Jazzitalia - Anja Mohr Trio: Abend
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Intuition - 2008
Anja Mohr Trio
Abend


1. Abend
2. Afro Blue
3. How Deep Is The Ocean
4. Cloche
5. Tutu
6. Georgy Porgy
7. Beschneide Keine Pflanze, Die un Bergriff Ist Zu Wachsen
8. Night Dreamer
9. Schnipsel

Anja Mohr - Piano
Willie Hanne - Batteria
Andreas Edelmann - Contrabbasso



E' caldo in Germania, molto caldo. Sembrerà strano ma è così. Sicuramente il jazz è hot ed Anja Mohr lo dice a chiare lettere. La giovane pianista di Amburgo fa il suo esordio discografico dopo quattro anni di vita del trio. Ed esordisce con originalità interpretativa, con un jazz mai banale, forbito ed arricchito da materici arrangiamenti.



Abend
distende all'ascolto, non annoia però. Rappresenta in pieno quel gusto mittileuropeo spogliato di orpelli stucchevoli.

La formula collaudata e stabilizzata del trio piano, contrabbasso e batteria, trova una nuova collocazione grazie anche alle notevole lucidità compositiva della Mohr. Abend, brano di apertura ne è l'esempio più lampante. Dotato di una morbosa dolcezza e di una cantabilità essenziale. Il palpabile interplay tra i musicisti si stacca in ogni brano, tanto da acquistare un'inusitata orchestralità che riesce a fondere l'antico ed il nuovo (Afro Blue). Così facendo, la Nostra rilegge How deep is the Ocean di Berlin attribuendole una chiave minimal epica nella progressione armonica.

Gioca a smontare i segmenti di Tutu sviluppando un linguaggio suggestivo ed avvolgente. Un agglomerato di ragionamenti inquietanti, un dialogo impercettibile con le note scritte da Marcus Miller e disegnate da Miles Davis.

La Mohr evidenzia una conoscenza delle linee classiche, ma anche delle frasi popular, quelle d'autore. I fratelli Steve e Jeff Porcaro, band leaders dello storico gruppo dei Toto, saranno sicuramente felici di ascoltare questa versione di Georgy Porgy, melting pot di culture musicali differenti ma straordinariamente vicine. L'esecuzione e la riarmonizzazione è una fusione di algoritmi classici, fraseggi jazz e melodie pop-rock.

Night Dreamer di Wayne Shorter conserva la sua possente empatia, anzi la pianista tedesca riesce a conferire al brano delle atmosfere di matrice filmiche.

Cloche fa parte delle composizioni originali della Mohr. Ed è la sua particolare declinazione del verbo musicale, della sua ricchezza narrativa. Mette in evidenza, forse ancor più di altri brani, la dolce veemenza descrittiva dell'autrice.

In solitudine l'altra composizione Beschneide keine pflanze die im bergriff ist zu waschen.

Schnipsel chiude il lavoro, con una sorpresa, ma bisogna arrivare alla fine della ghost track per ascoltare una divagazione, ma non troppo, sullo storico brano Californication. E' già, si chiude, niente poco di meno che con i Red Hot Chili Peppers. Una review rabbiosa ed opportunamente dolente.

Will Hanne ha una marcata personalità, mai invasiva. I suoi tamburi ed i suoi piatti sanno farsi sentire con generosità. Andrea Edelmann ha un'intonazione perfetta ed una cavata pastosa.

Per la sua scioltezza espressiva, è un disco dannatamente trendy.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia













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Data pubblicazione: 13/07/2008

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