European Jazz Expò
International Talent Showcase
Cagliari 17/18/19 Novembre 2006
di Enzo Saba
Giunge alla seconda edizione l'European Jazz Expò, già collaudato nel
Novembre 2004, quando 15.000 persone affollarono
gli spazi predisposti all'interno della Fiera Campionaria. Per l'edizione
2006 l'attesa era grande, visto anche l'anno
sabbatico preso dagli organizzatori nel 2005.
Il festival si apre con Cancionista, una produzione originale,
un progetto musicale dove confluiscono vari artisti ognuno con un percorso musicale
diverso, da Antonio Placer cantante autodidatta spagnolo che interpreta la
tradizione orale spagnola a Elena Ledda e Simonetta Soro. L'esibizione
è caratterizzata dalla forte impronta vocale, dovuta alla presenza di quattro voci,
Placet Ledda Soro Aymonino, che gettano le basi di un'ideale ponte tra Sardegna
e Galizia, tra cultura mediterranea e atlantica.
Sempre nella prima giornata si esibisce una giovane sassofonista col suo
quartetto, Carla
Marciano. La compositrice salernitana si presenta al pubblico cagliaritano
con Alessandro La Corte al piano,
Aldo Vigorito
al contrabbasso e
Gaetano Fasano alla batteria. Il quartetto propone una musica
passionale, brani modali caratterizzati da lunghi fraseggi del sassofono della
Marciano
dall'incedere coltraniano. La musicista propone molti pezzi dell'ultimo album
A Strange Day
tra cui spicca "Russian Lullaby", pezzo proposto
dallo stesso
Coltrane nel bellissimo album Soultrane, in cui ha modo di
passare da momenti di riflessione interiore a fraseggi serrati. Il concerto è caratterizzato
da una speciale alchimia che lega i quattro musicisti dove ognuno si alterna e sovrappone
sempre al servizio del gruppo.
L'ultima giornata è segnata da tre grandi esibizioni, Randy Weston
Trio,
Antonello Salis solo,
Franco Cerri
Quartet.
Iniziamo dalla performance del musicista sardo più amato.
Antonello
Salis con la sua musica, la magia delle note che scorrono dalle sue
mani al pianoforte, ha di nuovo incantato gli spettatori. Cosa dire di un artista
come Salis,
che è il più geniale imprevedibile taciturno artista che ha suonato in questo festival.
La salita, come al solito, silenziosa sul palco e subito a sfiorare, schiacciare,
percuotere, i tasti bianchi e neri. Ma questa volta l'artista villamarese sperimenta
sullo strumento con un paio di buste di plastica e delle noccioline americane gettate
nella coda del pianoforte, per dare un suono che solo
Salis
è capace di "sentire" e riproporre. Una sequenza di pezzi a volte legati tra loro,
a volte opposti con dissonanze e dolci melodie che si rincorrono per creare quell'originalità
che è il marchio di fabbrica di questo particolare artista.
Con
i suoi ottantanni Randy Weston è sicuramente, insieme al nostro
Cerri,
il decano del festival. Randy Weston, una delle figure più importanti degli
ultimi 40 anni del scena jazzista mondiale, si presenta in trio, con Alex Blake
al contrabbasso e Neil Clarke alle percussioni, per una grande performance
con uno stile frutto dell'incontro dei ritmi africani, grazie all'accompagnamento
del percussionista Clarke, con il bop e il gospel. Lo stile sicuramente monkiano
di Weston è miscelato con le sonorità africane e i ritmi caraibici creando
un ritmo travolgente che ha emozionato il pubblico al punto di seguire il gruppo,
dimenandosi nelle poltroncine o addirittura alzandosi in piedi, nei pezzi più incalzanti.
Si segnala l'accompagnamento di Blake, un musicista fuori dal comune, che
coniuga la tecnica con l'improvvisazione pura, legata alla magia del momento. Accompagnamenti,
quelli di Blake, che davano lo slancio ad assoli in cui lo strumento si fondeva
col musicista, tanto veniva percorso dalla mani di Clarke. Un concerto quello
di Randy Weston Trio che ha stupito per l'originalità dei ritmi, come un
vento che attraversa i vari continenti portandosi qualcosa addosso, pur restando
sempre unico.
Chiudiamo questo breve racconto della seconda edizione dell'European Jazz
Expò scrivendo del signore del jazz italiano e del suo quartetto,
Franco Cerri
ha deliziato per l'eleganza del suo stile, l'essenzialità delle sue note, lo stile
asciutto ed armonicamente avanzato. Musicista legato all'esordio al be-bop, ha poi
percorso la strada della bossa nova, senza mai perdere il suo swing, anche all'Expò
Cerri ha proposto il suo stile raffinato, passando con disinvoltura ai veri pezzi
bossa, bop e swing. Accompagnato da un preciso Tommaso Bradascio alla batteria,
da Marco Ricci
al contrabbasso, e da Marco Detto al piano,
Cerri
si è divertito a dettare con i vari musicisti, ma anche a lasciare il giusto spazio
agli altri componenti. La sensazione che ci ha lasciato questo magico artista, è
di una ricercatezza e linearità frutto di una consapevolezza della propria interiorità,
volta ad esprimere in modo anche minimalista le proprie emozioni.
La chiosa, la affidiamo ad una citazione che inquadra perfettamente il
significato di questa manifestazione:
In questo modo una terra di periferia rovescia la sua condizione, trasformandosi
in un luogo da cui gli stimoli possono partire e non solo essere ricevuti. E' questo
il senso di un scommessa culturale più vasta che la Sardegna si gioca nei prossimi
anni in numerosi settori, e principalmente, in quello dell'innovazione tecnologica.
Jazz in Sardegna, nel suo ambito, intende apparire come la punta di un iceberg,
la coscienza avanzata di una condizione diversa dell'isola nel contesto europeo
e mondiale.
Alberto Rodriguez, 1983.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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Data pubblicazione: 26/02/2007
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