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Gavino Murgia 5tet
Megalitico
Mankosa 2009
1. Surreal Building
2. Pane Pintau
3. Arketipo 1
4. Old Memory
5. Song For Elena
6. Ad arre
7. Luna Antica
8. Scomposition
9. Blue Tuba
10. Sonora
Gavino Murgia - sax soprano, flauto,
bassu, tumborro
Luciano Biondini - accordion
Franck Tortiller - vibrafono
Michel Godard - tuba, serpentone
Pietro Iodice
- batteria
Una cosa sembra ancora non essere chiara a molti: non esistono scatole cinesi che
contengono sottogeneri musicali. Parlare di etno-jazz è oramai ridicolo e anacronistico.
E' bene parlare di evoluzione del jazz e, in questo caso, tale affermazione ci sta
tutta. Gavino Murgia fa parte di quella ristretta cerchia di autentici esploratori
alla ricerca del nuovo, pur mantenendo viva la memoria storica e la tradizione.
Megalitico reca la sua firma per tutti e dieci i brani che vedono l'apporto
di quattro eccellenti musicisti del panorama - più interessante e mentalmente vivace
- della scena jazzistica internazionale. Michel Godard, vate della tuba e
del serpentone;
Luciano Biondini all'accordion, che conferma tutta la sua bravura
nel saper accarezzare suoni diversi con i suoi timbri sempre più unici; Frank
Tortiller al vibrafono, dalle rotonde sonorità contemporanee, ed il timing carismatico
di Pietro Iodice
alla batteria completa la struttura sonora.
Megalitico vuole porre in relazione jazz ed architettura, arti entrambe
votate ad alternare suoni e volumi, anche stratificandoli. Ed il lavoro di Gavino
Murgia è un'opera visibile, tattile nelle sue costruzioni armoniche mai scontate,
ricche ma prive di noiosi ed inutili orpelli à la page. Murgia mette sul
piatto anche l'abilità di musicista a tutto tondo, passando dal suonare il soprano
con particolare attenzione alla circolarità del montaggio, come nell'incalzante
Surreal Building o nella cantabilità di Pane Pintau, al flauto con
acribia nella grooveggiante Old Memory. Sa essere profeta di un sound cosmopolita
con la voce di basso, con il suono grave, profondo ed il caratteristico vibrato,
che in solitudine racconta Arkètipo 1.
Dieci lezioni di stile, di scrittura tanto nuova quanto ancestrale che ben si
sostanziano nel crescente lirismo di Luna Antica, prova di una poderosa orchestralità
oramai dimenticata.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/07/2010
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