché Flavio adesso vive a Parigi.

A.T.: Oltre Jazz for more…, fra le ultimissime c'è l'album con Irio DePaula, che ti definisce "un vero talento anche dal punto di vista umano": due parole e quando esce.
F.B.:
Questa non la sapevo e mi fa piacere: non leggo molto e non navigo tanto in Internet, non ne ho il tempo. Con Irio è stata un'esperienza bellissima, abbiamo fatto un disco in duo, anche lì tutti i pezzi alla prima take, c'era un relax pazzesco… Il disco dovrebbe uscire in settembre, ho registrato con lui e la sua Gibson due dischi, uno in duo ed un'altro in quartetto con Manzi e Moriconi: è stato bellissimo soprattutto sentire i pezzi brasiliani con gli accordi giusti…!

A.T.: C'è ancora qualcosa di più recente? Tuoi progetti futuri?
F.B.:
Le cose importanti le farò con gli High Five, poi con Sergio Cammariere il Festival di Lucca, molto importante… Infine da settembre-ottobre spero di fermarmi un po' e pensare al mio quartetto, per poi riuscire a registrare.






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12/06/2010

Young Jazz Festival 10 con al direzione artistica di Gianluca Petrella: "La rassegna fulginate si distingue tra le iniziative italiane per il proposito di coinvolgere esperienze artistiche giovani con un'attenzione a proposte poco o per niente inflazionate, ma senza isolarle dall'esperienza dei maestri. Un punto di forza del jazz è la capacità di innovarsi grazie all'affermarsi di nuovi talenti, che nei casi più felici contribuiscono a perpetuarne la tradizione e ne determinano anche l'evoluzione e l'apertura." (Vincenzo Fugaldi)

15/05/2010

Arriving Soon (Soul 4 & Mattia Cigalini) - Marco Buttafuoco

24/04/2010

Miriam (Gianfranco Menzella Quintet)- Rosanna Perrone

21/02/2010

Bonafede/Bosso Quartet: "Un concerto condotto sull'onda dei sentimenti, come è sempre la musica del pianista Salvatore Bonafede, co-titolare dell'appuntamento del Metropolitan Jazz Vanguard insieme al trombettista torinese Fabrizio Bosso" (Antonio Terzo)

20/02/2010

Il supergruppo Bonafede/Leveratto/Bosso e Gatto inaugura al Teatro Garibaldi di Modica la rassegna "Il Teatro per la Musica": "Quattro personalità eterogenee - quattro modi diversi di interpretare il jazz - riunite per la prima volta insieme esclusivamente per una serata pensata per offrire un evento che testimoniasse una particolare attenzione, della stessa fondazione, verso questa disciplina musicale." (Giuseppe Mavilla)

10/01/2010

Le interviste all'European Jazz Expo' di Cagliari. Sonia Peana, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Fabrizio Bosso: che cosa amano del jazz, e non solo del jazz, i musicisti italiani dell'EJE 2009 e, "The Lion doesn't sleep tonight", chiacchierata semi confidenziale con Enrico Rava vincitore del premio EJE alla carriera. (Viviana Maxia)

01/01/2010

The Modern Sound of Nicola Conte (Nicola Conte)- Alessandro Carabelli

20/12/2009

European Jazz Expo. International Talent Showcase. "L'imperdibile appuntamento cagliaritano, in un novembre piacevolmente scaldato dal sole, presentava come ormai ogni anno dal 2004 i suoi numeri da sogno, con 9 sale, oltre 200 artisti coinvolti per più di 50 concerti, con il consueto grande e meritato successo di pubblico." (Enzo Fugaldi)

13/12/2009

Culatello & Jazz: Fabrizio Bosso, Lorenzo Tucci, Luca Mannutza: "Bellissimo scenario quello del cortile del castello, tavoli apparecchiati con grande eleganza (altro che club fumosi), luci morbide, pubblico elegante. Un affollamento incredibile, fra l' altro, con cento spettatori rimasti fuori (Dall' ascolto di Bosso o dal menù di Spigaroli ?)." (Marco Buttafuoco)

