Cuneiform Records, 2009, Rune 282 (distribuzione I.R.D.)
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Forgas Band Phenomena
L'Axe Du Fou / Axis Of Madness
1. La Clef (The Key)
2. L'Axe Du Fou (Axis Of Madness)
3. Double-Sens (Double Entendre)
4. La 13ème Lune (The 13th Mpoon)
Patrick Forgas - batteria
Sèbastien Trognon - sax tenore, sax soprano, flauto
Dimitri Alexaline - tromba. flicorno
Benjamin Violet - chitarra elettrica
Karolina Mlodecka - violino
Igor Brover - tastiere
Kengo Mochizuki - basso elettrico
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Contrariamente a quanto si pensi, trascorsi oramai più di quarant'anni da
quella gloriosa epopea, l'affascinante scena di Canterbury continua a vivere
una stagione di felice produttività. In Francia - considerata da sempre la terra
adottiva di quel genere - opera sin dalla fine degli anni Settanta un manipolo di
musicisti tra i quali spicca il granitico batterista Patrick Forgas.
Il cinquantottenne drummer parigino, che ha militato
in gruppi storici del progressive transalpino come Magma e Zao, giunge
ora al suo quarto progetto discografico col nome della band Phenomena (secondo
cd per la gloriosa Cuneiform dopo il precedente "Soleil 12").
Ritmi serrati, temi fiabeschi, pirotecnici incantamenti contenuti in questo
"Axis Of Madness" rimandano alla memoria – ovviamente con i dovuti distinguo
- quelle antiche sortite che furono di gruppi storici come Soft Machine, Hatfield
& The North e National Healt. Ma non è tutto qui.
Il materiale contenuto in questo lavoro, quasi tutte composte nell'ultimo
triennio, vengono qui rimodulate ed espresse con un linguaggio moderno e organico,
offrendo una nuova chiave di lettura alla particolare filosofia canterburiana.
Elemento importante della band è la violinista polacca Karolina Mlodecka
alla quale spesso è affidato "il canto delle melodie", tutte composte dalla fantasiosa
penna di Forgas.
Doubkle-Sens è ad esempio un poliedrico contenitore
di quell'inventiva che si riconnette con certe atmosfere inizialmente docili ma
che man mano si trasformano nella giostra di tempi scomposti, in brevi frammenti
softmachiniani (proprio a metà della composizione) nonchè negli interscambi
strumentali inscenati dal sax "agile" di Sébastien Trognon, nei call &
response di Igor Brover al piano elettrico e nei ricami chitarristici
di Benjamin Violet.
Richiami ad un certo art rock statunitense (tipo Kansas) si ritrovano
invece nei lunghi sedici minuti di L'Axe Du Fou,
brano in continuo movimento tra lunghi tappeti modali e cantabili scritture mai
appesantite da barocchi arrangiamenti.
Suona invece di antico l'intro di La Clef
(a quanto pare risalente una composizione di Forgas risalente al
1997 rimasta fuori dalle session del cd
Roue Libre), mentre la conclusiva La 13éme Lune
dal gradevole andamento medium, trova fertile terreno nel piglio jazzistico del
giovane ventiseienne trombettista Dimitri Alexaline.
Riduttivo ci sembra proseguire nella descrizione dettagliata dei quattro
episodi che compongono questo L'Axe Du Fou / Axis Of Madness. Un prezioso
disco destinato non solo ai nostalgici canterburiani della prima ora ma anche a
chi di quella scena non ha mai avuto occasione di poterne apprezzare le nobili discendenze
derivanti dal grande solco che fu il jazz elettrico di quello storico periodo.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/05/2009
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