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Intervista a Monica Mazzitelli
"The Coltrane Code"
di Marco Losavio
ottobre 2017
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Monica Mazzitelli, romana che vive in Svezia, regista
e scrittrice, attenta osservatrice del mondo culturale legato alle immagini, alla
musica e all'arte in genere, ci parla del corto "The Coltrane Code" di cui
è autrice e regista.
"The Coltrane
code", già il titolo non può non attirare un appassionato di jazz. Di cosa si tratta?
La genesi di questo corto ha una radice piuttosto buffa in effetti: il sassofonista
svedese Joakim Milder una mattina pubblicò su fb un post che raccontava uno
stranissimo e avvincente sogno che aveva appena vissuto, nel quale veniva contattato
nella sua camera d'albergo da una coppia alla Cruise-Moore con l'intento di farne
una spia. Il post di Milder si concludeva dicendo "Quando lo giriamo?", e la mia
risposta fu: "Parliamone". Da lì la scintilla per questa piccola noir spy story!
Dalla scrittura alla regia, hai curato tutto tu?
Sì assolutamente! Tolta l'idea iniziale di Joakim, lo sviluppo e la complessità
del "codice" sono miei.
Guardandolo c'è una cura all'inquadratura spesso ridotta
da giochi di primo/secondo piano. Ci sono riferimenti a cui ti ispiri?
L'ispirazione primaria è stata soprattutto quella cromatica: volevo girare un corto
lynchiano sotto il profilo cromatico e della luce, volevo quei colori e quelle atmosfere.
Non amo molto Lynch da un punto di vista drammaturgico, ma trovo che sia un genio
sotto il profilo della fotografia. Ho girato questo corto soprattutto per esercizio
e per gioco, altrimenti avrei fatto scelte diverse sulle immagini, e l'idea di ricreare
le sensazioni cromatiche di "Mullholland Dr." è stato un tributo simpatico a un
grande regista. Onestamente, non mi sarei mai aspettata che venisse selezionato
a più di venticinque festival cinematografici:) Lo scambio sui primi piani è molto
importante perché è lì che si gioca l'inversione finale dei ruoli. È un thriller
molto psicologico.
Una trama pregna di dettagli e di evoluzioni condensata
in 11 minuti...è nata così o si è dovuta accorciare?
Sorrido di questa giusta domanda perché mi rendo conto di come i miei lavori sia
narrativi che cinematografici siano spesso ambiziosamente sintetici, richiedendo
una buona dose di attenzione da parte degli spettatori, ma spero di ripagarli con
qualche stimolo meno superficiale. In verità comunque quando l'ho girato e montato
non avevo un'idea precisa su quanto sarebbe dovuto durare, mi sono fatta solo guidare
dal ritmo di azione e dialoghi. Sicuramente lo sviluppo è veloce, come spesso accade
per i corti, ma non è stata una sofferenza lavorare alla limatura della sceneggiatura
con Marco Cipriani, ché è un ottimo sceneggiatore. Cinzia Bolognini poi, che mi
segue da anni per il montaggio, ha avuto un’idea veramente brillante su come
gestire la cronologia, e le devo moltissimo.
Coltrane, la musica jazz, i luoghi come l'Alexanderplatz,
sono quindi un pretesto alla trama stessa ma certamente forniscono un tocco di grande
adeguatezza. La scelta è casuale o voluta?
Tutto molto voluto. Sono stata veramente grata all'Alexanderplatz per avermi offerto
lo spazio, dato che quel locale ha un posto speciale nel cuore di chiunque segua
il jazz in Italia, ed è stato un onore grandissimo oltre che un piacere girare lì.
Il jazz è il mio grande amore, e anche se attualmente ascolto solo nuovo jazz europeo
(da Esbjörn
Svensson Trio in poi, per intenderci) ho voluto nel mio piccolissimo
omaggiare Coltrane, che resta per me uno dei più grandi di tutti i tempi.
Gli attori e i musicisti, vogliamo citarli?
Assolutamente! Guenda Goria è stata superlativa e non vedo l'ora di tornare con
lei sul set, e sono veramente grata ad Alberto Gimignani per essersi messo così
professionalmente in gioco nell'interpretazione di un sassofonista pur non avendo
mai toccato lo strumento prima. È stato bravissimo! Il brano suonato nella scena
dal vivo è in realtà una composizione scritta ed eseguita dal sassofonista Igor
Marino con Maurizio Capuano e Alberto Botta a contrabbasso e batteria. Le altre
musiche sono del Daniel Karlsson Trio, Tore Brunborg e di Mono-Drone,
pseudonimo di Massimo Amato, un finissimo musicista italiano.
"The Coltrane code" ha già avuto dei
riconoscimenti e nuovi se ne preannunciano. Vuoi menzionarli?
Beh sì, come dicevo è stato selezionato a molti festival, ed è stato finalista e/o
ha ottenuto riconoscimenti a un quinto delle partecipazioni. Sono davvero felice
per questo risultato inaspettato!
Monica, non è la tua prima esperienza nei corti, vero?
Come nasce questo tuo impegno in ambito cinematografico?
No infatti, ho un po' perso il conto di quante cose abbia girato, tra corti, video
musicali e promo, e credo questa sia una buona cosa:) Il mio lavoro più importante
è un documentario girato in Mozambico che si chiama "Dignity", che sta toccando
quota 60 festival e ha vinto una valanga di premi, una cosa incredibile per me!
Speriamo di tornare presto su un set, ho parecchi progetti in ballo a cui trovare
una produzione.
Vogliamo fare allora un regalo ai lettori di Jazzitalia?
Lo rendiamo visibile per un po'?
Assolutamente sì! È un grande onore e un piacere offrirlo in esclusiva per i lettori
di Jazzitalia per me! Fino al 15 novembre sarà visibile al questo
link, a cui va inserita la password
"jazzitalia". Sono davvero curiosa di sapere
cosa ne penseranno!
Per visionare il video, fare click sull'immagine e inserire
la password jazzitalia, valida fino al 15 novembre 2017
25/03/2010 | Hal McKusick si racconta. Il jazz degli anni '40-'50 visti da un protagonista forse non così noto, ma presente e determinante come pochi. "Pochi altosassofonisti viventi hanno vissuto e suonato tanto jazz quanto Hal Mckusick. Il suo primo impiego retribuito risale al 1939 all'età di 15 anni. Poi, a partire dal 1943, ha suonato in diverse tra le più interessanti orchestre dell'epoca: Les Brown, Woody Herman, Boyd Reaburn, Claude Thornill e Elliot Lawrence. Ha suonato praticamente con tutti i grandi jazzisti tra i quali Art Farmer, Al Cohn, Bill Evans, Eddie Costa, Paul Chambers, Connie Kay, Barry Galbraith e John Coltrane." (Marc Myers) |
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Data pubblicazione: 28/10/2017
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