Materiali Sonori 2001
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Dedico questo mio disco a Michel.
Farlo è stato un bisogno
per tutto quello che suonare con lui mi ha dato.
(Stefano
Cocco Cantini) |
Non c'è dubbio, in tutto il disco si avverte la presenza di
Petrucciani come
una specie di art director, o di maestro che, abbandonati questi suoi compagni,
rimane lì a guardarli, ad ascoltarli, bravi, magici, mentre eseguono con grande
sicurezza la sua musica.
Il soprano di Stefano Cocco Cantini è il protagonista principale di
questo lavoro, supportato in modo notevole da alcuni dei collaboratori di Petrucciani:
Manhu Roche alla batteria, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e il
giovane brasiliano Nelson Veras alla chitarra classica. La scelta della chitarra classica come unico strumento armonico fornisce un aspetto ancora più
acustico, intimistico, e si rivela appropriata, anche perchè un pianista avrebbe
inevitabilmente spostato l'attenzione verso un inopportuno paragone.
L'ascolto offre subito grandi emozioni sulla
bellissima bossa introduttiva,
Brazilian Like. Il tema molto elegante è esposto
in modo impeccabile e non sono da meno le improvvisazioni sia di Cantini al soprano
che di Veras alla chitarra classica. E' uno dei brani che rimane più impressi e
che raggiunge un livello di assoluta grandezza.
S
u
Averti tra le braccia, di Tenco, l'inizio è affidato al duo contrabbasso - soprano per poi
proseguire con il resto del gruppo su un tempo
medio. Ancora una volta si apprezza il soprano di Cantini il quale spiana la
strada anche a chitarra e contrabbasso (ottimo il solo di Dalla Porta) che
completano il giro fino a riprendere il tema e chiudere di nuovo col soprano che
si libera in un'ulteriore improvvisazione che fornisce maggiore energia al brano.
Love letter, bellissima ballad,
eseguita da Cantini in duo con la chitarra di Veras. Molto apprezzabile la padronanza armonica
di questo chitarrista che conduce egregiamente da solo un pezzo in cui ancora una volta il soprano di
Cantini si rivela di una bellezza davvero unica. Il duo si può apprezzare anche
sulla bossa di Home.
Ancora il Brasile "Petruccianiano" con
Brazilian Suite, un altro brano
molto suonato dal pianista francese. Questa volta l'introduzione è affidata a Manhu Roche
e Paolino Dalla Porta a cui si affiancano poi anche Cantini e Veras. Bella l'intenzione ritmica che vela una più canonica bossa.
In Manhattan il gruppo si libera dagli schemi e su uno
swing fast ci offre
l'opportunità di ascoltare anche un bellissimo solo di Manhu Roche che, dopo aver
scandito il tempo per un energico solo di Cantini, volteggia sui tamburi per oltre un
minuto e mezzo fino a richiamare i compagni che concludono così il pezzo.
L'arrangiamento del
Lago dei Cigni di Tschailowsky raggiunge un risultato senza
dubbio interessante. Cantini utilizza il tenore e si avverte la sensazione di
come questa melodia fosse tuttaltro che classica ma potrebbe
essere stata composta anche da Coltrane! Quanto
materiale esiste se solo si ha la capacità di guardare anche oltre il jazz stesso!
L'unica composizione di Cantini presente sul CD è
Niccolina al Mare. Un 3/4 che
sembra la perfetta musica di accompagnamento all'immagine di copertina, un'opera
del 1983 del pittore Arturo Camassi dal nome "Grande Estate" e che racchiude
elementi di spazialità rappresentati da tinte come il blu del mare, il giallo e
l'arancione, tutti colori dell'estate. Chi osserva quest'opera può liberare l'immaginazione collocando la propria grande estate all'interno di questi spazi e
in questo caso, la musica di Niccolina al mare si rivela un'ottima
colonna sonora.
Chiude questo CD un'altra ambiziosa rielaborazione molto amata da Petrucciani.
Si tratta di Estate di
Bruno Martino qui eseguita in duo da contrabbasso e
soprano. L'esecuzione è ambiziosa sia per l'essenzialità degli strumenti scelti
sia perchè non sono certo i primi ad eseguirne una versione. Il risultato è però
estremamente riuscito perchè l'essenzialità del contrabbasso di Dalla Porta come strumento
armonico e ritmico è molto efficace nel condurre l'ascoltatore nei meandri armonici
di questo brano molto conosciuto (bellissimo solo!) e poi perchè Cantini non si limita
esclusivamente ad una
esposizione del tema con improvvisazione ma fa sua la struttura armonica
cercando di creare altri spunti melodici che sovrapposti costituiscono una vera
e propria rilettura del brano stesso.
Alla fine del CD, come ascoltatore, ci si sente appagato perchè la qualità delle
esecuzioni, unita ad un ottimo livello sonoro dell'incisione, ne fanno un
prodotto di pregevole fattura. Un encomio particolare al soprano di
Cantini che non può non rimanere scolpito nella testa e, perchè no, nel
cuore dell'ascoltatore.
Marco
Losavio
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Data pubblicazione: 31/12/2002
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