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Chantons! (Awa Ly, A. Valiante, V. Serangeli)
Paris Jazz
ALFA MUSIC – ALFA PROJECTS 2011
AFPCD 126
1. Comment te dire adieu
2. C'est si bon
3. La bohème 
4. L'amour qui va
5. Couleur cafè
6. Senor
7. Tout le monde veut devenir un cast
8. Je ne joue plus
9. Hymne à l'amour
10. Toi tu n'es pas là
11. Les yeux ouverts
12. La vie en rose
13. J'ai deux amours
14. La Javanaise
Awa Ly - voce
Arturo Valiante - painoforte
Valerio Serangeli - contrabbasso, basso fretless (8)
Ospiti:
Aldo Bassi
- tromba (1,6,7,8,10,13)
Michele De Vito - flauto (6), sax tenore (8,13)
Valerio Guaraldi - chitarra (6)
Antonio Iasevoli - chitarra (5,12)
Pasquale Lancuba - accordion (14)
Marco Monaco - batteria (1,2,7,8,10,11,12,13), percussioni
(5,6)
Paolo Recchia - alto sax (8,11,13), sax soprano (13)
Mauro Verrone - alto sax (2,7)
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
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Awa Ly sa ben indossare i panni del camaleonte. La sua musica si muove tra
mille rivoli che vanno dal Blues al Pop – Rock, accarezzando il cantautorato elegante
e tenendo ben saldo tra le mani il suo particolare amore per il Jazz, che sottolinea
nel progetto Chantons! Awa Ly ha attraversato il mondo per vari motivi,
anche artistici e la sua musica è frutto di tale nomadismo. Ma non ha mai messo
da parte i suoi natali e la sua lingua madre. Paris Jazz è la summa
di due passioni della cantante franco-senegalese: il jazz e gli chansonniers
francesi. Chantons! prese forma nel 2003 con l'esperto pianista teramano
Arturo Valiante e il poliedrico contrabbassista Valerio Serangeli.
Il trio ha già all'attivo due dischi: L'amour, del 2008 e J'ai deux amours,
del 2009, entrambi destinati al solo mercato asiatico. Paris Jazz, licenziato
per l'Alfa Music è, quindi, la loro prima apparizione discografica europea e vede
anche la partecipazione di uno stuolo di valenti musicisti italiani (di particolare
rilievo i timbri e i colori disegnati dalla tromba di
Aldo Bassi)
che hanno contribuito a dare corpo ad un lavoro più che gradevole, ben impostato
e che attraversa la storia di una certa musica francese. In verità, vista la nutrita
track-list (quattodici brani per poco più di cinquantasei minuti di buona musica),
si tratta di canzoni che hanno marchiato un po' di generazioni nell'arco temporale
che parte dalla metà degli anni quaranta (La Vie en Rose, C'est si bon,
entrambe interpretate con il giusto piglio e naturale freschezza) fino a raggiungere
la contemporaneità con due brani firmati dal trio (L'amour qui va, Toi
tu n'es pas là) che rispecchiano l'aria moderatamente agè che piacevolmente
ammanta il lavoro. Emerge a chiare lettere un grande interplay, i tre musicisti
giocano con le note con sorprendente facilità, anche nell'inedito Je ne joue
plus, a noi tutti arcinoto come uno dei grandi successi di Mina: Non gioco
più.
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inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6412 |
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Data pubblicazione: 20/03/2011
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- Andrea Gaggero
