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Barbara Errico
Endrigo in jazz
Dodici lune-Koinè 2010
1. Adesso si
2. Lontano dagli occhi
3. Perchè
4. La rosa bianca
5. Canzone per te
6. Era d'estate
7. Aria di neve
8. Poema degli occhi
9. Dimmi la verità
10. Chi sei
11. Questo amore per sempre
12. Io che amo solo te
Barbara Errico - voce
Bruno Cesselli - piano
Ares Tavolazzi - contrabbasso
Walter Paoli - batteria
Luca Grizzo - percussioni
Massimo De Mattia - flauto alto
Mirko Cisilino - flicorno
Roberto Rossetti - clarinetto basso
Salvatore Russo - chitarra acustica (4, 8)
Arrangements by Bruno Cesselli
Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
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email: ufficiostampa@dodicilune.it
web: www.dodicilune.it
Sergio Endrigo ha rappresentato una delle voci più importanti della canzone d'autore
italiana. La sua attività è iniziata negli Anni Sessanta ed è proseguita nel tempo,
anche se dagli Anni Ottanta in poi le sue incisioni, servite da una distribuzione
insufficiente, non hanno ottenuto il riconoscimento che pur meritavano, sia da parte
del pubblico che della critica. Barbara Errico realizza questo CD attingendo ai
quarantacinque giri e ai long playings degli anni Sessanta e Settanta, selezionando
un buon numero di brani di successo, di riscontro popolare oltre ad alcune opzioni
più sfiziose, care soprattutto ai cultori del cantautore di Pola. La sua frequentazione
del songbook endrighiano ha un precedente nel 2004 grazie alla partecipazione, accanto
ad altri musicisti, a"Cjantant Endrigo", disco piuttosto inconsueto poiché contiene
pezzi celebri tradotti in friulano dell' ingiustamente definito "cantante triste".
Va detto, infatti, che l'attribuzione di un carattere cupo o malinconico fanno torto
ad un artista dotato, invece, di uno spiccato "sense of humor", formidabile, fra
l'altro, nel raccontare divertenti aneddoti. Questa volta la cantante udinese
è da sola e, grazie al contributo determinante per gli arrangiamenti di Bruno
Cesselli, confeziona un disco affascinante e di gusto raro.
Nei confronti del repertorio scelto si sono adottati alcuni criteri di fondo. Innanzitutto
si è evitato di mettere in evidenza il lato "drammatico", in generale, dei testi,
prediligendo una lettura secca, asciutta, priva di pathos, ma anche di compiacimento.
Le parole sono quasi svincolate dal significato letterale; sono rese come frasi
musicali. Disegnano una idea melodica ben articolata su un ricco sottofondo armonico.
Nella versione originale le canzoni hanno, invece, un andamento oscillante, ondivago,
attraverso una partenza "lenta", un crescendo di tono e un ritorno ad atmosfere
più riflessive. L'esecuzione della Errico non contiene questo saliscendi emotivo,
dal basso verso l'alto, ripresa e ritorno. E' incardinata verso il centro e questa
interpretazione-non interpretazione si rivela un punto di forza del disco. Viene
in mente, a questo proposito, la rilettura di "Almeno tu nell'universo" da parte
di Elisa per la colonna sonora di "Ricordati di me", film di Gabriele Muccino. Come
dichiarato in un'intervista, la stessa cantante friulana ha rinunciato al confronto
diretto con Mia Martini, limitandosi ad esporre il motivo in maniera quasi impersonale,
senza caricarlo della passionalità viscerale dispensata dalla sfortunata sorella
di Loredana Bertè.
Barbara Errico ama, poi, i ritmi brasiliani, come il suo omaggiato del resto.
Perciò, accanto alla proposta di brani a firma pure di Toquinho e De Moraes, tratti
per la maggior parte da "La vita, amico, è l'arte dell'incontro", bellissimo album
del 1969, ha inserito atmosfere sudamericane
in diversi pezzi, conferendo un clima latino in prevalenza a una consistente parte
delle tracce.
Da tutti questi accorgimenti, le canzoni, pur mantenendo la loro fisionomia, acquistano
qualche elemento di novità. Il jazz conferisce, a volte, un retrogusto gradevole
e inedito a un repertorio mai datato, ma sempre vitale e straordinariamente fresco.
Bruno Cesselli, oltre al suo ruolo fondamentale nell'organizzazione musicale,
si conferma pianista sensibile, attento alle sfumature e pronto a cambiare le dinamiche,
quando occorre. In sintesi: è perfettamente calato nel ruolo a lui affidato.
Ares Tavolazzi è una sicurezza. Ha un timbro rotondo con il basso e la capacità
di elaborare assoli melodici di convincente spessore. Walter Paoli si intende
ad occhi chiusi con il suo partner della ritmica. E' particolarmente efficace, ancora,
nell'utilizzo delle spazzole per un accompagnamento accorto e corrispondente alle
intenzioni della band leader.
La Errico, come detto, pone la sua voce a servizio del progetto. Non ricama, non
infioretta per dimostrare quanto è brava. C'è, ma non vuole sovraesporsi. Quando
esce con qualche breve passaggio "scat", in due soli brani, lo fa con grazia e quasi
con pudore.
Sono impiegati con parsimonia gli altri componenti del gruppo. E' il trio jazz a
occupare la maggior parte degli spazi. Fra gli altri, comunque, si segnalano
Massimo De Mattia per un bel solo con il flauto ipersoffiato e il chitarrista
Salvatore Russo, prezioso cesellatore ne "La rosa bianca".
Sono particolarmente riuscite, poi, le versioni latineggianti di "Adesso sì", incisa
negli anni sessanta anche da un giovanissimo Lucio Battisti e di "Dimmi la verità",
canzone non molto nota, ma con una inciso accattivante e un bellissimo ritornello,
trasformata da un trattamento " a togliere", a ridurre l'impatto sentimentale del
brano. Non si può non menzionare, infine, una "Io che amo solo te" pregna di uno
swing-soft e una felice e intensa "Poema degli occhi".
In conclusione un cd che segue una tendenza piuttosto diffusa, quella di "vestire
in jazz" il repertorio di cantautori o di pop star. Barbara Errico e i suoi musicisti
rifuggono dalla rilettura distorta, che vada oltre le premesse, per proporre in
fin dei conti qualcos'altro, come evitano la lettura troppo letterale e "leggera".
Sono fedeli al titolo individuato e seguono il loro programma con coerenza e in
modo elegante.
Gianni B. Montano per Jazzitalia
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 23/04/2011
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