25/10/2009

Giunto alla 29a edizione il Roccella Jazz Festival sotto il titolo "Rumori Mediterranei" propone quest'anno trenta concerti in undici giorni con i più grandi artisti della scena internazionale. Una rassegna itinerante partita da Reggio Calabria e che, toccando diverse località, si è conclusa nella sua città natìa Roccella Jonica con i consueti quattro giorni di musica e appuntamenti collaterali. (Vincenzo Fugaldi)

05/09/2009

My Foolish Harp (Angelo Adamo) - Giuseppe Mavilla

20/07/2009

Dall'8 al 30 maggio si è tenuta a Cagliari la 12a edizione della Rassegna "Forma e Poesia nel Jazz". Jazz: come dalla forma può scaturire la poesia. Chiacchierata con Nicola Spiga sulla rassegna jazz di primavera. (di Viviana Maxia)

04/07/2009

Reggio Top Jazz Festival, Seconda Edizione: "Nell'accogliente Teatro Cilea della città sullo Stretto, si sono alternati otto fra i vincitori della competizione, e due ospiti stranieri." (Vincenzo Fugaldi)

13/05/2009

Intervista a Javier Girotto: "In Italia ci sono tantissimi grandi talenti, il livello dei musicisti è, secondo me, uno dei migliori al mondo, ma vedo che si rischia poco nella ricerca di fare nuove cose, s'imita troppo rifacendosi al passato e si creano poche cose originali e sperimentali..." (Elide Di Duca)

14/03/2009

Italian Songs (Flora Faja)

25/01/2009

Intervista a Fabrizio Bosso: "Non mi ritengo un talebano del jazz. Semplicemente adoro la musica di qualità. Mi piace fare incursioni in tutti gli stili e ascolto tanta musica anche non jazz, perché ritengo che sia importante ricevere influenze dagli altri mondi musicali per creare nuovi percorsi." (Cecilia Gaetani)

01/01/2009

L'High Five Quintet al Blue Note di Tokyo: "Otto set in quattro giorni. Mai un minuto per il tempo libero. Però un successo crescente, che sfocerà in un DVD e in un CD che conterrà parte dei brani eseguiti nel prestigioso locale giapponese." (Giovanni Greto)

28/12/2008

Drums And Jao (Jazz Art Orchestra)

22/11/2008

Eventi in Jazz di Busto Arsizio: "Dopo il successo degli anni scorsi, anche questo autunno a Busto le calde note del jazz hanno acceso la vita culturale cittadina. Dal 18 ottobre gli "Eventi in Jazz", giunti alla VI edizione, hanno portato, come da consuetudine, artisti di grandissimo livello nei principali teatri cittadini quali il Sociale, il Manzoni, il Lux, Fratello Sole, con un cartellone davvero invidiabile." (Alessandro Carabelli)

15/11/2008

No Border, il trio di Franco D'Andrea con Fabrizio Bosso e Trilok Gurtu al 52° Festival Internazionale di Musica Contemporanea. A completare la serata, due gruppi provenienti dalla Sardegna: i "Cantadores a chitarra de Deris, de Oe e de Sempre" e i "Concordu di Castelsardo". (Giovanni Greto)

02/11/2008

Ancora... e altre canzoni (Paolo Di Sabatino, Fabrizio Bosso)

26/10/2008

"Tonyght Jazz", tributo a Tony Scott: "Un concerto irripetibile e di elevato livello culturale, in un momento in cui la cultura langue: sia per i musicisti coinvolti, alcuni appositamente chiamati, sia per il progetto entro cui la serata si inserisce. L'idea, infatti, nata dalla vulcanica mente e dal sensibile animo del regista Franco Maresco, è quella di realizzare un film-documentario sulla vita di un indimenticabile protagonista del jazz di tutti i tempi: Tony Scott." (Antonio Terzo)

18/08/2008

Stefano Di Battista - Fabrizio Bosso All Stars Jazz Band a Roma in occasione del concerto del 1° maggio 2008: "Contesto inusuale, circostanza imprevedibile, piazza insolita. Un tempo forse...perché per la prima volta nella storia del "concertone" del Primo Maggio 2008 di piazza San Giovanni, a esibirsi di fronte a centinaia di migliaia di presenti, è una All Stars Jazz Band da brivido..." (Nicola Guida per MMS)

15/08/2008

Musicanima (Dario Skepisi)

15/08/2008

Un Lungo Viaggio (Gianluca Caporale)

