Jazzitalia - Federico Bertelli - Riccardo Arrighini trio: Harmonitaly
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Joey DeFrancesco, 51 Anni, è Improvvisamente venuto a mancare la notte del 26 agosto 2022.

Mimmo Langella pubblica "EAR TRAINING PER CHITARRA e non solo!", il primo manuale di Ear Training dedicato specificamente ai chitarristi.

Master della durata di 12 mesi in Music Industry Management. Direzione: Alceste Ayroldi. .

Prima edizione del Little Jazz Festival: il nuovo progetto degli studenti dell'indirizzo musicale della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'Istituto Comprensivo di Fiesso Umbertiano..

Pubblicato dalla Sher Music Co. un nuovo volume della collana Jazz Songbook dedicato alla musica di Steve Khan.

Blue Note Records e Universal Music Group Africa annunciano la creazione del nuovo marchio Blue Note Africa con la pubblicazione dell'album di Nduduzo Makhathini, "The Spirit Of NTU".

Grammy Award 2022: premi postumi (Chick Corea e Lyle Mays), la voce di Esperanza Spalding e i tre "nuovi talenti" Ron Carter, Jack DeJohnette, Gonzalo Rubalcaba.

Stage di Chitarra Flamenco di Manuel Montero nell'ambito del festival Arte in Vivo a San Lucido (Cosenza).

Esce anche in e-book il libro di Alceste Ayroldi sulla legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore delle opere musicali.

Monopoli, sabato 12 marzo - Presentazione libro Alceste Ayroldi.

Nasce Pantuk, sinergia tra Pannonica e Tuk Music.

Alceste Ayroldi pubblica un libro sulla legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore in musica .

Si è spento all'età di 95 anni la grande icona della chitarra jazz Franco Cerri..

Annunciato il San Severo Winter Jazz Festival 2021, 7 concerti internazionali dal 29 ottobre al 1 aprile 2022..

Ciao Paolo, musica e Jazzitalia in lutto per la scomparsa del sassofonista Pietro Paolo Mannelli. Aveva 84 anni..

Disponibile dal 2 dicembre per Adda Editore il libro "Paolo Lepore e la Jazz Studio Orchestra" curato da Alceste Ayroldi.

Pubblicato "Bass Way", il nuovo Metodo Didattico per contrabbasso classico e jazz di Marcello Sebastiani..

Esce Pentatonic Pyromania di Mimmo Langella, un manuale per arricchire tecniche e fraseggio per chitarra in ambito Pop, Rock, Jazz e Fusion.

Pubblicato un nuovo testo da Antonio Ongarello dedicato a Scott Joplin: "10 Rags for Jazz Guitar" (trascrizione di "The Enterteiner").

