Franco Cerri
Chitarrista Jazz, Compositore e Didatta
Tesi di Laurea di:
Marco Vitali
Relatore:
Prof. Vincenzo Caporaletti
Anno Accademico 2007/2008
- Parte 3 -
Aspetti dello stile performativo e creativo
Franco Cerri
è stato senza dubbio uno dei chitarristi che più ha contribuito alla diffusione
della chitarra jazz in Italia. E' senz'altro riconosciuto all'unanimità come il
chitarrista più importante del panorama nazionale e ne sono testimonianza i premi
ricevuti e le collaborazioni con moltissimi jazzisti di fama mondiale. Si è formato
completamente da autodidatta sperimentando sulla chitarra le varie soluzioni a seconda
del caso. Il suo stile personalissimo è una fusione costante di elementi maturati
nel corso della sua carriera. Cresce ascoltando le orchestre di Angelini e Barzizza.
Successivamente trae ispirazione dal be-bop,
più precisamente dai chitarristi Jimmy Raney e Barney Kessel. Dal
loro ascolto ne deriva un suono secco e tagliente che in seguito si fa più morbido
aiutato dalla scoperta di artisti come Wes Montgomery e
Jim Hall.
Si forma con l'orchestra di
Gorni Kramer che ha avuto un ruolo fondamentale per la sua crescita
musicale e umana. Dopo questo periodo si ritrova a suonare con quasi tutti i più
grandi musicisti italiani e internazionali. E' stata perfino coniata la dicitura
"alla Cerri" per identificare il suo stile particolare
[1]. Il suo gusto per la riarmonizzazione,
mai banale, la sua originalità e l'eleganza degli accordi usati sono il suo "marchio
di fabbrica". La capacità di personalizzare anche gli standard rendendoli personali
fa parte del suo stile.
Negli anni Sessanta subentra anche il gusto e la ricerca di soluzioni
orchestrali e il maestro da questo momento in avanti arrangerà sia per piccole formazioni
combo sia per grandi big band. Fino a questo momento Cerri aveva prodotto brani
riconoscibili per le sue melodie particolari e per i calembour che comparivano nei
titoli dei suoi pezzi. Moltissimi titoli dei suoi brani sono dei giochi di parole
e anche questo aspetto mette in mostra la sua grande ironia. Negli anni Ottanta
ha anche iniziato un'intensa attività didattica che continua tutt'oggi al seno dell'associazione
musicale Musica Oggi. E' anche alla guida dei Corsi Civici di jazz
del comune di Milano. E' dalla realizzazione di alcuni metodi per chitarra che possiamo
trarre delle conclusioni sugli aspetti che per lui sono fondamentali nella formazione
di un chitarrista. Cerri sottolinea l'importanza dell'ascolto. Parallelamente a
questo mette molto in evidenza che è bene prendere spunto dai vari musicisti e ispirarsi
ma è assolutamente inutile copiare in modo integrale. Il vero sound che un musicista
vuole produrre col proprio strumento viene da dentro e perciò sarà in qualche modo
unico. Si deve cercare di esprimere i propri stati d'animo e i propri sentimenti
e questi senza alcun dubbio differiscono da persona a persona.
Un altro aspetto fondamentale è la riarmonizzazione ovvero la sostituzione
o la modifica parziale degli accordi di un determinato brano. Cerri rivisita durante
il corso della sua carriera una quantità enorme di standard. (Lo standard è un pezzo,
in genere una canzone appartenente alla tradizione della musica leggera americana,
che nel jazz viene utilizzato come riferimento per nuove interpretazioni e, soprattutto,
per l'improvvisazione). Cambia in parte o radicalmente gli accordi. Lascia di solito
inalterata la melodia del brano e interviene sulla parte armonica. Come detto, la
melodia non subisce variazioni se non dei piccoli anticipi o ritardi che creano
sfasature e controtempi. Cerca di rendere più interessante il brano mettendo più
in evidenza la melodia attraverso la variazione degli accordi.
Un'altra sua caratteristica fondamentale è l'abitudine di indicare sulle
partiture dei brani l'andamento dei bassi legati in modo strettissimo ai suoi accordi.
Da qui traspare la visione orchestrale del suo stile. I bassi che Cerri inserisce
sembrano formare una melodia autonoma che viaggia in modo parallelo a quella del
brano. Anche se questo processo è abbastanza ovvio nella musica eurocolta, in un
genere come il jazz, basato su un'altra concezione dell'armonia, riveste carattere
distintivo. E' anche particolarmente attento a non raddoppiare al basso la nota
della melodia. Un altro aspetto del suo stile si denota dall'aggiunta di tensioni
agli accordi. Aggiunge infatti note estranee all'accordo che colorano lo stesso
in modo particolare. Fa anche uso sovente di sostituzioni di tritono e fa anche
precedere il quinto grado (accordo di dominante) dal secondo (integrazione armonica,
questa, peraltro abbastanza comune).
Pochi sono i musicisti che sono riconoscibili al semplice ascolto.
Franco Cerri
è uno di questi.
A tal fine proviamo a ritrovare attraverso l’analisi di alcuni brani arrangiati
da Cerri, alcune specificità stilistiche...
[1]
Sito ufficiale di Franco Cerri
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Data pubblicazione: 15/11/2009
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