Stefano Battaglia Trio
Songways, i suoni e i silenzi della musica
Milano Atelier Musicale - XX Rassegna - Auditorium di Vittorio - 6 febbraio
2014
di Andrea Gaggero
Stefano Battaglia - piano
Salvatore Maiore - contrabbasso
Roberto Dani - batteria, percussioni
programma:
Stefano Battaglia Babel Hymn
Mildendo Wide Song
Monte analogo
Ismaro
Perla
Canzone di Laura Betti
Armonia
Vondervotteimittis
Ararat
Songways
conduce Maurizio Franco
Il prestigioso Atelier Musicale, a
cui va un grande plauso, giunge quest'anno alla sua ventesima edizione; traguardo
importante e oggi, nell'epoca dell'effimero, anche piuttosto raro.
Nella stagione musicale dell'associazione, variegata, ricca e che si distende tra
ottobre e maggio, spicca, tra gli altri, il concerto del trio di Stefano Battaglia.
In un panorama culturale altalenante tra esterofilia d'altri tempi e glorificazione
di fantaccini, la presenza di musicisti quali quelli impegnati questa sera ci dà
un piccolo grande conforto e alimenta quella speranza ormai flebile: che si possa
ancora parlare, diffusamente, di cultura musicale.
Songways, ultimo album inciso dal trio per l'ECM ormai
quasi due anni orsono, è il riferimento principale per i brani in scaletta, in termini
di repertorio e di soluzioni musicali. Il legame Battaglia- ECM è saldo da ormai
quasi un decennio, fatto che non stupisce poiché uno dei parametri fondanti la musica
del pianista milanese è la ricerca sul timbro e sulla produzione del suono. Il timbro,
sovente cristallino, ma anche cangiante, scuro o smaterializzato quando la musica
lo richiede, è uno dei parametri di maggiore rilievo ed originalità della musica
di Battaglia. Altri elementi che fanno di questa formazione una delle più interessati
e preziose d'Europa è la grande conoscenza e sintonia reciproca tra i musicisti:
solo una grande disponibilità e capacità di ascolto e intesa reciproca, sicuramente
favorita dal tempo trascorso insieme, può rendere possibile un controllo timbrico
e dinamico così preciso e raffinato. Salvatore Maiore e Roberto Dani
sono due compagni perfetti e del tutto coerenti con il progetto musicale. Di formazione
classica Maiore è dotato di un timbro insieme morbido, scuro e asciutto; è lui l'altra
voce cantante del trio, sovente a esporre il tema in linee parallele a quelle pianistiche.
Un ruolo più di contraltare, a volte di catalizzatore, e di definizione dei dettagli
timbrico spaziali è quello di Roberto Dani. Percussionista batterista di
grande originalità ed inventiva, con i suoi improvvisi lampi può illuminare la musica
o provare a smuoverla. Può invece tacere lasciando che il canto si dispieghi.
Così come il trio E.S.T., quello di
Brad Mehldau,
i Bad Plus,
The Necks, alcuni tra i gruppi che in anni più o meno recenti hanno tentato, sovente
riuscendoci, una ridefinizione del trio piano-basso-batteria come storicamente definito
a partire dai modelli
Bill Evans,
Paul Bley e poi
Keith Jarrett,
anche il trio di Stefano Battaglia è impegnato in tale ripensamento. Nell'approccio
alla tastiera sono abilmente fuse le radici classiche e quelle legate al jazz e
alle musiche improvvisate più in generale. Al ruolo originale di contrabbasso e
batteria abbiamo già accennato. Il concerto è un ricchissimo fluire musicale con
soluzioni di continuità ridotte al minimo, con una sapiente alternanza di brani
ora cantabili, con melodie dal carattere quasi popolare ed epico, ad altri più astratti.
Impossibile qui render conto dei singoli brani vorremmo invece sottolineare come
la lunga, ingiustificata ed incomprensibile, assenza del trio dai palchi milanesi
ha premiato gli organizzatori e i musicisti con la sala piena ed un pubblico caloroso
ed attento. Anche quest'ultimo è stato alfine premiato con quasi due ore di musica
ininterrotta proveniente da una delle formazioni più interessanti in circolazione.
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Data pubblicazione: 23/02/2014
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