|
Roberto Gemo & Alessandro Fedrigo
Corde alterne
Nusica.org (2015)
1. Corde alterne
2. Per sempre
3. Model
4. De Molen
5. Bar Uf
6. Obscurio
7. Paranoid
8. Valzer amabile
9. Isaac
10. Due lune
11. Corde alterne 2
12. Falesie
13. Zeppelin
14. Binario del treno
15. Arresto del treno
Roberto Gemo - chitarra classica, acustica, soprano, baritono, chitarre elettriche, effetti elettronici Alessandro Fedrigo - basso acustico, elettrico, voce, effetti elettronici
La libertà va padroneggiata, altrimenti finisce per confondersi con l'anarchia:
che è un male. Questo vale ovunque, anche nell'arte e nella musica in particolare.
Gemo e Fedrigo hanno bene a mente questo principio e sanno come piegare le note
a loro piacimento, ma senza offendere la coclea e dintorni. Le numerose corde in
ballo si intrecciano con quel garbo poetico che vibra dietro ogni passaggio. Così,
se il brano portante suona oniricamente polposo, con il basso scuro di Fedrigo a
rintuzzare la dialettica squillante di Gemo, "Per sempre" narra una storia
gentile ed educata attraversata da dense tessiture poliritmiche che danno sangue
a un tema che s'affaccia sul Mediterraneo. La varietà qui è di casa: i motivi si
dileguano in ventagli armonici diversi, come le rocciose attenzioni psichedeliche
della chitarra elettrica che s'infrange sulle scogliose linee di basso e su marosi
effetti elettronici ("Model"). Con "Der Model" la marcia cambia e gli
arpeggi tinnuli di Gemo fanno da contraltare all'inventiva, grave e metallica, di
Fedrigo. Quindici i brani, in alcuni casi sono porzioni di accordi, effetti e armonie
che dispiegano la successiva composizione. "Obscurio", omen nomen, è firmata
dal bassista veneto, e dopo le umbratili ed espressive note del basso che ne tracciano
la via, le brillanti corde di Gemo si ritagliano uno spazio ficcante.
L'onomanzia
la fa da padrone, così la brevissima "Paranoid" (nulla a che vedere con i Black
Sabbath), ci lascia viaggiare nelle pieghe amare di una mente malata, tra alti e
bassi di volume, prima di intonare "Valzer amabile", che farebbe felice David
Lynch per l'ostinatezza. A quest'ultima fa eco l'immaginario dipinto da "Isaac"
con la chitarra elettrica a dare scudisciate e un tappeto di effetti movimentati
dal basso a reggere lo scudiscio. Le corde ammaliano e rendono fantastiche le scene
che si susseguono in crescendo: "Due lune" ha i lineamenti morbidi, mentre
la seconda parte di "Corde alterne" è fragorosa e scintillante, acutamente
vibrante nei sovracuti lancinanti. "Falesie" è uno splendido gioco di frammentazione
della melodia che procede dinoccolata. "Binario del treno" ha un retrogusto
blues, di quelli suonati nelle stazioni ferroviarie del Mississippi nei tempi che
furono; mentre lo sferragliare del convoglio in abbrivio, con tanto di effetti elettronici
invisibili, è il marchio di "Arresto del treno".
Un disco, Gemo e Fedrigo si trovano a meraviglia e la loro musica
risente della positiva reciproca influenza.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 647 volte
Data pubblicazione: 11/08/2015
|
|