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Marco Bardoscia
The Dreamer
My Favourite Records (2011)
1. Stella By Starlight
2. Ninna nanna per la piccola Sara
3. Reve au petit sablon
4. Hallelujah per il mondo
5. 31-12-09
6. Chica y nano
7. Jet
8. Preludio al sorgere del sole
9. Il sorgere del sole
10. Impro
Giorgio Distante - tromba, computer
Luca Aquino - tromba, effetti
Raffaele Casarano
- alto sax, soprano
Gianluca Ria - trombone
Alberto Parmegiani
- chitarra
William Greco - pianoforte
Marco Bardoscia
- contrabbasso, effetti, contrabbasso preparato
Fabio Accardi - batteria e batteria elettronica
Carla Casarano - voce
Fernando Bardoscia - voce
Sembra oramai acclarato che la Puglia sia una buona fucina di talenti musicali,
provvida soprattutto nel jazz.
Marco Bardoscia
appartiene a tale schiatta; giovane contrabbassista salentino (classe 1982), che ha sviluppato il suo talento grazie
agli insegnamenti accademici ed all'esperienza di Massimo Moriconi. Nel
2007 aveva già consegnato ai posteri la sua
opera prima: Opening, che vanta la collaborazione di
Gianluca Petrella,
poi un gran numero di collaborazioni discografiche che hanno contribuito a forgiare
la spina dorsale musicale di Bardoscia.
The Dreamer è un lavoro articolato, polidirezionale,
tanto a dimostrare l'assoluta versatilità del giovane contrabbassista, che si avvale
di un cospicuo numero di colleghi, tutti pugliesi che condividono il logos di Bardoscia.
Attinge solo una volta dal Real Book, per rimescolare le note di Stella By
Starlight, con un arrangiamento che echeggia al rock sinfonico e
culmina nelle scosse elettriche del contrabbasso, degne del migliore hard rock.
Il resto dei brani sono tutti siglati da Bardoscia, policromo anche nel toccare
il contrabbasso, ora pastoso e grasso in Ninna nanna per la piccola Sara,
che rimarca bene la dolce melodia, grazie alle corde di
Alberto
Parmegiani che contrasta la nenia armonica con un suono pungente; ora
asciutto e swingante come in Chica y nano, oppure accentato di un groove
robusto nelle pieghe smooth-jazz di 31-12-09. Bardoscia dimostra la stessa
versatilità nelle composizioni, che si snodano tra brani dal doppio movimento, come
in Hallelujah per il mondo con l'intonazione bandistica che fluisce in un
roccioso sound underground di matrice newyorkese, per passare alle trame nordeuropee
disegnate in Reve au petit sablon.
La varietà di offerte proposte da Bardoscia trovano il filo rosso nella particolare
attenzione all'armonia che il musicista salentino riserva ad ogni singolo brano,
aspetto che contribuisce a rendere il lavoro sicuramente piacevole.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/07/2011
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