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Tony Arco Trio
Rather Odd…
Albóre 2009 ALBCD 002 Recorded and mixed in Bergamo, Italy, in December 2008 Mastered in Tokyo, Japan, in February 2009 Produced by Tony Arco
1. Secret Love (S. Fain)
2. Skylark (H. Carmichael)
3. Billie's Bounce (C. Parker)
4. Cissy Strut (The Meters)
5. Never Let Me Go (J. Livingstone)
6. What Is This Thing Called Love (C. Porter)
7. Lullaby For The Loved One (T. Arco)
8. One Finger Snap (H. Hancock)
9. Resolution (J. Coltrane)
Roberto Tarenzi
- pianoforte
James Cammack
- contrabbasso
Tony Arco - batteria
Classe 1967, milanese, Tony Arco è un
valente batterista e didatta molto attivo nel suo campo, forte di un esperienza
formativa di cinque anni negli States, che lo ha visto perfezionarsi sul suo strumento
con maestri come Bob Moses e Alan Dawson, e suonare in gruppi di rilievo
come quelli di Roy Hargrove, John Medesky e George Garzone.
Di rientro in Italia il musicista è stato coinvolto in molteplici e disparate collaborazioni
che spaziano dalle grandi formazioni, come la
Montecarlo
Nights Orchestra di
Nick
the Nightfly, ad ensemble più ridotti come il compatto piano trio che
lo vede protagonista di questo disco.
Quest'ultima fatica discografica di Arco appartiene a quella serie di pubblicazioni
sulla quale l'etichetta giapponese Albóre, diretta dal produttore Satoshi Toyoda,
sta puntando la sua attenzione, e che promuove alcuni dei migliori musicisti italiani,
figure sempre più richieste e in voga nella terra del Sol Levante.
"Rather Odd…" è il disco di un batterista, e si vede. Nei cinquantasei minuti che
lo compongono il leader, coadiuvato dai suoi compagni di squadra, è impegnato a
frammentare, scomporre e riassemblare ritmicamente i brani raccolti. Perfino la
celebre "Skylark" di Carmichael, sottoposta al rimaneggiamento dei
tre, acquista una nuova ed inaspettata veste ritmica.
E cosa dire della parkeriana "Billie's Bounce", al cui celebre tema vengono spostati
e ridistribuiti gli accenti, o della coltraniana "Resolution" che sottoposta ad
una inaspettata e brusca decelerazione metronomica si apre ad improvvisazioni di
lunare bellezza.
"Cissy Strut", vecchio brano seventies del gruppo funky The Meters, è una
vera e propria maratona ritmica per i tre, che si rincorrono attorno al poderoso
riff principale arricchendolo di guizzanti idee e compiaciuta goliardia musicale.
Roberto Tarenzi,
musicista intelligente ma schivo, si conferma come uno dei preziosi artefici per
la buona riuscita di questo disco e tra i pianisti più interessanti della sua generazione,
meritevole di una attenzione maggiore di quella solitamente attribuitagli. Da sottolineare,
inoltre, l'ottima prova di Cammack al contrabbasso e la bella presa sonora del suo
strumento, morbido nelle ballad e plastico nei brani più serrati.
"Rather Odd…"è un disco ricco, energico, intelligente, che giunge a ricordarci come
anche gli standards più frequentati possano ancora nascondere nelle pieghe armoniche
e ritmiche delle loro trame, infinite possibilità di interpretazione, lungi dal
considerarsi esaurite.
Nico Conversano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/07/2011
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