29/06/2008

si è concluso il Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "...una prima edizione ben riuscita, tanto sotto l'aspetto musicale che per il buon seguito di pubblico, giunto anche dalle province limitrofe, il cui successo ha indotto già le realtà organizzatrici, Comune di Vittoria in testa, a dare appuntamento all'anno prossimo per l'edizione numero due..." (Antonio Terzo)

18/02/2008

Trouble Shootin' (Stefano Di Battista)

05/01/2008

I Festival Piemontesi, II Tappa: "I viaggi sono costruiti attraverso ritorni, passaggi e paesaggi e possono diventare con il tempo frequentazioni; le novità sanno stupire presentandosi come eccezioni o consolidate esperienze e il jazz acquista nuovamente lo stimolo per attraversare e ri-attraversare il Piemonte dell'estate 2007." (Alessandro Armando)

10/11/2007

Jazz Club Perugia: Oltre 1200 spettatori nel primo fine settimana al "Jazz d'inverno"...(Marcello Migliosi)

15/09/2007

La quinta stagione (Roberto Giglio)

11/08/2007

Drumonk (Lorenzo Tucci)

31/07/2007

Vicenza Jazz 2007: Andrea Bacchetti in "Omaggio a Ravel e de Falla", Irio De Paula con Fabrizio Bosso, Abdullah Ibrahim in "Senzo - Ancestor", la Egea Orchestra e il "Malian Project" di Dee Dee Bridgewater. (Giovanni Greto)

28/06/2007

Nuova gallery con le foto di Marco D'Amico.

23/06/2007

Mario Biondi 'Handful of Soul', insieme agli High Five Quintet, all'Auditorium di Roma: "Il pubblico romano, come sempre prodigo di applausi, si è lasciato trasportare da un'esibizione trascinante ed estremamente curata sotto il profilo dell'esecuzione." (Luigi Milani)

23/04/2007

Handuful Of Soul (Mario Biondi)

18/03/2007

Just Smile (Matteo Brancaleoni with Renato Sellani)

15/01/2007

Fantasy (Marchio Bossa)

04/01/2007

Un esclusivo reportage attraverso i festival piemontesi: "E' possibile percorrere centinaia di chilometri e ascoltare note di jazz senza uscire da una sola regione del nostro paese: Il Piemonte. Attraverso piccole città, paesi che sono ricordati solo per essere parte di una periferia, paesi che fanno parte di province troppo vaste per essere nominati singolarmente, si può vivere un viaggio a tappe, piacevolmente forzate, per rispondere ad un urgenza: il jazz." (Alessandro Armando)

03/12/2006

High Five, Gianluigi Trovesi, Fulvio Maras, Umberto Petrin, Rossano Sportiello (Giorgio Bianchi)

26/11/2006

Pure Soul (Andrea Sabatino)

29/06/2006

Pietro Condorelli Quintet e il trio formato da Roberto Gatto, Daniele Scannapieco e Julian Oliver Mazzariello allo Ueffilo Jazz Club: "Due grandi eventi in meno di una settimana: in totale, 8 tra i migliori musicisti attualmente presenti nel circuito nazionale..." (Alberto Francavilla)

08/06/2006

Mare Mosso (Bosso - Mannutza - Muresu - Volpe)

07/05/2006

Thinking Blue (Alberto Bonacasa 4et)

01/05/2006

Italian Trumpet Summit a Chiasso: "L'evento ha indubbiamente rappresentato una evidente dimostrazione dell'ottimo livello raggiunto dai jazzisti italiani che meritatamente si sono imposti in ambiti internazionali, riscuotendo i meritati riconoscimenti e consensi." (Bruno Gianquintieri)

09/04/2006

Un Jazz d'alto livello al Metropolitan di Palermo: Enrico Pieranunzi & Ada Montellanico Quintet nel tributo a Luigi Tenco "Danza di una Ninfa" e Roberto Gatto Special Quintet nel tributo al Miles Davis degli anni '64/'68. (Antonio Terzo)

14/03/2006

Quello che c'è in te (Elisabetta Guido)

08/02/2006

Le foto di Orvieto Jazz Winter 2005 (Daniela Crevena)

14/12/2005

Easy (Pietro Condorelli)

22/02/2005

Four for Jazz (I. De Paula - F. Bosso - M. Moriconi - M. Manzi)

