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Lanfranco Malaguti Quartet
Panorami
Splasc(H) Records 2011 – Cdh1555. 2 Distrib. Ird
1. Panorama I
2. Panorama II
3. Panorama III
4. Panorama IV
5. Panorama V
6. Panorama VI
7. Panorama VII
8. Panorama VIII
9. Panorama IX
10. Panorama X
11. Panorama XI
Massimo De Mattia - flauto
Nicola Fazzini
- sax alto e soprano
Lanfranco Malaguti - chitarra
Luca Colussi - batteria e percussioni
Il titolo potrebbe ingannare, ed anche l'elenco degli undici brani che seguono il
sistema di numerazione additivo: Lanfranco Malaguti folgorato da vari panorami
che lo hanno musicalmente ispirato. Nulla di tutto ciò, perché la diciannovesima
opera del chitarrista
romano è ispirata dalla pittura di Renato Maurizio, architetto che ha sintetizzato
su tela gli undici paesaggi (tutti presenti nel booklet interno) la cui descrizione
sonora è affidata a questo disco, scritto a quattro mani dal leader e da Luca
Colussi.
Lanfranco Malaguti, classe 1949, non abbisogna di molte presentazioni visto
il suo palmarès e la sua sostanziosa discografia che parte dal
1984 con Orsa Minore e si distende in un repertorio
sempre vario e ricco di collaborazioni di spessore. Panorami delinea una via fatta
di esplorazioni, concertata su focose ed a tratti rabbiose folate di stampo avanguardistico,
che cedono il passo a toni più vellutati, ma sempre attenti a non perdersi nell'ovvietà.
Geometrie in bilico tenute al passo giusto dal poderoso drive di Colussi che danno
agio a Massimo De Mattia e
Nicola Fazzini
di poter andar giù di fioretto con perfetta tranquillità, disegnando ciò che il
pennello di Renato Maurizio ha rappresentato graficamente. Ma è Malaguti a mettere
in chiaro quella giusta inquietudine attraverso frasi complesse, ottimamente costruite,
giocando sul controtempo e straniando anche la partitura. Paradigmi che saltano,
nota dopo nota e mettono l'accento sul fatto che il quartetto si trova a menadito,
senza alcuna sbavatura.
Senza dubbio, un disco da ascoltare con molta attenzione, che a primo orecchio potrebbe
risultare difficile, ma la cui chiave di lettura risiede nelle opere che lo hanno
ispirato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/11/2011
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