Funkallisto & James Taylor Quartet
Roma, Micca Club – 18 maggio 2010
di Andrea Valiante
Una vulcanica serata all'insegna del Funky quella organizzata dal Micca Club,
con due interessanti formazioni a dividere il palco: i romani Funkallisto
e la storica band inglese del James Taylor Quartet.
Attivo dal 1985, il JTQ è stata una delle formazioni
che ha maggiormente contribuito alla nascita dell'Acid Jazz, un genere melange
di stili funk, jazz, soul e fusion. La band è da considerarsi tra i capostipiti
di questa corrente musicale, con tutti gli artisti dei lungimiranti produttori Gilles
Peterson ed Eddie Piller, tra i quali Incognito, Galliano ed il più famoso Jamiroquai.
Sono i testaccini Funkallisto ad aprire il concerto proponendo quattro
brani del loro ultimo album autoprodotto "Soul Ragù" uscito nel 2009. Per
l'occasione si presentano al gran completo sul palcoscenico del club (fin troppo
stretto per un gruppo così vasto), con un organico di tutto rispetto formato dal
basso di Francesco Abbatiello, Alex De Martino alla batteria, Peter
Crucioli alla chitarra, Federico Di Maio alle percussioni, Martino
Onorati alla tastiera, Matteo Acclavio al sax baritono, Davide Piersanti
al trombone, Giancarlo Romani alla tromba e Danilo Desideri al sax.
La presenza dell'intera sezione fiati enfatizza le calde partiture per merito di
armonizzazioni sempre pulite e sicure. Con il brano introduttivo "Charangas" il
pubblico, con evidente soddisfazione, si immerge in un vortice sonoro incendiario
e straripante tra funky e soul, afro e latin, che l'accompagnerà per tutto il resto
della serata. La sostenuta ritmica è il cuore pulsante del gruppo romano, sopra
la quale i fiati inarcano impasti sonori densi e vigorosi, dinamici e accattivanti,
su di un pentragramma strutturato per lasciare il giusto spazio agli equilibrati
soli dei singoli. Considerevoli la tecnica peculiare e plasmatica del tastierista
Martino Onorato e le flessuose, sicure ed intense impressioni armoniche create
dal sax di Danilo Desideri. Il brano "Chili Oil" chiude la breve ed energica performance
dei Funkallisto che lasciano la scena al trascinante groove del James Taylor
Quartet.
La formazione inglese propone un repertorio ricco e di tutto rispetto che oscilla
tra alcuni degli storici brani che li hanno resi celebri in tutto il mondo, come
la rilettura della bellissima "Blow-Up" di
Herbie
Hancock. La struttura della band è costruita attorno ad un sound coinvolgente
e corposo ottenuto, oltre ad una filologia diretta e coinvolgente, per merito di
un divertito coinvolgimento e dell'eccellente tecnica dei singoli strumentisti.
Particolarmente considerevole la pastosa e potente voce di Yvonne Yanney.
Immerso fra le tinte acid e funk delle composizioni, il pubblico viene spesso coinvolto
dal band leader per applausi e cori che rafforzano suggestivamente le vibranti soluzioni
melodiche dei brani e con particolare enfasi nell'arrangiamento della famosa "The
theme from Starsky and Hutch" di Lalo Schifrin, subito prima di una repentina
e inattesa interruzione del concerto.
Alcune impressioni trapelano dagli addetti ai lavori del Micca, per cui James
Taylor non sarebbe stato soddisfatto del suono dell'organo. Infatti dopo un
break di dieci minuti il gruppo torna sul palco con il band leader alla tastiera
di Martino Onofri. Nonostante la grave mancanza dello strumento portante della band,
James Taylor non sembra scomporsi ed anzi i toni della serata si alzano,
complice il calore del pubblico che si infuoca al suono di "Stepping into my
life" e della colonna portante "Love will keep us together".
Una serata davvero palpitante condotta da due formazioni di altissimo coinvolgimento
e livello musicale: la speranza è di non dover aspettare altri due anni (data del
loro ultimo concerto) per poter riascoltare e rivivere le emozioni vissute in questo
ottimo live on stage.
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Data pubblicazione: 29/07/2010
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