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The Rosenberg Trio feat. Birelì Lagrene
Djangologists
etichetta: autoprodotto 2010 gennaio
1. Vendredi 13 (D. Reinhardt)
2. Dream of you (C. Coleman)
3. Pêche à la mouche (D. Reinhardt)
4. Clair de lune (J. Kosma)
5. Choti (D. Reinhardt)
6. Double jeu (S. Rosenberg)
7. What kind of friend (D. Reinhardt/E. Bernard)
8. (I love you) For sentimental reasons (W. Best)
9. Gipsy groovin' (S. Rosenberg/Romane)
10. Coquette (G. Lombardo/G. Kahn)
11. In A Sentimental Mood (D. Ellington)
12. I'll never smile again (R. Lowe)
13. Sweet chorus (D. Reinhardt/S. Grappelli)
14. Webster (D. Reinhardt)
15. Indifférence (T. Muréna)
16. Moonglow (W. Hudson/I. Mills)
17. Yours and mine (N.H. Brown)
18. Tears (D. Reinhardt/S. Grappelli)
Bonus: Free as the wind
1. Les flots du Danube (I. Ivanovici)
2. The sheik of Araby (T. Snyder)
3. I wonder who's kissing her now (J.E. Howard/H. Orlob)
4. Margie (J.R. Robinson/C. Conrad)
5. Shine (F. Dabney)
6. St Louis blues (W.C. Handy)
Stochelo Rosenberg - Lead Guitar
Nous’che Rosenberg - Rhythm Guitar
Nonnie Rosenberg - Double Bass
Bireli Lagrene - Lead Guitar
on tracks 3, 6, 14, 18
Electric Bass on track 9
on tracks 3, 6, 14, 18 - bireli lagrene, right channel - stochelo rosenberg, left
channel
Per festeggiare degnamente il centenario dalla nascita di
Django Reinhardt
il Trio olandese, torna a regalarci un ricchissimo album contenente ben
18 tracce, un video-bonus di 57 minuti e un "mini-album" gratis intitolato, non
a caso, Free as the wind, scaricabile direttamente dal
sito ufficiale del gruppo.
La formazione è la stessa di sempre, ormai da più di 30 anni: Stochelo alla
chitarra solista, accompagnato dai due cugini, Nous'che (chitarra ritmica)
e Nonny (contrabbasso). Come se non bastasse - ad impreziosire l'album -
la partecipazione in 5 tracce (Tears, Webster, Gipsy groovin', Double joue, Peche
a la mouche) del virtuoso Birelì Lagrene che, ricordiamo, nel 2002 aveva
a sua volta accolto il chitarrista olandese nel suo "Gipsy project and friends".
Perfetta l'intesa tra i due nonostante le differenze che li contraddistinguono:
da un lato la genialità, l'innovazione, la modernità, dall'altro il rispetto per
la tradizione gipsy, l'eleganza, la passione.... A dimostrazione del grande interplay
la bella versione di Webster in cui i due chitarristi espongono il tema all'unisono
per poi rincorrersi in assoli funambolici.
Un album comunque all'insegna della migliore tradizione manouche e che effettivamente
non ci riserva moltissime novità e lo dimostra la scelta dei brani in scaletta,
infatti sono molti i classici del repertorio: Tears (in cui si impone l'assolo
di Lagrene),la velocissima Sheick of Araby, Coquette, Dream of you, Pêche
à la mouche e l'immancabile Double Joue composta da Stochelo stesso.
Sicuramente più interessanti i due walzer: Choti, composto da Django ma raramente
suonato dai manouche, ad eccezione del "Maestro" del valse musette Matelo Ferret
(una esemplare interpretazione è contenuta nell'album Tziganska), e la
più famosa Indifference composta dal fisarmonicista italiano Tony Murena.
Infine i seguaci di
Jaco Pastorius non possono perdersi il brano gipsy funk (composta
da Stochelo e l'amico Romane) in cui Birelì si cimenta al basso elettrico,
per darci l'ennesima dimostrazione della sua versalità.
La vera sorpresa dell'album sta comunque nella scelta di Stochelo, tradizionalmente
più propenso al suono acustico, di utilizzare su alcune tracce lo "Stimer",
lo storico microfono con potenziometro che Django usò nel periodo "elettrico". La
combinazione dello Stimer con il "peche a la mouche", amplificatore da poco in circolazione,
ci offre un suono decisamente affascinante, un po' vintage, a tratti morbido e caldo
(è il caso di I'll never smile again), in altri momenti, come su Danube,
St Louis blues e Margie più aggressivo, quasi distorto. Insomma una scelta,
quella di suonare in elettrico, che ci fa vedere Stochelo sotto una nuova
luce e che ci fa apprezzare ancora di più la sua grande sensibilità artistica.
Gianluca Caruso per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 04/10/2010
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