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Lanfranco Malaguti Quartet
Galaxies
Splasc(h) Records - distr. IRD(2012)
1. Rose of Galaxies - 7:02
2. Whirlpool Galaxy M51 - 3:39
3. Spiral Galaxy M81 - 3:38
4. Galaxy M83 - 4:26
5. Spiral Galaxy Ngc 1309 - 5:01
6. Starburst Galaxy M82 - 4:06
7. Carina Nebula - 3:23
8. Star-Forming Ngc 602 - 4:27
9. Spiral Galaxy Ngc 1672 - 4:00
10. Mystic Mountain - 4:20
11. The Antennae Galaxies NGC 4038 - 4:47
Composizioni di Lanfranco Malaguti.
Lanfranco Malaguti - chitarra
Massimo De Mattia - flauti
Nicola Fazzini
- sax contralto e soprano
Luca Colussi - batteria, percussioni
Lanfranco Malaguti prosegue sulla strada già tracciata con il precedente
"Panorami" e anche la formazione è confermata. Sono al loro posto, infatti, il batterista
Luca Colussi, il sassofonista
Nicola Fazzini
e il flautista Massimo De Mattia. Anche il concetto di base è quello informante
il penultimo disco: si tratta di seguire un'idea melodica non svincolandosi completamente
dalle regole armoniche, ma procedendo con una notevole libertà espressiva a cavallo
fra la tonalità e l'atonalità. Si può dire che conti di più l'intenzione di seguire
un determinato percorso, la volontà di lasciarsi guidare da un'intuizione significativa,
a fronte di un rispetto completo delle norme o della tradizione.
Il disco contiene, così, una musica viva, ondivaga, piena di contrasti, variabile
ma altrettanto omogenea, inequivocabilmente targata Malaguti. Il chitarrista ha
mosso i primi passi artistici ascoltando il rock progressive degli anni settanta
(Led Zeppelin, Emerson, Lake & Palmer) e si avverte chiaramente che tanto di quell'esperienza
è rimasta appiccicata al suo modo di suonare. Per questo quartetto ha optato per
musicisti direzionati verso la composizione istantanea e i suoni della contemporaneità.
Si ascolta, così, complessivamente, un free gradevole, tenuto sotto controllo con
limitazioni precise nel raggio d'azione, su un sottofondo elettrico di matrice rock,
più o meno duro.
E' un viaggio immaginario nelle spirali della galassie in uno spazio riempito
da suoni ispidi, o ruvidamente dolci, soli di spessore, ispirati su un background
mosso o accidentato. Tutti fanno la loro parte al meglio. Le percussioni di Luca
Colussi parlano la stessa lingua del leader. Sono tese, discorsive e tessono un
sottofondo continuo, ribollente e magmatico.
Nicola Fazzini
è energico, spigoloso e vorticosamente lontano e vicino, quando occorre, ai centri
tonali. E' una presenza importante per deviare la musica su altre coordinate o tenerla
in bolla. Massimo De Mattia, in particolare nei brani in cui si impegna in duo con
il chitarrista, imperversa con il flauto ipersoffiato a dialogare, attraverso sovraincisioni,
anche con sé stesso, in maniera affatto suggestiva. Il tocco in più, quel quid che
serve a rendere ogni particolare necessario al clima generale è offerto da Malaguti,
sornione, elegante e aspro a seconda delle situazioni, un vero elemento catalizzatore
all'interno del gruppo.
"Galaxies" è la convalida di un progetto ad uno stadio ancora più avanzato e
strutturato, nei confronti di "Panorami". E' sicuramente un album convincente e
"in progress" di un artista giunto all'apice della sua produzione discografica in
questi ultimi anni.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/06/2013
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