Saint Louis Jazz Collection - 2004
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Stefano Sabatini
Melodies
1. Sade eyes
2. I'll never stop loving you
3. One more step
4. Amico che voli
5. 2 A.M.
6. Something about you
7. Sooner or later
8. The fool on the hill
9. Minnie's bounce
Stefano Sabatini - piano
Furio Di Castri
- bass
Roberto Gatto
- drums
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Un altro unsung hero, un altro grande pianista di casa nostra che
nell'ombra scrive e suona grande musica, questa volta accompagnato da una ritmica
tra le più richieste e sensibili del jazz italiano.
Melodies è un disco in cui la vena lirica e
compositiva di Sabatini emerge in maniera sorprendente, una scrittura profonda
e intensa, armonicamente mai scontata e debitrice della migliore tradizione afroamericana,
ma non solo. Il brano di apertura, Sad Eyes, è un bellissimo ¾ a tempo medio
in cui riecheggiano atmosfere europee e qualche richiamo al grande
Bill Evans.
I brani originali coprono uno spettro di stili piuttosto vario, dal boppistico
Minnie's Bounce al vagamente funky Sooner or Later, dal fast 2 A.M.
al latineggiante One More Step, suonato con una raffinatezza fuori dal comune,
quest'ultimo un originale omaggio al celebre Giant Steps.
La conoscenza enciclopedica di Sabatini per la storia del piano
jazz emerge in ogni improvvisazione, mai scontata e banale, mai vittima di un tecnicismo
che sarebbe comunque nelle dita del pianista romano, ma che per scelta rimane nella
penombra della sua arte, pronto a sorreggere un'eventuale scelta che si rivela sempre
e prima di tutto profondamente artistica.
Ci sono anche tre cover che confermano la tendenza del jazz di casa nostra
a volersi confrontare con un repertorio più "leggero", cantabile, pretesto per dire
del proprio, un rischio che talvolta sfocia in una retorica della cantabilità che
Sabatini sa magistralmente evitare.
Un trio in cui il contrabbasso di
Furio Di Castri
e la batteria di
Roberto
Gatto interagiscono mirabilmente con le note e i respiri di un pianista
la cui cifra stilistica resta la misura e il senso dell'attesa.
Stefano Corbetta per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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Data pubblicazione: 22/11/2009
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