Studiottanta- Fortuna Records SFRC-CD026.
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Marangolo, Tavolazzi, Bandini
Nostos
1. Nostos
2. Bye Bye Z
3. Andygrass
4. Elena Alma
5. Alle Prese Con Una Verde Milonga
6. Magnana Is Open
7. Kasdam
8. Lacrime di Mitsuko
9. Penelope Song
Registrato nel gennaio 2009 presso lo Studiottanta-Fortuna
Records di Calliano (AT)
Antonio Marangolo - sax tenore, pianoforte
Ares Tavolazzi - contrabbasso
Ellade Bandini
- batteria
Paolo Conte - pianoforte (solo in "Alle prese con
una verde milonga")
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Nostos/Ritorno così Antonio Marangolo titola il suo disco in trio
appena uscito; ritorno alle antiche passioni musicali, Zawinul e Shorter sopra gli
altri, viaggio affrontato con un barchetta di carta, ritratta sul retro del cd,
a ricordaci la precarietà e l'imprevedibilità di ogni viaggio.
A quanti progetti musicali Marangolo,
Tavolazzi e Bandini abbiano partecipato, nelle loro tre straordinarie
carriere, non saprei dire, e probabilmente anche loro hanno perso il conto: rock
"progressivo", con uno dei più innovativi gruppi della storia di questa musica non
solo in Italia, musica per il cinema, canzone d'autore e tantissimo altro. Si ritrovano
qui insieme, in studio, per la prima volta, dopo decenni di registrazioni e concerti
in questo e altri ambiti, a dar forma e vita ad un progetto di trio acustico "classico".
Quest'incisione nasce dal desiderio e volontà di documentare una formazione rodatissima.Consapevolezza
dei propri mezzi, capacità di raggiungere risultati di altissima qualità con il
minimo apparente sforzo, un interplay quasi stregonesco: qui mi sembra risiedano
le caratteristiche più interessanti e peculiari di questo trio. Caratteri già riscontrati
nelle esibizioni dal vivo che ritroviamo qui, intatti con un maggiore equilibrio
compositivo e maggiori tensione e rifinitura formale.
Nove brani a firma di Antonio Marangolo eccetto "Alle prese con una
verde milonga" di Paolo Conte, che si ritaglia qui un cameo pianistico
raffinatissimo.",; cameo posto "astutamente" a metà disco; potrebbe essere questo
un buon inizio d'ascolto una porta d'accesso ad una musica meno semplice ed estroversa
di quanto appaia. Dopo il tema "cantato" dal tenore di Marangolo e strascicato ai
limiti del parodistico, Paolo Conte ci ricorda che Ellington e' stato e rimane
il suo prediletto con un assolo sghembo, spaziato, percussivo, apparentemente stralunato
e fuori dal tempo.
"Il jazz è una musica semplice suonata in modo difficile" ammonisce Marangolo;
qui però accade a volte il contrario e la musica appare semplice perché realizzata
con grande sapienza artigiana ed economia di mezzi, sottende però riflessioni compositive
e armoniche non scontate.
Tavolazzi e Bandini, maestri di economia, sanno far respirare la
musica e individuano i tempi e i timbri giusti. Marangolo nasce cantante, diventa
poi pianista, infine sassofonista. In apertura di disco "canta" il suo ritorno/Nostos
da consumato crooner, melodia che rimane impresssa nella memoria e costituisce la
la ragione d'essere, oltreché la struttura del brano: semplice ripetizione del tema
in due tonalità diverse. Segue lo scattante anatol Bye Bye Z, dedicato a
Joe Zawinul di cui riprende stilemi e progressioni ritmico-armoniche.
Andygrass è un altro canto, notturno e quasi dolente, su un 4/4 in cui affiora
un ritmo di beguine, appena accennato dalle spazzole di Bandini con la consueta
grazia e levità. In Elena Alma la musica si apre: ritmo e armonia rimangono
come sospesi, manca una pulsione ritmica costante e le variazioni ritmico dinamiche
vengon affidate solo alla mutua conoscenza ed istantanea intesa. E' questo un modo
di dilatare e sospendere lo spazio e il tempo musicale, insieme frammentando e ripensando
i ruoli, che richiede una capacità di ascolto ed interplay non comuni.
Che
Ornette Coleman possa rappresentare un approdo sicuro lo testimonia il
tema di Magnana is open affidato all'unisono sax tenore contrabbasso, poi
nell'assolo le influenze mediterranee ci ricordano come tutti i sud del mondo abbiano
qualcosa in comune.
"Lacrime di Mitsuko" è ancora suonato "aperto" e senza una costante pulsione
ritmica comune, il solista e la ritmica sono pensati in contrapposizione anziché
in accordo secondo lo schema parti strette contro parti larghe.
Chiude l'album la billevansiana, breve e nostalgica, Penelope Song:, Tavolazzi
esegue il tema, su sparsi accordi di Marangolo al pianoforte e il lieve ricamo delle
spazzole di Bandini. Il sipario si chiude così, con un approdo nostalgico e accorato;
rimane all'ascoltatore il desiderio di tornare presto a navigare questi mari.
Andrea Gaggero per Jazzitalia
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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COMMENTI | Inserito il 19/10/2010 alle 16.56.56 da "lore.pergolini" Commento: saranno in concerto per beneficenza a senigallia il 27 Novembre 2010. Sarà presente anche Patch Adams. info@musike.it | |
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Data pubblicazione: 26/07/2009
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