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Luca Flores
Innocence
AUAND (2020)
I CD:
1. Strictly Confidential
2. Borken Wing/Lush Life
3. Blues
4. Work
5. Donna Lee
6. Search For The Silver Lining
7. Kaleidoscopic Beams
II CD:
1. Ladder
2. But Not For Me
3. Coincidenze #1
4. Max 2 Supersoul
5. Look For The Silver Lining
6. Coincidenze #2
7. Leaving
8. My Ideal
9. Silent Brother
Luca Flores
- pianoforte, voce (brano 1 cd 1)
Luca Flores
trascorse una parte della sua infanzia in Mozambico; parentesi che, con ogni evidenza,
ha lasciato un segno nel pianista toscano, giacché nel
1994 (poco prima di morire) manifestò al suo produttore Peppo Spagnoli
la volontà di fare un album che raccontasse questo periodo: con la missiva, gli
allego già le prime quattro tracce: ed era già chiaro il titolo, "Innocence".
Matura in lui anche l'idea di realizzare questo disco con una super band, tra cui
Miriam Makeba. Spagnoli riportò Flores nel mondo tangibile, rinfrescandogli la memoria
sulla scarsità di denaro a disposizione. Meglio fare tutto da solo, con un bel pianoforte
Steinway a far da corollario alla sua bella musica. Il master conteneva sei brani,
di cui solo "Coincidenze" a firma di Flores. C'era anche "Musengu"
(Ex "Where Extremes Meet") che il disco in questione non contiene. Il
master fu l'ultima cosa che arrivò da
Luca Flores,
perché cinque giorni dopo si tolse la vita. E questa è la prima parte della genesi
fisica di questo doppio album. Per la seconda parte, facciamo un salto di una ventina
di anni, anche più: anno 2016, una sorta di renunion
di amici e parenti di Luca Flores, dà meravigliosi frutti, con il ritrovamento di
altri brani. Marco Valente e la sua Auand, fa da araldo di tale opera che, in verità,
è fin troppo sottovalutata dalla critica musicale.
Per il resto, non c'è che da ascoltare il genio di Flores sia nelle sue composizioni,
sia nel momento in cui mette le mani nelle marmellate degli altri: l'esordio è con
un grande maestro
Bud Powell, "Stricktly Confidential", ma nessuno potrà permettersi
di rimpiangere, qui ovviamente, Powell, perché Flores pennella e cesella ogni nota.
Per non parlare dei disegni michelangioleschi della parkeriana "Donna Lee".
Poi, ascoltiamo la poetica di Flores nelle sue composizioni, come "Search For
The Silver Lining", con l'alternarsi di improvvise pause e diminuite, con passaggi
armonici ariosi. "Ladder", accorata quanto una romanza, struggente e agitata.
Non c'è molto da dire di questo disco. Chi scrive, si accorge che ogni parola è
fuori luogo. Questo disco, più che mai, va ascoltato, ascoltato, ascoltato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/10/2020
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