Ecco un prospetto complessivo delle scale pentatoniche analizzate e le
sei qualità degli accordi di dominante:
Cmaj7 (C6) Cmin7
Cmin6 (C-maj7) C7 Co
Cmin7b5
Es. 22
L'armonia occidentale e quella jazzistica di stampo tonale, sono basate
prevalentemente su accordi costruiti per intervalli di terza. Quando Miles
e Coltrane incominciarono ad introdurre l'improvvisazione modale tra il
1959 (Kind Of Blue)
e il 1960 (My favorite
things) con l'utilizzo di scale pentatoniche, i loro pianisti,
Bill Evans
e McCoy Tyner,
incominciarono ad utilizzare accordi costruiti per quarta.
L'esempio più noto di questo tipo di armonizzazione è quello di Evans
sul brano So What. Da qui appunto il
nome di So What voicings.
Come si può notare, i voicings sono costituiti da quattro note distanti
una quarta giusta e, come top voice, un'ultima voce distante una terza
maggiore. Le toniche sono rispettivamente il secondo e terzo grado della scala
dorica di D (per 16 misure), di Eb (per 8) ed ancora di D (per le ultime 8) secondo
una classica forma canzone AABA.
Es. 23
McCoy Tyner
è comunque il pianista che ha fatto scuola nell'utilizzo dei voicings a quarte sia
all'interno del modo sia all'esterno.
Armonizzando una scala dorica con gli accordi a quarte notiamo che sul
I, II, IV, V e VI grado otteniamo voicings a quarte giuste
mentre sul III e sul VII alcuni intervalli di quarta sono alterati.
Es. 24
La simmetricità degli intervalli di quarta si è spesso riflessa nell'accompagnamento
della sinistra di
Tyner. Eccone un esempio abbastanza frequente.
Es. 25
Naturalmente l'accompagnamento di
Tyner
si adattava alla sua linea melodica improvvisativa o di Coltrane spostandosi
dentro e fuori dal modo, in perfetta sincronia con la batteria di Elvin Jones
e il contrabbasso di Jimmy Garrison.
Il quartetto di Coltrane costituisce ancora oggi un esempio straordinario
di interplay di gruppo al punto che la sensazione è quella di ascoltare un unico
strumento costituito però da quattro musicisti.
25/03/2010 | Hal McKusick si racconta. Il jazz degli anni '40-'50 visti da un protagonista forse non così noto, ma presente e determinante come pochi. "Pochi altosassofonisti viventi hanno vissuto e suonato tanto jazz quanto Hal Mckusick. Il suo primo impiego retribuito risale al 1939 all'età di 15 anni. Poi, a partire dal 1943, ha suonato in diverse tra le più interessanti orchestre dell'epoca: Les Brown, Woody Herman, Boyd Reaburn, Claude Thornill e Elliot Lawrence. Ha suonato praticamente con tutti i grandi jazzisti tra i quali Art Farmer, Al Cohn, Bill Evans, Eddie Costa, Paul Chambers, Connie Kay, Barry Galbraith e John Coltrane." (Marc Myers) |
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COMMENTI | Inserito il 27/1/2008 alle 18.08.05 da "midif" Commento: Interessante e fluido nella spiegazione. Complimenti e grazie (non dimentichiamo mai di ringraziare... :-) ) | | Inserito il 31/7/2008 alle 11.05.58 da "jaguareca" Commento: segnalo due inesattezze: per quanto riguarda gli accordi di settima di dominante, sotto il primo C7alt, nella scala pent. min. mel di Db sul pentagramma la seconda nota dovrebbe essere appunto il Db e non il C sotto il quarto C7alt, nella scala pent. min. mel. di Bb l'ultima nota dovrebbe essere G e non Ab per il resto ciao e grazie del prezioso materiale di studio! stefano | |
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Data pubblicazione: 01/11/2007
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