30/12/2004

Jazzinaria Quartet (Dipinto di Blu)

21/12/2004

Other Directions (Nicola Conte)

31/07/2004

Together (Tres + Fabrizio Bosso)

25/07/2004

Evans Remembered (Enrico Pieranunzi & Horns)

03/07/2004

Jazz Desire (High Five)

13/03/2004

Once I Loved (Irio De Paula - Fabrizio Bosso)

30/08/2003

Gaspare Di Lieto: una biografia in musica. Pubblico incantato dall'incontro del pianista con il sax di Billy Harper. Atmosfere pregnanti per il terzo appuntamento della rassegna Jazz On The Coast. (Olga Chieffi)

30/06/2003

Pietro Condorelli al Jazz Juice Festival di Bitritto: "...accompagnato da Fabrizio Bosso, Francesco Nastro, Pietro Iodice e Gianluigi Goglia, ha eseguito un jazz vorticoso, denso di musica che ha galvanizzato il pubblico." (Marco Losavio)

05/10/2002

In anteprima assoluta, su Jazzitalia, il CD Organ Grooves di Vito Di Modugno con Sandro Gibellini, Massimo Manzi, Stefano D'Anna, Fabrizio Bosso e la partecipazione straordinaria del fisarmonicista Pino Di Modugno (Red Records)

