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Antonella Catanese
Red Inside
Jazzyrecord, distr. Egea
1. Sogno
2. Era una estate
3. Like a tune
4. Canto dell'anima
5. Lovely night
6. Red inside
7. Alleria
8. Don't cry the blues
9. Nostalgia
Antonella Catanese - voce
Giovanni Mazzarino
- pianoforte
Riccardo Fioravanti
- contrabbasso
Nicola Angelucci
- percussioni
Max Ionata
- sassofoni
Dino Rubino
- flicorno
Giuseppe Mirabella
- chitarra
La vocalità jazz, per chi non è di madrelingua inglese,
è sempre una scommessa rischiosa. Cantare il repertorio classico americano in lingua
originale è infatti difficile e può portare a situazioni diciamo imbarazzanti quando
traspaiano l'accento meneghino, la calata partenopea, o le K aspirate di noi toscani.
E d'altra parte sia i fonemi che le strutture sintattiche dell'italiano, come di
altre lingue, non si adattano sempre naturalmente alle cadenze e alle pronunce del
jazz creando forzature.
Antonella Catanese ha preso una strada coraggiosa – cimentarsi prima con
la composizione, pensando i brani in parole e musica per poi realizzarli insieme
(e grazie) a un gruppo di sopraffini musicisti che si sono messi completamente al
servizio dell'idea, senza personalismi se non quando i contributi personali erano
richiesti dalla situazione musicale. Antonella ha preso i suoi amori musicali, dal
jazz come dal rock e dalla canzone italiana, e li ha mescolati facendoli rivivere
attraverso la sua esperienza personale, nella musica e nella vita – se non l'hai
vissuta prima, non la puoi suonare, diceva Parker.
Coraggiosa e drammatica anche la solitudine della voce nel missaggio e nella
registrazione: le linee vocali si stagliano con chiarezza sullo spazioso e aereo
sound del gruppo, a volte addirittura in un dialogo intimo con un solo strumento.
Perchè poi alla fine, al di là di ogni aspetto tecnico, la voce è lo strumento più
intimo, più vero, con il quale è impossibile fingere: per questo tante imitazioni
di cantanti del passato suonano per quello che sono, imitazioni. Per il mio gusto
personale i brani in italiano di questo Cd funzionano in generale meglio, la voce
dispiega maggiore varietà di colori, che emergono nei due brani iniziali, specie
l'aspro "Era un'estate" o il poetico "Nostalgia" messo a suggello
del disco, su una melodia di
Giovanni
Mazzarino. L'unico brano non originale è "Alleria" di Pino Daniele,
da un altro storico album con un colore nel titolo, eseguito in trio piano voce
e tromba; la canzone si adatta perfettamente all'atmosfera riflessiva del disco.
Mazzarino, pianoforte e direzione musicale, ha lasciato ruoli melodici e spazi aperti
in cui vibrare a tutti i partecipanti, che li hanno utilizzati con gusto e misura,
in modo pregnante:
Riccardo Fioravanti al basso è spesso la seconda voce melodica,
mentre Nicola
Angelucci colora con pelli e metalli o spinge sull'acceleratore a seconda
di quello che il brano richiede. Tra i vari solisti ospiti impressiona
Dino Rubino
al flicorno per l'empatia emotiva dei suoi interventi e per il peso che dà a ogni
nota, ma da
Max Ionata ai sax a
Giuseppe
Mirabella alla chitarra non arriva mai una comparsata superficiale o
banale.
Per fare un album vocale c'è una tecnica sicura – prendere una manciata di grandi
canzoni, o di canzoni famose, ed eseguirle in modo più o meno convenzionale. Antonella
Catanese ha preso invece tutti i possibili rischi, come compositrice prima e come
cantante poi. E' lo spirito vero del jazz: quello che quando le cose funzionano
porta alle grandi scoperte, e in questo disco ce ne sono diverse che non dovreste
farvi sfuggire.
Francesco Martinelli
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
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Data pubblicazione: 07/07/2012
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