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Salis, Schiaffini, Kasirissafar
Live In Ventotene
Rudi Records (2012)
1. Islands (Sa)
2. Feral Cats (Sa)
3. Morphologies (Sa)
4. Rotondo (Sa, Sc, Ka)
5. Via Lattea (Sc, Ka)
6. Respiro (Sc, Ka)
7. Parata Grande (Sa, Sc, Ka)
8. Fontanelle (Sa, Sc, Ka)
9. Ponte di Terra (Sa, Sc, Ka)
Antonello
Salis - fisarmonica
Giancarlo Schiaffini - trombone
Mohssen Kasirossafar - zarb, daf
Recording Data
Recorded Sept. 2002 bu Angelo Romano, 1° Ed. Festival "Rumori nell'Isola" - Ventotene
Mixed & Mastered May 2012 by Lucio Leoni, Monkey Studio, Rome
Il disco presenta una registrazione live di dieci anni fa. Ci si chiede immediatamente
se ne valeva la pena e perché queste tracce abbiano tardato così tanto a venire
pubblicate. La seconda domanda è priva di una risposta certa. E' indubbio, invece,
che abbia avuto senso prelevare dal cassetto questa matrice e metterla oggi sul
mercato. Il merito va alla Rudi Records una giovane casa discografica attenta a
tutto quanto di significativo e di coraggioso viene prodotto da musicisti di ricerca
in Italia.
Il cd riguarda una esibizione assolutamente improvvisata di tre artisti e performers
adusi a frequentare, a grandi linee, le stesse compagnie, ma di cui non si rammentano
prove documentate almeno in questa formazione. Il meno noto è il persiano Mehssen
Kasirossafar virtuoso dello zarb e del daf, strumenti a percussione di origine iraniana.
Fra le sue collaborazioni ricordiamo quelle con Angelo Branduardi e Mauro Pagani
fra gli altri. In un recente passato ha incontrato sia Salis che Schiaffini, ad
ogni buon conto. Il suo ruolo in questo concerto è quello di motore ritmico e di
memoria etnica. Ogni suo intervento è funzionale a proiettare la musica, infatti,
in un contesto folk non ben precisato, fra il Medioriente e la tradizione dell'Italia
meridionale, per approssimazione. Ci sono la vivacità e il sapore delle danze popolari
del sud del Mediterraneo nel battere sui suoi tamburelli, filtrati, però, da una
sensibilità aperta ad altre intromissioni e commistioni.
Ad Antonello
Salis spettano tre brani in solitudine ad inizio album. La fisarmonica del
musicista sardo procede apparentemente senza un'idea progettuale di partenza. Ad
un certo punto viene scoperta una frase melodica su cui, successivamente, viene
elaborato un percorso obliquo costituito da veloci e concitate incursioni e riprese
del motivo ripetuto sic et simpliciter o variato adeguatamente.
In "Feral Cats" si distingue, ancora, una citazione del tema dell'armonica di "C'era
una volta il west", celebre colonna sonora di Ennio Morricone. In "Morphologies"
si intravvede un'atmosfera latina con il samba che fa appena appena capolino fra
invenzioni o ripensamenti di tutt'altra pasta. Il timbro dell'accordion è, in ogni
caso, una specie di marchio di fabbrica. Lo si sente e si riconosce chi lo sta utilizzando..
Giancarlo Schiaffini, in generale, muggisce e mugola con il suo trombone sordinato
cavando suoni multipli, accordi e "disaccordi" apparentemente rumoristici, in realtà
provvisti di una logica interiore compositiva di ispirazione sicuramente jazzistica.
Questo malgrado il trombonista romano, in determinati casi, rifugga da questa definizione
rispetto alle sue improvvisazioni, come dal titolo del suo ultimo libro:"E non chiamatelo
jazz"...
Quando il trio si unisce si raggiungono i momenti migliori dell'album. In particolare
"Parata grande" è un brano fortemente connotato ritmicamente grazie all'accompagnamento
incalzante e ossessivamente ripetitivo delle percussioni,. Salis e Schiaffini, a
loro volta, dialogano riuscendo a mostrarsi svincolati dagli schemi, swinganti,
popolareschi e intellettualmente raffinati allo stesso tempo.
Mancano all'appello, non trattandosi di un dvd, i movimenti sinuosi della danzatrice
Paola Campagna e l'action painting di Salvatore Schiano a completare il quadro dello
spettacolo svoltosi nel settembre del 2002 a Ventotene, ma anche in questo modo
la testimonianza audio dell' "evento" ha un suo valore.
In conclusione la riproposta di un concerto vecchio di un decennio, ma che ha
originato una musica così brillante, viva e contemporanea, permette a tanti di apprezzare
quanto ascoltato allora in quella splendida isola, dove il festival, c'è da sottolinearlo,
sta continuando ad esistere con una programmazione sempre intelligente e puntuale.
Gianni Montano per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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Data pubblicazione: 20/01/2013
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