12/02/2001

Fast Flight di Fabrizio Bosso





Video:
GERSHWIN MOOD - Ilaria Basile
Ilaria Basile - Voce, Mario Rusca - Pianoforte e Arrangiamenti, Special Guest: Fabrizio Bosso - Tromba, Produzione: Sergio Besseghini, Distribuzione O...
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Fabrizio Bosso - Antonello Salis - Stunt - Castelbuono (PA) 21 agosto 2010
Fabrizio Bosso - Antonello Salis - Stunt - Castelbuono (PA) 21 agosto 2010...
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Fabrizio Bosso -Salis,Castelbuono 21-08-2010, Back-stage con marcia nuziale
Fabrizio Bosso-Antonello Salis, Jazzfestival Castelbuono (PA) 21 agosto 2010 - Back-stage con marcia nuziale(158.73MB)...
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Fabrizio Bosso - Seminario di Tromba Jazz
MousikéCentro di Attività e Formazione MusicaleSeminario di Tromba Jazz con Fabrizio Bosso 27 Marzo 2010 - Martina Franca (TA)...
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Stefano di Battista #nsj2008
Stefano di Battista (soprano sax, alto sax); Fabrizio Bosso (trumpet); Baptiste Trotignon (Hammond B3 organ); Greg Hutchinson (drums)...
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Stefano di Battista @ North Sea Jazz 2008
Stefano di Battista (soprano sax, alto sax); Fabrizio Bosso (trumpet); Baptiste Trotignon (Hammond B3 organ); Greg Hutchinson (drums)...
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Salvatore Bonafede - pianoFabrizio Bosso - trumpetLA7 "I migliori nani della nostra vita"di Ciprì&Maresco (2006)...
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Stunt (Fabrizio Bosso & Antonello Salis ).mpg
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FABRIZIO BOSSO - LATIN MOOD - SOLO
Fabrizio Bosso & Javier Girotto Latin Mood Mercogliano (AV) 18/07/2009...
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Fabrizio Bosso Live a B Side: "The Funk Phenomena" (Van Helden)
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Fabrizio Bosso Live a B Side: "Brown Paper Bag" (Roni Size)
Fabrizio Bosso improvvisa su "Brown Paper Bag" di Roni Size durante la diretta di B Side con Alessio Bertallot. Guarda tutti i live di Frabr...
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Fabrizio Bosso Antonello Salis Duo
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FABRIZIO BOSSO ESEGUE "ESTATE" LIVE AL JOHN & JAZZ DI ROSETO DEGLI ABRUZZI - TERAMO - 29 MAGGIO 2009
FABRIZIO BOSSO AL JOHN & JAZZ DI ROSETO DEGLI ABRUZZI - TERAMO - 29 MAGGIO 2009 HA TENUTO UN CONCERTO ACCOMPAGNATO DAL B.E.M. TRIO COMPOSTO DA BRU...
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Assolo di Fabrizio Bosso con sorpresa
Concerto di Sergio Cammariere a Catania: durante l'esecuzione di "Per ricordarmi di te", Fabrizio Bosso viene disturbato dalla suone...
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ELBA JAZZ 2008.flv
Rassegna Elba jazz 2008Concerto Stefano Di Battista quartet con Fabrizio Bosso (tromba), Baptiste Trotignon (hammond), Greg Hutchinson (drums) e guest...
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Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro
Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro...
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Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro
Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro...
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Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro
Fabrizio Bosso with Antonello Salis al Moro...
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I will love you
Stefano di Battista "Trouble shootin' 4tet w/ Fabrizio Bosso-Baptiste Trotignon-Greg Hutchinson at Jazz Baltica 2008...
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The Serpent's Charm
Stefano Di Battista/Trouble Shootin' 4tet at Jazz Baltica 2008 - Stefano di Battista,Fabrizio Bosso,Baptiste Trotignon,Gregory Hutchinson at J...
inserito il 06/12/2008  da ghouftanza - visualizzazioni: 4783
Weather or not/Under her spell (extracts)
Stefano di Battista-Fabrizio Bosso-Baptiste Trotignon-Greg Hutchinson LIVE at Jazz Baltica 2008...
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Stefano Di Battista - Work Song
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso suonano Work Song al concerto del 1 maggio 2008 a Roma...
inserito il 10/09/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5379
Stefano Di Battista Quartet Amsterdam July 2008
"Essaouira" Stefano Di Battista Quartet Amsterdam July 2008 w/ Fabrizio Bosso, Baptiste Trotignon & Greg Hutchinson...
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Stefano Di Battista_Rita Marcotulli - Ho Visto Nina Volare
Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso & Rita Marcotulli - Ho Visto Nina Volare di F. De Andrè...
inserito il 01/09/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5484
Stefano Di Battista The Jody Grind
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso Concerto 1 Maggio.. The Jody Grind...
inserito il 28/08/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5014
Stefano Di Battista Under Her Spell
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso Under Her Spell 1 maggio 2008...
inserito il 28/08/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5220
Fabrizio Bosso al 23° Festival Jazz di Ramatuelle
Fabrizio Bosso al Festival Jazz di Ramatuelle il 17/08/2008 con il quintetto di Stefano di Battista in una stupenda versione di In a sentimental mood,...
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Umbria Jazz Festival, Perugia, Italy: sound check w/ Baptiste Trotignon, Greg Hutchinson and Fabrizio Bosso
Perugia Italy, Umbria Jazz: sound check for Stefano Di Battista w/ B. Trotignon, G. Hutchinson & F. Bosso:Perugia, Italy July 2008...
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Fabrizio Bosso-Alessandro Lanzoni-Gianni Basso-Bedo Bedetti
Fabrizio Bosso: tromba; Gianni Basso: tenore; Stefano Bedetti: tenore; Alessandro Lanzoni: piano; Massimo Moriconi: basso; Massimo Manzi: batteriaLive...
inserito il 21/06/2008  da jazzproev - visualizzazioni: 5949
Sanremo 2008: intervista a Fabrizio Bosso
Su http://festival.blogosfere.itA Sanremo abbiamo incontrato e intervistato Fabrizio Bosso.intervista di alessandra carnevali, video di caterina di io...
inserito il 25/02/2008  da blogosfere - visualizzazioni: 4768
Stefano Di Battista Quartet, Brazil Tim Festival 2007
Stefano Di Battista ft. Gregory Hutchinson on drums, Fabrizio Bosso on Trmpette, and Baptiste Trotignon on organ. Oct. 2007 Sao Paulo, Brazil...
inserito il 09/11/2007  da SHAKTILUV - visualizzazioni: 5104
Fabrizio Bosso - The Italian trumpet summit 2007
Fabrizio Bosso " There is no greater love", Time in Jazz Festival.Berchidda, Sardegna.12-08-2007...
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FABRIZIO BOSSO
INTERVISTA A FABRIZIO BOSSO...
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Fabrizio Bosso live
Live @ Auditorium di Roma, Febbraio 2007www.bandamiranda.com...
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Fabrizio Bosso Trumpet summit 2004 Roma
Fabrizio Bosso solo "Trumpet summit 2004"at La palma club Roma...
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Data pubblicazione: 28/06/2003

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