Ed. PHILOLOGY – 2004 |
Walter Beltrami
Trio
WB3
1.
Ju Ju (Wayne Shorter) - 5:22 2. Beatrice (Sam Rivers) - 6:49 3. E.S.P. (Wayne Shorter) - 6:19 4. Song for Giulia (Emanuele Maniscalco) - 4:57 5. Isotope (Joe Henderson) - 5:21 6. Lazy Bird (John Coltrane) - 5:47 7.
Kubla Khan (Walter Beltrami) - 5:14 8. Inner Urge (Joe Henderson) - 5:44
Walter Beltrami - guitar Roberto Bordiga - double bass Emanuele Maniscalco - batteria
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La chitarra di Walter Beltrami suona il sax. Certo, non è inusuale un tributo ai grandi compositori e virtuosi del caldo strumento a fiato da parte di un chitarrista. Ma è piuttosto inconsueto che abbiano lo stesso effetto "hot", lo stesso approccio.
Beltrami, accompagnato da
Roberto Bordiga al contrabbasso ed Emanuele Maniscalco alla batteria, ricuce, con amabile devozione, quelle differenze stilistiche e compositive che esistono tra personaggi del calibro di Shorter, Coltrane, Henderson e Sam Rivers. Tale lavoro è frutto di una ricerca approfondita pienamente condivisa dal trio. Infatti, l'actio sinergica dei tre giovani musicisti coinvolge ogni spazio uditivo anche quando le note suonate sono original tracks, come in Kubla Kahn (Beltrami) e Song for Giulia (Maniscalco) che evidenziano anche una consistente maturità compositiva.
Ju Ju apre il work e subito i fraseggi della chitarra di
Beltrami lasciano nitidamente comprendere il suo background vicino sia al miglior Pat Metheny che al grande Jim Hall.
La delicatezza timbrica di Beatrice è avvolgente anche per il suo arrangiamento, pur mantenendo un tono mai eccessivo. Di notevole fattura il solo di
Bordiga, sempre attento a mantenere il tema senza mai lasciarsi andare più di tanto.
La lezione di Shorter sembra essere stata ben somatizzata dal trio che
esegue con attenta dovizia di particolari il classico E.S.P.
Il bagaglio tecnico e stilistico del leader, che carezza amabilmente le corde nel brano composto da
Maniscalco (Song for Julia), conferisce minore mestizia alla ballad.
La rilettura vigorosa ed essenziale di Isotope di Henderson mette in risalto un grande affiatamento, come nel contrappunto del contrabbasso di
Bordiga sul solo di
Beltrami.
Intese le movenze sonore di Lazy Bird, sostenute dal tambureggiare incisivo di
Maniscalco.
Kubla Khan è spumeggiante ben impostata mai scontata e opportunamente swingata da interessanti passaggi ritmici.
L'album si chiude con Inner Urge, lasciandoci con un pregevole gioco di coppia tra armonie ed incalzante ritmica.
Una produzione da ascoltare e…riascoltare.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia