Dee Alexander's Evolution Ensemble
Sketches Of Light
Egea (2013) EUJ 1006
1. Truth
2. Baba Fred
3. Spring Thing
4. Spirit Of The Ancestors
5. 10/4
6. Angel
7. Underwater
8. Sketches
Dee Alexander - voce
James Sanders - violino
Tomeka Reid - violoncello
Junius Paul - basso
Yusef Ernie Adams - percussioni
Se si vuole sentir cantare l'Africa, Dee Dee Alexander è quella giusta. La sua
fama è già acclarata, almeno per coloro che seguono le mille inclinazioni del jazz
(chi afferma il contrario dice una castroneria) e poche, pochissimi musicisti possono
permettersi il suo repertorio fatto d'esperienza e di ricerca della più misconosciuta
diaspora della storia dell'umanità. La sua voce ha inflessioni diverse e diversi
climats: abbraccia il blues, lo spiritual, il gospel, il jazz nell'accezione
più ampia. La sua grande varietà negli attacchi e gli abbellimenti calibrati e mai
fuori posto, il vibrato in sveltezza e larghezza sono pane fragrante per le gustose
interpretazioni e le suggestive composizioni siglate da Deleatrice Alexander.
Già nel precedente tributo a Jimi Hendrix, uno dei suoi mentori spirituali,
aveva messo in mostra la giusta grinta, quella di chi crede in ciò che fa. In "Sketches Of Light" vibra e fa vibrare le corde emozionali, perché si ascolta
tutta la luminosa pazienza del popolo africano e il suo peregrinare in lungo e in
largo nell'America. Riprende Hendrix, con una magistrale e personale lettura di
"Angel", sottolineata dal violoncello di Tomeka Reid, che swinga ad
ogni colpo e lascia rimbalzare la voce della Alexander con una facilità disarmante.
A proposito di swing, è tutto l'album che ne produce a frotte, perché a dispetto
dell'ensemble dalla forma cameristica, vi è groove in ottima quantità e qualità;
ben alternato a momenti imbruniti e rilassati, come nelle magiche alchimie musicali
create nella parte introduttiva di "Underwater", con un pedale del violoncello
che gioca sugli effetti armonici disegnati dalle percussioni e dalla voce della
Alexander. Ma il brano cambia passo, forma e struttura per smatassarsi in ritmi
afro. L'amalgama fa la differenza ovunque, perché si avverte al primo suono: quando
il largo e pastoso contrabbasso di Junius Paul pasteggia con le note in "10/4",
tenendosi per mano con la precisione creativa di Yusef Ernie Adams.
Nessuna sbavatura, ma nessun perfezionismo. Dee Dee Alexander e il suo Ensemble
qui si sono divertiti parecchio. E chi ascolta sarà altrettanto felice.
Il dvd, di circa quaranta minuti, parla e fa parlare Dee Dee Alexander, durante
Umbria Jazz 2011 (edizione che l'ha rivelata
al grande pubblico italiano) e contiene ampi spezzoni di live, che fanno meglio
comprendere l'humus del gruppo, l'aria che respirano di compenetrazione e totale
partecipazione della vocalist chicagoana con i suoi sodali. Bella la regia di Daniel
Suraci che è riuscito, in poco tempo e a ritmo serrato, a far conoscere un'artista
solare e particolarmente acuta.
Il tutto, come è abitudine dell'Egea, contenuto in un elegante packaging e con un
nutrito booklet interno.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/06/2013
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