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(Panastudio Productions)

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Cheryl Porter & Teo Ciavarella Trio
Mina in Black

1. Parole parole
2. E se domani
3. What's important is to start
4. L'importante è finire
5. Non gioco più
6. Insieme
7. Naima
8. Tintarella di luna
9. Grande grande grande
10. Il cielo in una stanza
11. Bugiardo e incosciente
12. Se telefonando

Cheryl Porter   – vocal
Teo Ciavarellapiano & organ
Felice Del Gaudio –
bass
Lele Barbieri –
drums

Antonio Marangolo:
tenor sax
Flavio Piscopo:
percussion
Guido Torelli:
bass
Sonia Peana:
violin
Enrico Guerzoni:
cello

photo by Nerino Campesato e Massimo Gennari


Panastudio Productions
Via Vito La Mantia, 72
90138 Palermo (ITALY)
Tel. +39.091.325284
Fax +39.091.6121053
email:
panastudio@panastudio.com
web:
www.panastudio.com

Con questo CD l'etichetta Panastudio Productions punta in alto, non certo come prodotto commerciale, quanto prevalentemente per l'aspetto contenutistico, scommettendo su quanto di più italiano e classico possa trovarsi in repertorio e quanto di più nero-americano e fresco possa attualmente offrirsi agli amanti di tutta la musica: Mina e Cheryl Porter.

E se la Tigre di Cremona non ha certo bisogno di presentazioni, di Cheryl Porter si è già scritto parecchio. Nata a Chicago, ritenuta dagli addetti ai lavori una fra le più promettenti interpreti di nuova generazione, la Porter si è imposta sulla scena del jazz italiano ed internazionale grazie alla naturale versatilità espressiva della sua voce dalle sfumature eleganti e raffinate. Borsa di studio alla prestigiosa Università della musica "Northern Illinois University", per gli studi di lirica, jazz e spirituals nonché per l'approfondimento della storia della musica africana-americana, le sue straordinarie doti vocali, le cui potenzialità le permettono di spaziare in modo assolutamente naturale e disinvolto dal gospel al jazz, dal blues al pop, l'hanno condotta a collaborare con alcuni dei più importanti musicisti americani, quali Marshall Royal, Dave Brubeck, Bob Mintzer (Yellow Jackets), Hal Crook, i Brecker Brothers, Ron Modell, mentre la pop-star Mariah Carey l'ha voluta fra i propri vocalists nel suo recente tour europeo. Esibitasi in numerosi festivals europei tra cui il Montreaux Jazz Festival ed il nostrano Pistoia Blues con i Blues Brothers 2000 e David Crosby, la Porter vanta altresì parecchie partecipazioni in lavori di artisti nostrani: Sabrina Salerno, Fiorello, Paolo Conte, Funky Company, perfino Katia Ricciarelli.

E' a quest'eclettica artista che la palermitana Panastudio Productions ha dunque affidato l'arduo compito di interpretare alcuni brani dell'intramontabile Mina, evergreens a tutti gli effetti che, sobriamente riletti in chiave jazz dal sensibilissimo pianista e arrangiatore Teo Ciavarella, divengono adesso vere e proprie ballads destinate ad essere inserite nel repertorio jazzistico standard: il risultato ne è un ben amalgamato e raffinato cocktail che, in modo immediato, coinvolge tanto emotivamente che musicalmente, appagando non soltanto il senso dell'udito, ma anche la memoria dell'anima.

La voce di Cheryl, a volte sussurrata, a tratti potente, talora ruggente, sempre elegante, non stanca mai, anzi regala forti emozioni quando ripercorre brani sacri per la musica leggera italiana (
L'importante è finire dalle sensualissime modulazioni, Non gioco più, Parole parole con il tenor-sax del siciliano Antonio Marangolo nella parte di Alberto Lupo, E se domani, Grande grande, perfino Tintarella di luna con il calembour "E se c'è la luna piena, Io divento candida" che le è valso il nickname di Black Moon), facendo vibrare le corde del nostro passato di italiani musicofili all'unisono con le sonorità ritmicamente swing e melodicamente nere importate d'oltre-oceano ed ormai pacificamente acquisite nella nostra cultura musicale.

Il disco è pure arricchito da una delicata versione di
Naima, eseguita dal JazzTrio di Ciavarella, e da un pezzo inedito, What's important is to start, che non vuole affatto essere una parodia, ma semmai un modo di stemperare i toni di un progetto certamente ambizioso che altrimenti avrebbe potuto soffrire di un'eccessiva connotazione celebrativa.

Un disco molto godibile dunque, che segna una tappa importante nella produzione della Panastudio e designa una nuova via per rivisitare la musica italiana DOC.
Antonio TERZO






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Data pubblicazione: 06/11/2002

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