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Federica Michisanti Horn Trio
Jeux De Couleurs
Parco della Musica Records (2020)
1. Qlab-Il verde
2. Aka
3. Blau
4. Purple
5. Amarillo
6. Orange
7. Weiss
8. Improvisations des couleurs
Francesco Lento - tromba e flicorno Francesco Bigoni - sassofono tenore e clarinetto Federica Michisanti - contrabbasso
Se fino a qualche anno fa si poteva parlare di Federica Michisanti
come una rising star, dobbiamo subito rimuovere questa etichetta (peraltro del tutto
inutile, come lo sono in genere i bollini attribuiti per mancanza di altro) e celebrarne
la sua assoluta maturità, non solo espressiva ma compositiva e di leader. Torna
trionfale l'horn trio con un gioiellino fatto di otto gemme (in realtà, dieci perché
l'improvvisazione collettiva finale si articola in tre tempi, di cui uno a zero
secondi: ma anche il silenzio è una eloquente nota musicale).
Il gioco dei colori della contrabbassista romana è fatto di tinte pronte a far scoppiare
un caleidoscopio. Colori inauditi, a partire da "Il verde", qui fosco tenebroso
e che schiuma fuoco nero dal contrabbasso vibrante e a grana grossa della leader,
mentre i due fiati si intersecano, scambiano pareri soffusi e dialogano con sicurezza.
"Aka" è scoppiettante e, mai come in questo caso, si avverte con chiarezza
che qui la batteria sarebbe stata un quarto incomodo, visto che la pulsazione della
Michisanti è ben rintuzzata prima da Bigoni, poi da Lento che si abbandona a un
assolo di quelli che si facevano un tempo, prima di cedere lo scettro a Bigoni,
che lascia sussultare il suo tenore a meraviglia. Ironiche, sarà anche merito del
clarinetto di Bigoni, arrivano le note di " Blau", rinforzate da Lento, mentre
la Michisanti cuce e impasta a modo suo. C'è la sussultante Purple, con una scansione
ritmica disegnata dall'unisono dei fiati e dallo scambiarsi torte in faccia a suon
di note. Circospetta, lacerante, tra pause e silenzi, arriva "Amarillo" con
la Michisanti impegnata anche con l'archetto a fendere i rivoli d'aria che si formano
tra l'incrociarsi dei fiati. "Orange" è un'altalena di tempi, di sospensioni,
di spron battuto e mitigato, di vecchio e nuovo, free e bop.
Il passo della Michisanti è sempre di quelli ombrosi e fertili, foriero di trovate
geniali, come in "Weiss" lì dove spinge Lento prima, e Bigoni poi ad apparecchiare
la ricca tavola di note. L'improvvisazione collettiva è da ascoltare, così: come
un riassunto dei sette temi precedenti, oltre a una bella dose di follia controllata.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 24/01/2021
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