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Cinzia Tedesco
Verdi's Mood
Sony music (2016)
1. La donna è mobile – Rigoletto
2. Tacea la notte placida – Il Trovatore
3. Addio del passato – La Traviata
4. Amami Alfredo – La Traviata
5. Va, Pensiero – Nabucco
6. Celeste Aida – Aida
7. Mercé dilette amiche – I Vespri Siciliani
8. Ave Maria – Otello
9. Sempre libera – La Traviata
Cinzia Tedesco - voice Stefano Sabatini - piano Giovanna Famulari - cello Luca Pirozzi - double bass Pietro Iodice - drums
Cinzia Tedesco
è una brava cantante pugliese molto incline, utilizzando un termine abusato, alla
contaminazione fra i generi. Dopo essersi confrontata con il songbook del cantautore
americano più famoso, nel cd "Like a Bob Dylan", la musicista italiana alza
ancora il tiro e va a sfidare Giuseppe Verdi e le sue arie celebri. Il fatto in
sé non costituisce propriamente una novità nel mondo del jazz. Riccardo Arrighini,
ad esempio, ha inciso brani del cigno di Busseto, accanto a quelli dell'amato Giacomo
Puccini. Uri Caine
ha riletto Otello per la biennale di Venezia del 2003 con un'orchestra di undici
elementi. Quasi sempre la riproposta è stata, però, portata avanti da ensemble strumentali,
mentre in questo caso è la voce l'elemento trainante, il valore aggiunto dell'intera
operazione.
Gli arrangiamenti di Stefano Sabatini mettono in condizione la Tedesco di affrontare
i temi verdiani come se fossero standard. La teatralità dei versi, il loro carattere
lirico, vengono trasportati in un'altra dimensione. Pèrdono, in questa maniera,
qualcosa della loro drammaticità per assumere un'altra sembianza, oltre lo specifico
testuale. Quello che conta veramente è, infatti, la bellezza di melodie immortali
che non vengono tradite, ma rivestite da ritmi moderni per attualizzarle, renderle
fresche e contemporanee.
Nei nove brani si oscilla fra il funky moderato, profumi latini,
curvate nel tango, salti nello swing o ripiegamenti nel clima da ballad romantica,
resa con sentimento. Riluce, in particolare, una versione di "Addio del passato"
da "La Traviata", per il crescendo emotivo del pezzo, sottolineato egregiamente
dalle evoluzioni vocali in estensione tonale della leader. Quanto pesi la presenza
della vocalist all'interno del progetto lo si comprende, ancora, dalla versione
di "Sempre libera", eseguita dai soli strumentisti. In questo caso tutto
diventa più prevedibile, poiché mancano la verve trascinante, il pathos, il calore
unito ad una punta di ironia dell'interprete principale dell'album. La Tedesco rivela,
inoltre, in ogni sequenza, solida tecnica, gusto e capacità di trovare soluzioni
ingegnose e brillanti.
Il quartetto di "spalla" offre un accompagnamento compatto e ricco, con il
timbro del violoncello ad agganciarsi alle atmosfere operistiche del repertorio
scelto e la spinta della batteria direzionata verso il jazz e il soft-rock.
"Verdi's Mood", in conclusione, è un disco gradevole all'ascolto, assolutamente
non superficiale, che va ascoltato con un atteggiamento privo di remore e preconcetti
sulla mescolanza degli stili o sul tradimento (vero o presunto) di temi e armonie
che fanno parte, a buon diritto, del patrimonio culturale del nostro paese.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/07/2017
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