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Pasquale Innarella Quartet
Migrantes
Alfa Music (2017)
1. Oriental Mood
2. Indaco
3. Arteteke
4. I Go
5. Yekermo Sew
6. A quattro piedi
7. Migrantes
8. Night In Town
Pasquale Innarella - sassofoni Francesco Lo Cascio - vibrafono Pino Sallusti - contrabbasso Roberto Altamura - batteria
ALFAMUSIC
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Dovremmo ricordare che tutti, nel bene e nel male, siamo migranti.
E che la musica è ancor più migrante, perché nasce e si forma dall'incontro di diverse
culture. E Pasquale Innarella sembra volerci ricordare questi inconfutabili assiomi
e, con la musica, cercare di dare pace ai più – purtroppo sempre in più – facinorosi
ed estremisti. E Innarella lo fa con elegante creatività, sciorinando un vocabolario
ricco ed erudito, che taglia a fette mezzo mondo con occhio rivolto al Mediterraneo.
I titoli potrebbero indurre in errore, perché evocatori di un suono che Innarella
avvolge nella sua natura compositiva, come "Oriental Mood" dove è solo, per
l'appunto, il sentimento a essere volto a Oriente, mentre il sound che ne fuoriesce
è swingante e si appaga con il vibrafono di Lo Cascio che lo rende agè e
ben si mescola con il caldo fraseggio di Innarella, dove fioriscono trovate modali,
armonici, paradossi e ripetizioni che arricchiscono il già robusto telaio sonoro.
Il colore "Indaco" s'apparenta con un ritmo ossessivo, veloce che
Altamura architetta sul brumoso contrappuntare di Sallusti, mentre il vibrafono
incendia le lamine e i martelletti. Non v'è possibilità di pausa: Innarella sa argomentare
ogni brano rimarcando, in alcuni casi, la traccia melodica e spezzettandola con
limpida illeggibilità, radicandosi nella migliore tradizione ("Arteteke").
Anche le ballad qui assumono un gusto differente: con il calco nel passato e le
figurazioni tipiche delle canzone italiana che svettano nella prosodia del sassofono
("I Go"). La luce dei suoni italo-mediterranei si riflette in "Yekermo
Sew" dove la tavolozza si arricchisce di tanti colori con il percuotere afro-arabico-italo-meridionale
di Altamura e Innarella che respira circolarmente intorno alla melodia consegnandola
alla torrida improvvisazione. La scena cambia in "A quattro piedi", il cui
ritmo è gioioso, scalpitante ed evoca l'allegro sound di Madre Africa. In "Migrantes"
si respira il viaggio, solenne e drammatico, ricco di speranze quasi sempre
disattese. Il pulsante basso va da skipper mentre la storia è raccontata da Innarella
con voce alta e squillante. L'altalena di suoni e ritmi si conclude con lo swing
formato old school di "Night In Town".
Innarella ha saputo costruire un linguaggio fatto di attenzioni per il passato
e di speranze per il futuro del jazz, gestendo al meglio gli stimoli storici che
lo hanno animato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/02/2018
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