JAM 2013: Jazz a Mira
a cura di Take Five Jazz e Dintorni - 17 marzo 2013
di Aisha Ruggieri
Non è consueto poter assistere ad un concerto di musicisti fuori porta quando si
parla di organizzazioni piccole ed indipendenti che, pur di non cadere nel trito
e ritrito festival dell'ultimo momento, si accollano il rischio di far pochi appuntamenti,
ma ben scelti ed amalgamati fra loro tanto da fornire in quattro soli concerti l'aspetto
internazionale, quello territoriale, quello interregionale e quello giovanile.
Fautore di questo piccolo, curato festival è il sassofonista
Nicola Fazzini,
che con la sua quarta edizione di Jam 2013 (Jazz
a Mira) prosegue nel progetto di portare il jazz nella riviera del Brenta, fortunata
per la sua bellezza ed un po' sfortunata per la vicinanza della regina "Venezia".
Domenica 17 marzo, al Teatro Villa dei Leoni di Mira, per la rassegna Jam!2013
si è esibito questo scoppiettante duo la cui presenza stupisce: in primis perchè
non capita spesso, in piccole rassegne indipendenti, di vedere coinvolti musicisti
dell'altra parte dell'Italia, quindi onore alla direzione di
Nicola Fazzini
per questa scelta di portare sulla riviera del Brenta due musicisti provenienti
dalla Campania.
Il duo Pascal esiste da cinque anni e, come asserito durante la presentazione da Caliri, è un duo che viaggia costantemente sui binari dell'interplay (sviluppato
a livelli altissimi), dove il passaggio da un brano all'altro quasi non si coglie,
per la morbidezza e la gradualità con cui viene affrontato il repertorio.
L'incipit dei due artisti, il cui repertorio comprende Tristano, Monk,
Carla Bley,
Don Cherry e molti altri, è stato un brano di
Ornette
Coleman "Round Trip", dal quale si sono poi avviati in modo sinuoso
ed imprevedibile nel loro percorso personalissimo, passato attraverso brani come
"The Peacocks", " Lennie's Pennies" "Crepuscole with Nellie" e, nella scelta intellettuale
del repertorio, grane maestria hanno dimostrato i musicisti ad integrare parti arrangiate
con episodi totalmente liberi, in un equilibrio musicale dove la ricerca timbrica,
l'escursus dinamico ed il controllo dello sviluppo del climax anche nei momenti
più liberi hanno evidenziato la grande preparazione di questi musicisti, totalmente
"dentro" il loro linguaggio e al contempo totalmente lontani da manierismi a volte
frequenti anche nel linguaggio più free.
Spettacolare è stata l'esecuzione del tema di "The Peacocks", dove ogni singola
nota della melodia è stata snocciolata con cura, senza fretta alcuna, seguita da
un solo nel quale Caliri ha ben resistito alla tentazione di cadere in fraseggi
prestabiliti, cercando piuttosto una costante via impervia di ricerca nel balance
fra la citazione tematica e frasi a grappolo a volumi contenutissimi, quasi sospirati.
L'appoggio di Mirra, prezioso, discreto ed interattivo come accompagnatore, audace
ed imprevedibile come solista, non è da meno in quanto a ricerca timbrica e melodica.
Difficile sentire qualcosa di prevedibile venir fuori da questi due artisti, il
cui colore predominante è chiaro e la sensazione immediata che giunge è quella di
una libertà espressiva conquistata con ricerca profonda e a tratti anche scanzonata,
come si può evincere dal modo in cui affrontano il blues, partendo da un tempo medio,
ad un fast swing passando per un groove rock-folk, con citazioni del blues "delle
radici", richiamando riff quasi boogie.
Entrambi si divertono ad usare complementi per variare il suono dei loro strumenti,
non lesinano di certo su tutte le possibilità che i rispettivi strumenti offrono,
inventandone di nuove e viaggiando dall'approccio cool e "puramente" jazzistico
di Lennie's Pennies ad momenti vagamente ricordanti carillon felliniani con girotondi
di colori e caleidoscopici eco.
Ma tutto questo, non avviene in modo forzato; non vi è un minuto in cui Pasquale
Mirra e
Domenico Caliri non siano completamente dentro la musica che suonano;
non esiste uno spartito sul palco ma esistono solo loro con centinaia di partiture
in testa, con la loro imprevedibilità, la loro sinergia, questo modo libero di stare
dentro non al jazz, ma alla Musica.
Mira, quindi, ha visto nel Teatro della Villa dei Leoni, il 16 e il 17 marzo, un
avvicendarsi non solo di concerti, ma anche di iniziative a più largo raggio quali
una conferenza sull'aspetto burocratico del mestiere del musicista il pomeriggio
del 16 marzo, mentre il giorno seguente, prima dei concerti delle 18, si è svolto
un "gioco", nel quale l'organizzatore, in collaborazione con il bassista Alessandro
Fedrigo, fondatore dell'etichetta indipendente Nusica ed organizzatore a sua
volta del festival indipendente Sile Jazz, hanno coinvolto gli avventori in un dibattito
riguardo a quale dovrebbe essere il jazz del futuro; fra i sostenitori del progetto,
la storica associazione culturale Caligola, che con una squadra di volontari esperti
per le mansioni di ufficio stampa, produzione e post produzione, ha contribuito
ad uno svolgimento ineccepibile della manifestazione.
Si sono visti molti artisti fra il pubblico, aspetto non trascurabile, e, infiltrati
fra gli appassionati, molti curiosi che hanno contribuito a rendere questa piccola
realtà un "bijoux", come molte altre ne stanno nascendo, grazie all'incessante lavoro
di volontari che aiutano questi valenti musicisti, come
Nicola Fazzini,
nell'opera di organizzare degli eventi musicali ed artistici aldilà delle grandi
rassegne ormai ben note in Veneto ed al di là dell'obbiettivo di mettere in luce
esclusivamente il proprio operato musicale attraverso organizzazione di rassegne
e festival.
foto di Fabio Bertolini
Oltre al Duo Pascal, si sono esibiti: Giorgio Li Calzi trio, Omit Five
e
infine Steve Lehman trio come punta di diamante sono stati gli artisti che
si sono esibiti all'interno della kermesse, per due concerti al giorno, in alternanza
con conferenze, workshop di fotografia presso la scuola Thelonious Monk, nonché
un evento collaterale di degustazione di vini svoltosi sempre presso il Teatro Villa
dei Leoni.
Un sincero applauso a
Nicola Fazzini
e in bocca al lupo per le prossime edizioni.
www.jazzamira.it
www.nicolafazzini.it
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Data pubblicazione: 08/06/2013
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