I pianisti del periodo compreso tra il
1896
e i primi anni venti si esprimono con uno stilema inconfondibile realizzato con una destrezza di altissimo livello tecnico.
Indipendenza delle mani, velocità esecutiva, forte senso ritmico della
sincope e del contrattempo, sono solo alcune delle caratteristiche tecniche di questo stile pianistico che, anche nei periodi successivi, ha costituito un ottimo training strumentale ed uno stimolo creativo non indifferente.
Nato come genere di intrattenimento, il
ragtime ci è stato tramandato, nelle esecuzioni originarie,
grazie
ai rulli dei pianoforti meccanici e alle partiture dei principali interpreti di
questo periodo musicale. Sono del
1897 infatti i primi
spartiti di ragtime: "Mississippi Rag" di
William Krell e "Harlem Rag" di
Tom Turpin
(Savannah, Georgia, 1873 - 1922), uno dei maggiori interpreti di questo
stile pianistico.
Il carattere evasivo ed allegro del ragtime, sorto per risollevare gli animi dopo la
ricostruzione del nuovo stato americano, non nasconde le sue origini dotte. Il ragtime è infatti uno stile, a differenza dello
stride piano, completamente scritto e composto secondo una struttura multitematica, solitamente AA BB A CC DD (Maple
Leaf Rag). Gli
esecutori, che solo in pochi casi sono anche compositori, vantano un'ottima
lettura e variano le melodie originarie con sincopi, abbellimenti e accenti,
anticipando di qualche anno le prime improvvisazioni jazz di Jelly Roll
Morton (nato
Ferdinand Lamothe, New Orleans, 20 ottobre 1890 - 10 luglio 1941)
e dei pianisti di stride piano.
Le melodie, suonate dalla mano destra, si incastrano ritmicamente con
l'incedere regolare della sinistra e vengono spesso doppiate a terze o seste
secondo un andamento ritmico generalmente non superiore all'ottavo.
La mano sinistra procede solitamente a quarti, scanditi da fondamentale e accordo, quinta e accordo o bassi ad ottave come nell'esempio 1. Gli accordi sono solitamente triadi e settime variate dall'accordo diminuito con funzione di sospensione armonica.
Esempio 1 - Ascolta MIDI
Sul ragtime si sovrappone spesso un ballo concitato denominato cakewalk. Anche molti compositori europei sono influenzati dal ragtime come
Brahms, Debussy (Golliwog cakewalk - 1908),
Strawinsky
(Ragtime per 11 strumenti -
1918, Piano rag music
-1919).
Inoltre, parte del jazz degli anni venti non è altro che l'arrangiamento
orchestrale di alcuni ragtime di cui mantiene la stessa struttura con
l'aggiunta di brevi assoli strumentali. Il personaggio di spicco del ragtime è senz'altro
Scott Joplin
(Bowie City, TX, 24 nov 1868 - New York, 1 apr 1917)
che, oltre a brani pianistici, si cimenta anche in alcuni esperimenti operistici come
A guest of honor
del
1903
e la celebre Treemonisha
in tre atti del
1911.
Con la scomparsa di
Joplin nel
1917
l'era del ragtime tramonta, aprendo le porte al jazz di Jelly Roll Morton a New Orleans e, successivamente, allo
stride piano di
James Price Johnson
(New Brunswick, New Jersey,
1 feb 1894 - 17 nov 1955)
a New York.
Morton scrive molti ragtime per pianoforte, orchestrandoli per i suoi Red Hot Peppers
che registrano anche i primi dischi di jazz nel periodo d'oro di Chicago.
James P. Johnson è letteralmente un caposcuola per molti pianisti, inclusi i primi,
Fats Waller
(Thomas "Fatz" Waller: New York, 21 mag 1904 - 15 dic 1943)
e Duke Ellington
(Edward
Kennedy Ellington: Washington, 19 apr 1899, New York, 24 mag 1974), introducendo nel ragtime la componente nera del blues. Anche altri pianisti di periodi più recenti sono stati influenzati da
Johnson: tra essi ricordiamo Earl Hines, Bud Powell, Thelonious
Monk e lo stesso McCoy Tyner.
