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Collettivo T. Monk
Ugly Beauty
Honolulu Records (2015)
1. Abide With Me (0:51)
2. Teo (7:34)
3. Think Of One (6:49)
4. Reflections (6:28)
5. Let's Cool One (7:49)
6. Ugly Beauty (8:35)
7. Black Narcissus (5:10)
8. Wise One (7:30)
9. Crescent Pt.1 (4:44)
10. Crescent Pt.2 (3:52)
11. It's A Wonderfull Life (6:00)
Dario Trapani - chitarra Andrea Dulbecco - vibrafono Francesco Lento - tromba Simone Maggi - tromba Paolo Lo Polito - sax alto Nicolò Ricci - sax tenore Rudi Manzoli - sax tenore, sax baritono Andrea Baronchelli - trombone Giovanni Agosti - pianoforte Marco Rottoli - contrabbasso Riccardo Chiaberta - batteria Marcella Malacrida - voce
Il Collettivo T.Monk è un gruppo di dodici elementi collegati
fra loro da esperienze comuni attorno e dentro il conservatorio di Milano. Il fondatore
e principale responsabile del progetto è il chitarrista Dario Trapani, noto soprattutto
per la sua presenza nel Mu quartet, oltre che per altre collaborazioni, che vanno
da Tino Tracanna
a Guido Bombardieri
L'ensemble, come impone il nome stesso, già di per sé tutto un programma, si dedica
per larga parte del disco a riproporre temi di "Sphere". Mai come in questi ultimi
anni, in realtà, Monk è state letto, interpretato, rivoltato o stravolto in tutte
le salse. Le composizioni del genio di Rocky Mount sono saccheggiate perché contengono
il blues, il bop e i prodromi del free e costituiscono un modello aperto con il
quale si misurano volentieri grossi personaggi (in Italia D'Andrea e Bearzatti,
per citarne solo due) o anche strumentisti meno qualificati, che tirano fuori al
momento giusto qualche titolo del sommo Monaco per nobilitare la loro esibizione.
Il collettivo si rivolge al repertorio scelto con devozione e
rispetto. I motivi vengono trattati con un certo stile, infatti, rispettandone la
forma, smussando, però, gli angoli vivi, cercando di addomesticare il carattere
selvatico di alcuni brani, per renderli piani e meno aggressivi. Per attualizzare
appena appena la materia vengono aggiunti cambi di tempo e scansioni rockeggianti,
in alcuni pezzi, ma è un'operazione in linea con l'atteggiamento ossequioso del
gruppo nei confronti del pianista afroamericano.
Completano il lavoro alcuni brani di altri autori, come "Black
Narcissus" a firma di Joe Henderson, resa swingosa e carica di un senso di sospensione,
in virtù di un continuo e pressante lavoro ai fianchi da parte della batteria. Di
Coltrane sono ripresi la blueseggiante "Wise one", impreziosita dal canto caldo,
mai sopra le righe, di Marcella Malacrida e Crescent, pure duplicata in una seconda
versione "inventata"da Nicolò Ricci, dove ha modo di dire la sua come solista
sensibile e propositivo il chitarrista e bandleader. Conclude l'album, il vertice
dell'incisione, "Itìs a wonderfull life", una hit pop di Sparkehorse, rivisitata
con un approccio jazzistico delicato, che ne conserva la grazia e la leggerezza
e aggiunge, anzi, qualche aroma in più nelle sortite solistiche.
"Ugly beauty", in conclusione, offre la possibilità di
ascoltare una rilettura onesta e coerente degli standards di Monk. Dove, però, l'orchestra
si esprime al meglio è nel resto delle tracce. Trapani e soci riescono, cioè, ad
essere più personali e interessanti sui titoli non altrettanto battuti di altri
compositori, che affrontano, forse, in maniera spensierata, senza il peso ingombrante
del raffronto con gli originali.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/04/2017
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