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John F. Szwed
Jazz!
Una guida completa per ascoltare
e amare la musica jazz
EDT 2009
Pagg. 261
Euro 19,00
Spetta a "Jazz! Una guida completa per ascoltare e amare
la musica jazz" aprire la collana editoriale frutto della sinergia
tra l'editrice torinese EDT e la Fondazione Siena Jazz e curata
dal musicologo e critico musicale Francesco Martinelli. L'opera
di Szwed scorre velocemente ed attraversa il mondo della musica
afro-americana con un lungo volo pindarico, affrontando anche delle
omissioni, forse volute, forse dovute alla mancanza di spazio. Prima
facie, un attento lettore del jazz avverte qualche piccola o grande
mancanza dovuta, soprattutto, all'urgenza di trasmettere il sapere
e far sì che il lettore possa restare avvolto nelle duecentosessantuno
pagine del libro. La chiave di volta che meglio spiana la digeribilità
dello scritto di Szwed potrebbe risiedere anche in un suo palese
(forse) obiettivo: quello di scaldare nuovi adepti, forgiare nuovi
jazzcats, attraverso un volo in mongolfiera. E se questo fosse il
lodevole obiettivo, la grinta espositiva sarebbe ben giustificata.
E troverebbero ragion d'essere alcuni passaggi sulla storia e sull'estetica
più ristretti (come nel caso di Sidney Bechet; Lee Konitz;
Miles Davis, per esempio).
Un libro di testo, forse. Una guida all'ascolto, può darsi. O un
manuale d'agile consultazione, da tenere sempre a portata di mano.
Oppure tutte e tre le cose insieme. Di tutto ciò l'attento curatore
Francesco Martinelli ne è assolutamente consapevole. Così
come era consapevole del fatto che l'opera non era mai stata diffusa
in Italia, anzi in lingua italiana (spetta a lui anche la traduzione).
E tale attività divulgativa, sospinta dall'attenta casa editrice
EDT, è sicuramente più che encomiabile. D'altro canto, anche lo
stesso Szwed (che ricordiamo essere anche docente di antropologia)
nella prefazione afferma: "Jazz! È un libro di base, non un libro
per idioti o negati". E come tale deve essere preso: un trampolino
per creare interesse intorno ad una musica fin troppo misconosciuta.
Attribuiamo – ipso iure – allo scritto di Szwed un intento apostolico
e, per l'effetto, non possiamo che abbozzare un sorriso di compiacimento.
Un libro, comunque, da leggere con attenzione.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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