Nei primi anni venti fa la comparsa sulle scene di New York un altro fuoriclasse del pianoforte:
Fats Waller, che, oltre alla maestria pianistica, mette in luce delle
ottime doti di compositore e di cantante. Waller è, inoltre, tra i primi ad usare con maestria l'organo Hammond.
Esempio 2 - Ascolta MIDI
Sebbene noto come trombettista,
Leon "Bix" Beiderbecke
(Davenport, 10 mar 1903 - 6 ago 1931)
scrive molti pezzi per pianoforte tra cui il celebre
In a mist
. Bix lavora per molti anni a questo pezzo in cui emerge pienamente la sua cultura classica e l'uso sapiente di intervalli ed estensioni di accordi inusuali per quel periodo (none eccedenti, tredicesime).
È molto utile esercitarsi nella tecnica dello stride piano per acquisire
indipendenza tra le due mani alternando fondamentale/accordo e quinta/accordo anche con
voicings più avanzati.
La fondamentale al basso può anche essere doppiata secondo uno stile stride più avanzato (James P. Johnson utilizzava spesso solo le toniche).
Applicando lo stride piano ai voicings di cat. A si suona la
fondamentale in un'ottava esterna al voicing e la quinta all'interno. Nelle categorie B e C (voicings costruiti sulla sesta) si inverte la successione.
Esempio 3
Infine si applica lo stride piano al modo mix in tutte le tonalità.
Esempio 4
In una progressione minore, realizzata con posizioni equivalenti, il movimento dei bassi è quello riportato nell'Es. 5. Si noti che sia l'accordo semidiminuito che l'alterato alternano alla
fondamentale la quinta diminuita.
Esempio 5
Naturalmente gli esempi sono indicativi e possono essere variati con
molte soluzioni.
Esempio 6 - Ascolta MIDI 1
- Ascolta MIDI 2
Anche l'accordo diminuito alterna fondamentale e quinta
diminuita.
Esempio 7 - Ascolta MIDI
Ecco l'applicazione dello stride piano con voicings
avanzate ad un brano.
Esempio 8 - Ascolta MIDI
I tre più grandi esponenti dello stride sono Johnson negli anni venti, Waller negli anni trenta e quaranta,
Art Tatum (Toledo,
Ohio, 13 ott 1909 - Los Angeles, California, 5 nov 1956) negli anni trenta, quaranta e cinquanta, oltre ad altri pianisti come
Duke Ellington,
Willie "The Lion" Smith
(Goshen, New York, 25 nov 1897 - 18 apr 1973),
Lucky Roberts
(Charles Luckeyeth Roberts: Philadelphia, 7 ago 1887 - New York, 5 feb 1968)
che hanno utilizzato spesso, nelle loro esecuzioni, questa tecnica pianistica.
Con l'avvento del bebop l'accompagnamento del pianoforte diventa più leggero ed essenziale e quindi la tecnica stride viene abbandonata a favore di quella a "shell" di
Powell. E' tuttavia un abbandono momentaneo, perché sia Powell che
Monk sfruttano ampiamente lo stride in contesti di piano solo (si ascoltino a questo proposito gli album
The genius of Bud Powell,
The Amazing Bud Powell
e
Solo Monk). Anche
Jaki Byard (John
A. Byard, Jr.: Worcester, MA, 15 giu 1922 - Queens, NY, 11 feb 1999) ha usato lo stride nei gruppi di
Mingus, attuando nei suoi soli una mirabile e originalissima sintesi tra stride, blues, bop, free.
Byard utilizza maggiormente lo stride di Tatum con fondamentale, settima e decima nella
sinistra alternata ai voicings.
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Data pubblicazione: 05/09/2003
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