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Itaca 4et
Vortex
Nusica.org (2020)
1. Sketch 26
2. Saturno
3. Vortex
4. Chorale
5. Calanques
6. The third Murder
7. Rakesh
8. ‘Nette
Itaca 4et:
François Houle - clarinetto/effetti;
Nicola Fazzini
- sax alto;
Alessandro Fedrigo - basso elettrico;
Nick Fraser - batteria
"Vortex" rappresenta il debutto discografico di un quartetto italo-canadese,
da cui il nome ItaCa, formato da
Nicola Fazzini
e Alessandro Fedrigo, anime di XY quartet e di Hyper trio, musicisti sempre
pronti a nuovi incontri e a sfide inedite, e da due punte di diamante del jazz d'avanguardia
del nord-America, François Houle e Nick Fraser, conosciuti per le loro collaborazioni
importanti e per la ragguardevole attività in proprio. Il cd, registrato a Vancouver,
è formato da otto tracce, divise abbastanza equamente fra i quattro protagonisti
dell'incisione. Solo Fraser contribuisce, infatti, con un solo brano. Completa l'album
un pezzo di Carlos Ward.
La musica presenta diverse sfaccettature e si appalesa con segmenti di chiara impronta
free bop, con temi contraddistinti da folate su tempo dispari in stile progressive
rock, con contrappunti nervosi e aguzzi fra sax e clarinetto su ritmi che ondeggiano
fra cadenze libere, con una struttura più implicita che esplicita, parentesi funkeggianti,
squarci poco mossi, di chiara attesa di un'accelerazione che non tarda ad arrivare.
I quattro sono padroni di un linguaggio moderno, di sintesi, che prevede la possibilità
di uscire dai binari dell' ortodossia per utilizzare tutta una serie di licenze
timbriche, di accorgimenti (dis)armonici nella costruzione degli assoli. Volendo
trovare una definizione un po' forzata, ad ogni modo, siamo in area post- bop e
post- free, per intenderci.
Fra le otto composizioni di "Vortex" si fa preferire in particolare "Calanques"
di Nicola Fazzini,
contrassegnata da un intreccio penetrante delle voci delle due ance, da cambi di
tempo e di clima, con un crescendo graduale della tensione che va, poi, lentamente
a spegnersi sul finale
Un disco, in conclusione, che testimonia la volontà di Fazzini e Fedrigo di allargare
il cerchio, di incontrare personaggi di primo piano del jazz internazionale per
combinare le rispettive visioni estetiche in un qualcosa di consistente, di solido,
ben piantato nel presente e con l'ambizione, però, di guardare verso il futuro.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/09/2020
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