Quattro chiacchiere con…Pasquale Grato
giugno 2016
A cura di Alceste Ayroldi
Pasquale Grato è il maître à penser di una nuova realtà
che va ben oltre la consueta rassegna estiva di jazz. Ne parliamo con lui.
Pasquale. come nasce Art Festival
Jazz Week?
Come mia consuetudine cerco di sfruttare nel lavoro l'esperienza e le passioni;
il jazz ha sempre fatto parte della mia vita, in vari periodi e per varie motivazioni
ho tentato di progettare e realizzare un Art Festival della musica, integrandolo
a nuovi modelli/format non convenzionali di animazione territoriale per un management
culturale dei Luoghi. Anche se siamo solo alla II° edizione e c'è ancora da lavorare
sulla identità musicale della rassegna, l'esperienza parte già nel
1996 con una jam session a cielo aperto, durata
tre mesi sulla collina di San Mauro Sannicola di Lecce, luogo d'incontro e di suoni
per i molti musicisti locali e non solo, dove lo scenario del luogo e l'improvvisazione
degli artisti generava una unica dimensione indimenticabile. Di seguito nel
1998 parte il progetto di Artistika – Arte dei
Luoghi Culture in mostra, il salone delle creative, delle arti e del jazz con artisti
del calibro del grande clarinettista
Tony Scott
e del trombettista Jimmy Owens. Sono un designer e la mia principale attività
è il Brand City, pertanto Art Festival Jazz Week nasce principalmente
per passione, ma in questo caso rappresenta uno degli attrattori principali per
la fruizione di qualità dei luoghi.
Quali sono le linee progettuali del festival?
È un progetto che si sviluppa tutto l'anno non ha una stagionalità, con l'intento
di promuovere la partecipazione attiva del pubblico e degli operatori del jazz e
della musica ovviamente, formazione e specializzazione, costruire legami solidali
con il territorio, ma soprattutto nuovi modelli di proponimento del Jazz e del Life
Style, con la finalità di generare immaginari musicali innovativi e contemporanei
Quale storia ha alle spalle il festival? Cosa è successo
nelle precedenti edizioni?
Ma, più che altro mi piacerebbe che la rassegna costruisse una storia, con l'intenti
già descritti. Nell'edizione precedente la rassegna ha rappresentato l'evento di
lancio del progetto per la gestione e il management culturale del Palazzo Marchesale
Del Tufo - MACMa Museo d'Arte Contemporanea Luigi Gabrielli del quale curiamo
la direzione, un polo di produzione artistica, culturale e di ricerca, che si sviluppa
in una programmazione di attività e spettacoli – oltre a mostre, workshop, convegni,
laboratori, progetti formativi. L'obiettivo della rassegna Art Festival "Jazz Week
Summer 2015" è stato quello di creare spazi
interattivi della cultura jazz – soul – blues – fusion, con una serie di concerti,
laboratori e jam session jazz che promuovano la cultura e la passione del jazz,
che da musica di nicchia ora è sempre più amata da un pubblico trasversale fatto
di adulti, ma anche di giovani. Il panorama jazzistico che ci troviamo di fronte
è frutto di un lungo lavoro di fusione e contaminazione delle diverse esperienze
jazz tra passato e nuove tendenze, che "Jazz Week Summer
2015" ha voluto presentare al suo pubblico con la musica suonata per
strada tra la gente alla maniera di New Orleans. L'Art Festival Jazz Week Summer
2015 per sei serate ha animato piazza San Giorgio
e il Palazzo Marchesale Del Tufo di Matino. Sul palco, si sono esibiti il sassofono
di Eric Marienthal insieme al virtuosismo del basso di Dominique Di Piazza,
il Contrabbasso di
Giuseppe Bassi che insieme ai sassofoni di Roberto Ottaviano
e Gaetano
Partipilo hanno creato un ponte culturale tra Italia e Taiwan con i
Mission Formosa, l'energia dei Trace Elements, l'improvvisazione vocale
di Gegè
Telesforo e i Soundzero, il funky energico di Tyra Juliette
e la voce nera di Mala Waldron.
E quest'anno, quali sono gli artisti che si esibiranno
e quali le novità?
