Intervista con Alberto Favaro e Tommaso Ferrandina – Vocal Jam
31 ottobre 2005
di: Eva Simontacchi
Fotografie di Alberto Gottardelli
I want it
Garota de Ipanema
Dopo un entusiasmante intervento dei Vocal Jam durante la serata "Jam Nights" svoltasi al Blue Note di Milano domenica 10 luglio 2005 dedicata ai gruppi vocali, abbiamo deciso di intervistare
Alberto Favaro
e Tommaso Ferrandina, fondatori del gruppo insieme a Tiziano Cogliati
per conoscerli un po'
meglio. Tommaso si occupa dell'organizzazione a livello scenico del gruppo,
mentre Alberto si occupa degli arrangiamenti e della direzione musicale.
Nato nel 2004 dall'incontro di sette musicisti provenienti dalle più disparate esperienze musicali,
Vocal Jam è un gruppo vocale "contemporary" a-cappella.
Senza l'accompagnamento di strumenti musicali, gli elementi del gruppo riproducono efficacemente con le sole voci, le atmosfere e la forza di una vera e propria orchestra strumentale, sfruttando le infinite potenzialità della voce umana che diventa, di volta in volta, creatrice di linee melodiche o armoniche, strumento musicale vero e proprio o effetto sonoro.
L'idea nasce dalla voglia di creare qualcosa di assolutamente nuovo che possa allo stesso tempo mettere in risalto le qualità e le capacità dei musicisti, scelti con cura tra i migliori esecutori di questo genere che sta prepotentemente emergendo a livello internazionale.
Essi infatti possono vantare numerose esperienze professionali di primissimo piano avendo lavorato per le maggiori emittenti nazionali televisive (RAI, MEDIASET e SKY) e radiofoniche (RTL 102,5 Network, Radio DJ), e avendo all'attivo numerose incisioni con varie etichette discografiche, sopra a tutte la multinazionale EMI.
Lo scopo di
Vocal Jam è quello di trasmettere a chi vuole incontrarla un'esperienza spettacolare unica, dove la musica diventa il principale veicolo di comunicazione e di relazione fra gli interpreti ed il pubblico presente, che diventa esso stesso protagonista.
L'originalità della proposta consiste proprio nel fatto che il pubblico avverte immediatamente di non trovarsi di fronte ad una formazione corale, ma piuttosto di ascoltare un vero e proprio gruppo strumentale anche se sul palco non vede altro che cantanti.
Nell'affrontare con sorprendente originalità i più svariati generi musicali (pop, rock, jazz, gospel, persino classico), il gruppo riesce sempre a caratterizzare le proprie interpretazioni dimostrando un'eccezionale versatilità nell'adattarsi ai diversi stili.
Attualmente, oltre la normale programmazione dei concerti, è iniziata una collaborazione con don Antonio Mazzi per la realizzazione di uno spettacolo sulla Pace che durerà due anni e che partirà nella primavera 2005 con una tournèe nei più importanti teatri e piazze d'Italia.
Eva Simontacchi:
Come è stata l'esperienza del Blue Note, palco ambitissimo?
Tommaso Ferrandina:
E' stata molto bella. Personalmente mi ha caricato, avevo l'adrenalina a mille! Il locale era pieno e c'erano altri gruppi che dovevano cantare, oltre ad altri cantanti tra il pubblico. C'era Nick the Nightfly, gli addetti ai lavori, ci siamo sentiti un po' sotto esame. Salire sullo stesso palco sul quale si sono esibiti grandi nomi che siamo venuti ad ascoltare parecchie volte è stata un'esperienza unica, fantastica. Nella scaletta siamo stati inseriti per ultimi, e dunque abbiamo sentito il peso della responsabilità, considerando che eravamo nati da poco.
E.S.:
Come ha risposto il pubblico in sala alla vostra performance?
Alberto Favaro:
Il nostro timore era che, dovendo presentarci sul palco per ultimi, il pubblico potesse essere arrivato alla saturazione, invece abbiamo ottenuto un ottimo riscontro. Abbiamo iniziato con un brano divertente, "Theme From 007", in cui
imitiamo a voce gli stessi effetti sonori presenti nella colonna del film, quali
colpi di mitragliatrice, spari, elicottero…. E abbiamo visto che il pubblico
rispondeva, tenendo alta l'attenzione.
E.S.:
Il vostro genere è piuttosto difficile, in quanto gli elementi del vostro gruppo devono leggere in maniera molto precisa le partiture comportandosi esattamente come degli strumentisti. Quali difficoltà avete avuto a organizzare il vostro gruppo a cappella?
A.F.:
Quello che abbiamo constatato nel cercare gli elementi per costituire il gruppo è proprio il fatto che in questo genere sono richieste, oltre alle capacità abituali di un cantante, anche altre specificità più vicine a quelle degli strumentisti, quali una grande sensibilità ritmica, orecchio per i suoni, creatività. Abbiamo trovato diversi ottimi cantanti, che non erano però adatti a questo genere. In questo momento, per esempio, per dare maggior solidità al progetto, siamo alla ricerca di una voce maschile aggiuntiva. Gli intoppi, nei gruppi formati da più persone ci sono sempre….. Capita che durante le prove manchino degli elementi, per le più svariate cause quali malattia o impegni, e la continuità di un gruppo come il nostro è fondamentale in quanto gli elementi non sono facilmente o immediatamente sostituibili, come potrebbe capitare invece in un gruppo strumentale. Lo strumentista può essere sostituito, ma nel nostro caso l'elemento mancante crea un vuoto difficilmente colmabile.
E.S.:
Chi sono gli altri "strumentisti vocali" del gruppo?
T.F.:
Michela Tantimonaco, Gaia Pedrazzini, Simona Bocci, e Marco Sambataro.
E.S.: Quali sono i vostri progetti? O i vostri sogni?
T.F.:
Il sogno è quello di divertirsi facendo ciò che ci piace fare maggiormente, crescere, migliorare la qualità della performance, e farci conoscere dal pubblico, permettendoci di presentare il nostro progetto a quanti più ascoltatori possibile! Uno dei nostri scopi è anche quello di arrivare a incidere un album "Vocal Jam".
E.S.:
Ho visto che avete in repertorio brani di tutti i tipi: dal pop al rock dal jazz alle colonne sonore. Perché questa gran varietà di stili?
A.F.:
E' nostra volontà cimentarci con tutti i generi musicali possibili allo scopo di dimostrare effettivamente le possibilità offerte dalla voce. Una "sfida" agli strumenti musicali…….. Il fatto di avere in repertorio varie alternative ci permette di sperimentare a fondo tutte le potenzialità della voce.
E.S.:
Avete un sito che i lettori possono andare a visitare per conoscervi ancora meglio, o per contattarvi o tenersi informati sulle vostre attività?
A.F.:
Si, il nostro sito è ancora in costruzione, però è possibile visitarlo, e comunicare con noi. L'indirizzo è:
www.vocaljam.it
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Data pubblicazione: 29/01/2006
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