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Italian 4tet feat. Perico Sambeat
Mira Qui Parla
Blue Art (2013)
1. Snow Hope
2. All Of You
3. Minor Side
4. How Deep Is The Ocean
5. Manhattan Snow
6. Detour Ahead
7. Mira qui parla
8. Pedonza
Perico Sambeat - alto sax, flauto Daniele Gorgone - pianoforte Massimiliano Rolff - contrabbasso Nicola Angelucci - batteria
A guardar troppo al di là dell'Oceano, si rischia di perdere le bellezze che si
hanno in casa. Il binomio jazz=Stati Uniti va bene, benissimo per la storia. Ma
questa cambia, si evolve, si trasferisce di luogo: non sempre, ma questo è il caso
giusto.
E non sempre occorre dover rompere degli schemi, stupire con effetti speciali l'ascoltatore.
"La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie."
La saggezza, non sempre moderata, del ben noto economista John Maynard Keynes è
ben racchiusa in questa frase, che sembra essere il fondamento filosofico dell'Italian
Quartet con Perico Sambeat.
Spagnolo di Valencia, il cinquantunenne sassofonista (e qui anche flautista) ha
dalla sua un suono pulito, straordinariamente ben controllato nel volume e nelle
dinamiche, dall'attacco chiaro, che fa sussultare, senza scivolamenti in tediose
e imbarazzanti pantomime: ha carattere e personalità. S'apparenta con tre ottime
leve del jazz italiano: Daniele Gorgone, pianista intenso e profondo, abile accompagnatore,
lucido creatore di ritmo e roccioso solista, muscolare al punto giusto; Massimiliano
Rolff al contrabbasso, vero e proprio perno capace di comunicare una stimolante
pulsazione all'interno della sezione ritmica; alla batteria c'è Nicola Angelucci,
che conduce con scioltezza e dà colore con timbri sempre freschi e nuovi.
Due gli standard in scaletta: la colporteriana "All Of You", che assume una
veste del tutto inaudita, perché Sambeat mette mani al flauto con note solide e
acute, infiocchettando il brano, più vicino alla versione di Miles Davis che all'originale. "Detour Ahead" di Hellis e Frigo, ballad che ancheggia sensualmente nel sassofono
di Sambeat e nel bollente contrabbasso di Rolff.
Tutto il resto sono originals: dalla scintillante apertura di "Snow Hope" firmata
dal fiatista spagnolo al fast-tempo torrido di "Minor Side" di Gorgone.
Post-bop, modern mainstream o comunque lo si voglia chiamare, è jazz.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/02/2014
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