Auand Records
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Previte / Petrella / Salis
Big Guns
1. Landscape - 3:34
2. Twilight Zone - 4:48
3. Control Freak - 3:13
4. PM - 3:58
5. Big Guns - 5:37
6. Just Following Orders - 3:21
7. The Battle of Cannae - 4:39
8. The Battle of Zama - 3:36
9. Blues for Gio - 4:51
10. Profondo Notte - 8:48
Gianluca Petrella
- trombone, effetti, melodica
Antonello
Salis - pianoforte, organo Hammond, Fender Rhodes
Bobby Previte - batteria
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Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
Il quindicesimo titolo della giovane etichetta
barese Auand Records - Avant gard Contemporary Jazz, presenta per la terza
volta - e speriamo che non sia l'ultima - una coinvolgente incisione del 33enne
trombonista pugliese, primo artista italiano a vincere nel
2006, con immediata conferma nel 2007,
il celebre Critic's Poll della rivista americana DownBeat. Il disco, registrato
in una notte di novembre del 2007 al Forum Music
Village di Roma, contiene 10 composizioni originali, estratte prevedibilmente da
un lunghissimo set di improvvisazione, che sarebbe interessante veder riprodotto
in DVD e non solo limitato ai circa 47 minuti stampati. Il brano di apertura,
Landscape, ricorda, come dice il titolo, quei paesaggi
sonori inventati da Brian Eno negli anni '70
e che, purtroppo, in seguito, avrebbero dato vita a quelle composizioni melense
etichettate come New Age.
Petrella utilizza una serie di effetti che modificano radicalmente la
sonorità naturale del trombone. Salis si inserisce qua e là con parsimonia
al pianoforte, mentre Previte usa i mallets, ossia le bacchette rivestite
in feltro nella punta, sui timpani della batteria, la cui pelle è tenuta più allentata,
rispetto a quelle degli altri tamburi, per ottenere dei suoni molto profondi. Nel
brano si respira un'atmosfera sospesa, quasi panica, che potrebbe ben sottolineare
l'inizio di un thriller d'autore e che, nella scaletta, è forse pensato per mantenere
viva l'attenzione dello spettatore, ignaro di come si svilupperà il discorso musicale.
Dal brano successivo Twilight zone, i tre cominciano
a dar spazio alla loro creatività, che nasce soprattutto dal rispetto reciproco.
Ascoltiamo episodi di free sanguigno, che ci riporta agli anni in cui esso si sviluppò,
come scelta espressiva rivoluzionaria e ci fa piacere che una generazione di musicisti
relativamente giovane se ne impossessi in una società nella quale la voglia di lottare
per una giusta causa ha lasciato spazio ad un pericoloso individualismo qualunquista.
I tre proseguono con un'energia sempre crescente e una capacità di controllo che
si traduce in un saggio saliscendi dinamico.
Da segnalare PM, che ha un delicato
inizio in 4/4 al piatto sospeso, arricchito da un breve assolo con elementi metallici
e tamburi dal suono profondo, forse ad esprimere che la luce naturale se n'è andata;
ricordiamo che PM è l'acronimo di "post meridiem", ‘dopo mezzogiorno'-, per
lasciare il posto alle tenebre. Più tardi Salis si inserisce con il fender
Rhodes, spezzando la quiete a ritmo di jazz-rock. Curiosi i titoli delle tracce
7 ed 8, in cui il lavoro dei tamburi e i lamenti del trombone, finalmente ascoltato
con il suo devastante suono naturale, riproducono forse ciò che si poteva sentire
in un campo di battaglia dell'antichità. Recentemente avevamo apprezzato Previte
e Petrella in una lunghissima improvvisazione a Padova. Chissà che il futuro
non ci riserbi di vedere all'opera il trio al completo.
Giovanni Greto per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 06/04/2009
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