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Anastasio
Through the Sky
Alfa Music (2018)
1. Cycling In Venice Beach
2. Cicci and Bongy
3. Broken Heart
4. Waiting For an Answer
5. For Your Love
6. Cloud
7. Polarity
8. Breath of North Figueroa
9. Stare bene a metà
Vincenzo Anastasio - sassofoni
Gianfranco Campagnoli - tromba
Alessandro Tedesco - trombone
Federico Luongo - chitarra
Mario Nappi - pianoforte e tastiere
Paolo Sessa - tastiere, synth bass
Ospiti:
David Garfield - pianoforte e tastiere
Gregg Bissonette -
batteria
Jimmy Earl - basso
Cheryl Porter
- voce
Kalind Haynes - voce
Kaita Kerr - voce
Fermi tutti: non è l'Anastasio del pop di cui ci apprestiamo
a parlare. Vincenzo Anastasio è fatto di tutt'altra pasta: in primo luogo
è un musicista serio e molto preparato, un sassofonista energico e policromo; poi,
ha messo su un gruppo di quelli freschi e capaci di declinare un bel ventaglio di
linguaggi musicali, con anche un nutrito gruppo di ospiti super che portano bei
doni. A parte la brevissima apertura "veneziana" che fa da prologo e ci consente
di prendere già le misure dell'opera musicale, con "Cicci and Bongy" (il
saluto iniziale di due vocine ci fa capire subito che si tratta della prole di Anastasio)
si apre un universo fatto di smooth jazz che incontra il funk e diventa una bevanda
energetica, di quelle con la batteria che scatena il piedino e l'assolo di chitarra
di Federico Luongo è una bella ciliegina sulla torta. "Broken Heart" è di
quei lenti – in mid-slow - che, almeno un tempo, preludevano a romanticherie varie,
con l'alto sax di Anastasio che sciorina un verbo massiccio, ficcante e narrativo.
Narrativa è anche la musica che Anastasio ha architettato per questo suo lavoro,
con la linea melodica sempre ben tracciata e varie sorprese di pregio, come in
"For Your Love" di Stevie Wonder a piena voce soul, grazie agli interventi
strepitosi di
Cheryl Porter e Kalind Haynes. "Cloud" sarebbe eccellente
per fare da colonna sonora a un film revival degli anni Settanta, con il sax che
dipinge architravi sulle quali si inserisce la coralità degli strumenti e le voci-
coro di sostegno. Graziosa la fusion che fuoriesce da "Polarity" con indicizzazione
dei tempi e uno scattante, gustosamente nervoso periodare del sassofono di Anastasio.
Si torna in casa soul- smooth jazz con "Breath Of North Figueroa", per poi
giungere al cammeo in chiusura, firmato da Pino Daniele: "Star bene a metà".
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/06/2019
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