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Federico Bertelli
- Riccardo Arrighini trio
Harmonitaly
Spirito jazz 2010
1.
E la chiamano estate
2.
Amore baciami
3.
Filipino waltz
4.
Sus-Ann-Steps
5.
Piccolo valzer per armonica
6.
E se domani
7.
Fred's works
8.
Blame it on my youth
9.
This Masquerade
10.
Non ti scordar di me
11.
Fontazzi blues
Federico Bertelli - armonica
Riccardo Arrighini - pianoforte
Riccardo Fioravanti - contrabbasso
Stefano Bagnoli - batteria
Ospiti:
Stefano 'Cocco' Cantini - sax soprano
in 3
Ruben Chaviano - violino in 5
Gli strumenti altri, come il violino, la fisarmonica
o la cornamusa, nelle classifiche delle riviste specializzate non
costituiscono una vera categoria, ma sono assimilati in un unico
compartimento a sé stante. Sono quasi messi in disparte, come elementi
spurii, non omologabili alle voci più tradizionali e tipiche della
musica afro-americana. Gli stessi rappresentano, per contro, sempre
un motivo di curiosità, un qualcosa di inconsueto che fornisce un
elemento di interesse per i dischi in cui compaiono. E' così anche
per questo "Harmonitaly", inciso dal trio di Riccardo Arrighini
con ospite e leader dell'impresa
Federico Bertelli, giovane e talentuoso armonicista.
Ed è proprio il piccolo strumento melodico a caratterizzare il suono
complessivo di questo cd, composto da alcuni classici della canzone
italiana, due pop-songs neppure troppo battuti e da quattro originals
dello stesso autore e titolare del progetto.
L'armonicista esegue famosi "hit" degli anni sessanta rivelando
una vera devozione per compositori quali Carlo Alberto Rossi,
Bruno Martino e andando indietro nel tempo per Ernesto
De Curtis. Il tema viene riprodotto quasi letteralmente. Poi si
snodano variazioni sugli accordi aggraziate ed eleganti, a cui seguono
interventi altrettanto garbati e ricercati del pianoforte. Si ritorna,
infine, al "refrain" di base, dopo una breve deviazione "a vista",
perchè è il canto ad essere protagonista privilegiato.
Fra i famosi "italians songs" si fa preferire una bella versione
di "E se domani", che contiene fra l'altro un solo significativo
di
Riccardo Fioravanti. Bertelli rivela, peraltro,
nelle sue composizioni e nei suoi arrangiamenti, la passione per
il valzer jazzato, in "Filipino waltz" e in "Piccolo valzer per
armonica", per il blues in "Fontazzi blues" e per i ritmi latini
in "Sus-Ann-steps". Queste stesse inclinazioni si riversano nella
riproposizione degli standards, rimodellati con gusto e proprietà,
immediatamente riconoscibili, ma elaborati, poi, con una sofisticata
semplicità. E non è una contraddizione. Si presentano, infatti,
facili all'ascolto, sottintendendo una complesso lavoro sulla struttura
armonica interna.
Come strumentista, Bertelli evidenzia una cura particolare per il
timbro, brillante o opaco a seconda delle circostanze. Sa cambiare,
poi, velocemente registro, eseguire molte note o fermarsi su un
suono per cantare le parole delle canzoni, come un vero vocalist,
per poi lanciarsi in assoli che sembrano trascurare il tema guida
e ritornarci sopra a tempo debito. E' completamente padrone della
sua armonica cromatica, ma rifugge dal virtuosismo. Ha un modo di
improvvisare da sassofonista, in diversi punti, più che da armonicista.
I suoi partners sono dei maestri nel loro strumento. Riccardo
Arrighini ha un tocco morbido e classico; sa aspettare il suo
turno assecondando le idee del leader e occupando lo spazio che
gli viene offerto con un pianismo "soffice" ed estremamente efficace.
Riccardo Fioravanti disegna assoli melodici intensi
con una cavata potente a cui sembra aver messo la sordina, per restituire
un incanto e non per frantumarlo.
Stefano Bagnoli opera in molti pezzi con le spazzole
in modo discreto. E' una scelta vincente, perchè la batteria in
questo modo non è mai protagonista, ma rende ancor più intrigante
l'intero lavoro.
Oltre a "E se domani", si segnalano "Piccolo valzer per armonica"
per la presenza del violinista cubano Ruben Chaviano con
suggestivo unisono iniziale e "Filipino waltz" per il dialogo "in
punta di strumento" fra Bertelli e il sax soprano di "Cocco"
Cantini, due ospiti ben scelti per l'atmosfera complessiva del
cd.
Volendo tentare una definizione per questo disco si potrebbe osare:
è un valido esempio di "neo cool melodico italiano"; perchè contiene
freschezza, suoni dolci ben armonizzati e una sicura appartenenza
al modo di esprimersi dei musicisti della nostra penisola.
Gianni B. Montano per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 24/04/2011
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