Parma Jazz Frontiere - XVI Edizione: Il profumo di Norvegia dell'Arve Henriksen Trio, l'ensemble pieno di suono e solarità di John Surman con la Big Band di Bergen, l'omaggio a Graham Collier di Roberto Bonati e l'ensemble "Ruvido Insieme", la contaminazione fra arte contemporanea e musica del duo chitarra & tela di Luca Perciballi e Mattia Scappini in "Fragile" e poi del Pollock Project, il Bobo Stenson trio a chiudere magnificamente la XVI edizione del Parma Jazz Frontiere festival. (Margot Frank, Nina Molica)
Bologna Jazz Festival 2011: L'estasi nietzscheana della prima dei Manhattan Transfer, il momento clou nel sogno di rivedere Pat Metheny e il suo trio con Larry Grenadier e Bill Stewart, l'energia di Christian McBride con il suo giovane trio, la pregevole musica di Fahir Atakoglu insieme ai grandi Horacio "El Negro" Hernandez e Alain Caron, la chiusura con lo Charlot del Jazz, Stefano Bollani, che insieme ai fedelissimi Jesper Bodilsen e Morten Lund ha fatto calare il sipario su un'edizione lunga undici giorni dove grandi nomi sono stati affiancati da giovani promesse. (Eugenio Sibona)
Colin Vallon Trio all'Auditorium per il Roma Jazz Festival: "...un mix originale e sorprendentemente coerente di musica colta, jazz nordico e gusto melodico balcanico." (Dario Gentili)
Markus Stockhausen & Ferenc Snètberger per la rassegna "Cose" a Roma: "Il concerto davvero non delude le attese. Il virtuosismo, mai fine a se stesso, di Snètberger si dipana in un fraseggio ritmico fitto di scale ed arabeschi, l'espressività di Stockhausen si esprime al contrario in una ricerca tutta focalizzata sulla bellezza del "suono"..." (Roberto Biasco)
Mike Stern Band: giunto alla IX Edizione, il Lamezia Jazz Festival, sotto la direzione artistica di Egidio Ventura, ha ospitato il fenomenale quartetto di Mike Stern insieme ai fidi Dave Weckl e Bob Malach e al bassista Chris Doky. "I suoi fraseggi blues scherzosi ricalcano molto il suo modo di esser sempre positivo e sorridente. Nel vederlo suonare si rimane colpiti dal fatto che non riesca a stare fermo. Ogni sua nota, ogni suo passaggio viene sottolineato da un movimento del corpo che diventa tutt'uno con la sua musica. Quest'onda d'energia travolge il pubblico del Politeama..."
Una speciale guida di New York City seguendo la carriera di Sonny Rollins: da un articolo del New York Post, Sonny "Colossus" Rollins delinea un percorso di mete nella Grande Mela che rappresentano punti salienti della sua carriera e, di conseguenza, della Storia del Jazz.
Intervista con Giovanni Falzone: "Oggigiorno mi capita spesso di sentire molte cose che mi fanno pensare che ci sia la tendenza a far diventare il jazz un po' musica di maniera, e c'è poca autenticità sia nei gesti, sia nel preparare un progetto, sia nel suono delle cose che si sentono in giro." (Eva Simontacchi)
Una conversazione sul Jazz Italiano: intervista a Igor Palmieri: "Spesso si fa fatica ad uscire fuori dal contesto nazionale, perchè forse manca un vero management musicale capace di scommetterci maggiormente, ma uno dei fattori da considerare, poi, è un eccesso di produzione discografica." (Rosanna Perrone)
"Perdido" e "Go Down Moses": un paio di perle del caro Satchmo. (Franz Falanga)
Il Darwinismo nel Jazz: evoluzione del brano "Some Of These Days". Dal bianco lezioso di Sophie Tucker allo splendido universo sonoro di Ella Fitzgerald (Franz Falanga)
Intervista a Fabrizio Bosso: "Andare avanti è importante, però conoscere le radici è fondamentale. Il lavoro che da anni sta facendo il trombettista Wynton Marsalis in questo senso, è notevole...io cerco di suonare in stile, ma in maniera contemporanea...già Armstrong ai suoi tempi era di una modernità sconvolgente...era avanti anni luce." (Nico Conversano)

Once Upon a Time in the West - Movie Soundtrack • Ennio Morricone | Emiliano Loconsolo - Jazz Singer


Shiny Stockings (Frank Foster, Ella Fitzgerald)


Landscapes - Pasquale Stafano (piano) and Gianni Iorio (bandoneon)


Giuseppe Paradiso Meridian 71 - "NOMVULA" (Live in studio)


Giuseppe Paradiso Meridian 71 - "Metropolitan Sketches" (Live in studio)

Enrico Intra
Enrico Intra (Korh Olga)

Mauro Grossi - Matteo Scarpettini
Mauro Grossi - Matteo Scarpettini (Barni Francesco)

Dust Trio
Dust Trio (Barni Francesco)

Simone Graziano - Frontal
Simone Graziano - Frontal (Barni Francesco)

Stefano Bollani - Napoli Trip
Stefano Bollani - Napoli Trip (Barni Francesco)

 
Federico Bertelli - Riccardo Arrighini trio
Harmonitaly



Spirito jazz 2010

1. E la chiamano estate
2. Amore baciami
3. Filipino waltz
4. Sus-Ann-Steps
5. Piccolo valzer per armonica
6. E se domani
7. Fred's works
8. Blame it on my youth
9. This Masquerade
10. Non ti scordar di me
11. Fontazzi blues

Federico Bertelli - armonica
Riccardo Arrighini - pianoforte
Riccardo Fioravanti - contrabbasso
Stefano Bagnoli - batteria