Dopo il successo della prima edizione 2015 ritorna
"Art Festival Jazz Week Summer 2016 OnTour
". La nuova edizione della rassegna jazz cambia volto e lungo un "surreale
viaggio picaresco" percorre i Luoghi del Salento trasformando piazze ed
architetture in "jazz club" all'aperto nei quali si esibiranno importanti
artisti del panorama Jazz e Soul nazionale e internazionale. Un tour musicale
tra il fascino del Salento e la sua cultura che mette in scena uno spettacolo multiforme
con la musica suonata per strada tra la gente. Il festival, in continuazione con
la scorsa edizione, apre i suoi concerti a Matino nella Piazza del MACMa – Museo
Arte Contemporanea - il 30 giugno con
Dee Dee Bridgewater
accompagnata dall Forma Jazz Band e l'1 luglio con Simona Bencini e LMG
Quartet, per proseguire con Galatina il 2 luglio nella splendida Piazzetta Orsini
in cui si esibirà
Guido Di Leone
trio featuring Barend Middelhoff - "Jim
Hall tribute", e Soleto nella cornice naturale dello atagno temporaneo
mediterraneo "Laccu de lu Craparu" il 25 luglio con il live di
Andrea Sabatino
& Vince Abbracciante - "Melodico" .
Ci parleresti della liaison con il MACMa?
E' un dato di fatto, le contaminazioni linguistiche tra saperi e discipline che
ha l'arte visiva e le sperimentazioni musicali sono un connubio perfetto per comunicare.
Infatti, vogliamo comunicare il modo in cui le nuove tendenze sociali e culturali
ci segnalano, dove ad ogni scelta è attribuibile, alternatività, ricerca, ma soprattutto
qualità. Nella splendida cornice del Palazzo Marchesale del Tufo gioiello di architettura
storica locale diviene imperativo Celebrare l'Arte e la Cultura attraverso un mix
eclettico di creatività. Con la programmazione del Mueum & Art Gallery vogliamo
intraprendere un percorso inedito e parallelo fra le arti nel confronto tra passato
e presente, consapevoli che è irrinunciabile responsabilità dei musei mantenere
viva l'attenzione anche sulla contemporaneità per comprendere la realtà in cui viviamo,
favorendo l'accesso alla cultura contemporanea da parte di un pubblico ampio e cosmopolita
E' possibile fare un identikit del pubblico? E quali sono
le tendenze del pubblico?
Credo che sia divertente disegnare oggi il "pubblico del jazz" non più dai tratti
snob tipici degli anni Ottanta e Novanta, che continua a credere alla famosa opinione
"… il jazz ? …musica di nicchia", alla new generation dai percorsi sensoriali, eccetera,
però scherzi a parte, credo che hanno scritto dei saggi sul pubblico del jazz, quindi
il nostro compito è cercare di proporre le condizioni ideali affinché la nostra
Rassegna possa essere il fil rouge con i pubblici delle arti, permettendo
di fornire ai tanti occasioni di contenuti e di grande spettacolo.
Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato
come organizzatore?
Le difficoltà che ho incontrato nella mia esperienza ovviamente sono legate a due
macro considerazioni: la prima è determinata dalla mancanza culturale e degli strumenti
idonei per strutturare attività di un buon livello organizzativo dovute probabilmente
alla poca conoscenza e preparazioni del contesto, l'altra è la conseguenza di questo,
cioè costretti a non avere forza contrattuale con le agenzie o manager che operano
in questo mondo. Pertanto, spero che si possa creare un equilibrio in tal senso
e magari contribuire al successo di un territorio.
Il jazz in Puglia sembra aver trovato, da qualche anno
a questa parte, una nuova linfa vitale: concerti, rassegne, produzione discografica.
A tuo avviso quali sono i motivi dell'affermazione del jazz in Puglia?
Vero! Siamo un popolo di artisti, gente creativa che sin dalla notte dei tempi ha
sempre vissuto a stretto contatto con la musica, studiandola in tutte le sue evoluzioni
e in tutti i generi, dalla musica popolare, alle orchestre, al jazz appunto. Onestamente,
spero che tutto ciò possa giovare alla buona cultura del jazz, anche se credo vivamente
nelle professionalità che operano e che lavorano seriamente per tutto ciò.
A proposito: come è nata la tua passione per il jazz?
Diciamo che sono approdato nel jazz naturalmente senza una vera tempesta ormonale.
Partito dalla mia adolescenza negli anni dei Led Zeppelin, Ramones,
Clash, Sex Pistols, The Cure, The Police e quindi
Talking Heads, Elvis Costello, Joe Jackson, fino ad approfondire
le sonorità ed arrivare al jazz approfondendo la mia passione dalle origini fino
ai nostri giorni.
A quali altri progetti stai/state lavorando?
Stiamo elaborando alcune novità che proporremo alle istituzioni da settembre relativamente
i progetti del City Branding e del Management dei Beni Culturali fruibili. Il nostro
principale compito è appunto costruire un solido modello di gestione ma soprattutto
un nuovo brand culturale.
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Data pubblicazione: 26/06/2016
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