Ospiti:

Stefano 'Cocco' Cantini - sax soprano in 3
Ruben Chaviano - violino in 5


Gli strumenti altri, come il violino, la fisarmonica o la cornamusa, nelle classifiche delle riviste specializzate non costituiscono una vera categoria, ma sono assimilati in un unico compartimento a sé stante. Sono quasi messi in disparte, come elementi spurii, non omologabili alle voci più tradizionali e tipiche della musica afro-americana. Gli stessi rappresentano, per contro, sempre un motivo di curiosità, un qualcosa di inconsueto che fornisce un elemento di interesse per i dischi in cui compaiono. E' così anche per questo "Harmonitaly", inciso dal trio di Riccardo Arrighini con ospite e leader dell'impresa Federico Bertelli, giovane e talentuoso armonicista. Ed è proprio il piccolo strumento melodico a caratterizzare il suono complessivo di questo cd, composto da alcuni classici della canzone italiana, due pop-songs neppure troppo battuti e da quattro originals dello stesso autore e titolare del progetto.

L'armonicista esegue famosi "hit" degli anni sessanta rivelando una vera devozione per compositori quali Carlo Alberto Rossi, Bruno Martino e andando indietro nel tempo per Ernesto De Curtis. Il tema viene riprodotto quasi letteralmente. Poi si snodano variazioni sugli accordi aggraziate ed eleganti, a cui seguono interventi altrettanto garbati e ricercati del pianoforte. Si ritorna, infine, al "refrain" di base, dopo una breve deviazione "a vista", perchè è il canto ad essere protagonista privilegiato.

Fra i famosi "italians songs" si fa preferire una bella versione di "E se domani", che contiene fra l'altro un solo significativo di Riccardo Fioravanti. Bertelli rivela, peraltro, nelle sue composizioni e nei suoi arrangiamenti, la passione per il valzer jazzato, in "Filipino waltz" e in "Piccolo valzer per armonica", per il blues in "Fontazzi blues" e per i ritmi latini in "Sus-Ann-steps". Queste stesse inclinazioni si riversano nella riproposizione degli standards, rimodellati con gusto e proprietà, immediatamente riconoscibili, ma elaborati, poi, con una sofisticata semplicità. E non è una contraddizione. Si presentano, infatti, facili all'ascolto, sottintendendo una complesso lavoro sulla struttura armonica interna.

Come strumentista, Bertelli evidenzia una cura particolare per il timbro, brillante o opaco a seconda delle circostanze. Sa cambiare, poi, velocemente registro, eseguire molte note o fermarsi su un suono per cantare le parole delle canzoni, come un vero vocalist, per poi lanciarsi in assoli che sembrano trascurare il tema guida e ritornarci sopra a tempo debito. E' completamente padrone della sua armonica cromatica, ma rifugge dal virtuosismo. Ha un modo di improvvisare da sassofonista, in diversi punti, più che da armonicista.

I suoi partners sono dei maestri nel loro strumento. Riccardo Arrighini ha un tocco morbido e classico; sa aspettare il suo turno assecondando le idee del leader e occupando lo spazio che gli viene offerto con un pianismo "soffice" ed estremamente efficace. Riccardo Fioravanti disegna assoli melodici intensi con una cavata potente a cui sembra aver messo la sordina, per restituire un incanto e non per frantumarlo. Stefano Bagnoli opera in molti pezzi con le spazzole in modo discreto. E' una scelta vincente, perchè la batteria in questo modo non è mai protagonista, ma rende ancor più intrigante l'intero lavoro.

Oltre a "E se domani", si segnalano "Piccolo valzer per armonica" per la presenza del violinista cubano Ruben Chaviano con suggestivo unisono iniziale e "Filipino waltz" per il dialogo "in punta di strumento" fra Bertelli e il sax soprano di "Cocco" Cantini, due ospiti ben scelti per l'atmosfera complessiva del cd.
Volendo tentare una definizione per questo disco si potrebbe osare: è un valido esempio di "neo cool melodico italiano"; perchè contiene freschezza, suoni dolci ben armonizzati e una sicura appartenenza al modo di esprimersi dei musicisti della nostra penisola.

Gianni B. Montano per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 24/04/2011

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