Jazzitalia - News: Riflettori accesi sul Montreux Jazz Festival: un programma da capogiro che coinvolge anche le altre due sedi, un programma vario, variopinto che tiene a mente solo una cosa, la buona musica.
Riflettori accesi sul Montreux Jazz Festival di Alceste Ayroldi
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E' partito il 28 giugno il festival svizzero, oramai leggendario anche per aver
dato vita e forma a una serie di sinergie, alla produzione di dischi memorabili
e per essere il catalizzatore dell'attenzione pubblica in tutto il mondo.
Ed è partito, come sempre, alla grande visto che il palco dell'auditorium Stravinski
ha già ospitato Mr. Sting e Mr. Elton John, quest'ultimo al tour di addio
alle scene. E, a proposito di addii, sempre Montreux sarà protagonista dal commiato
anche dell'ultima regina del grande soul Anita Baker, nonché di un'altra regina:
la pasionaria della musica folk, quella che ha fatto da Musa e cantore di lotte
per la rivendicazione dei diritti negati, Joan Baez (3 luglio).
Montreux ha abituato il suo pubblico a palinsesti da capogiro e, tra gli eventi
da ricordare, c'è sicuramente anche Janet Jackson, che ha infuocato il parterre
svizzero.
Un programma da capogiro che coinvolge anche le altre due sedi
deputate ai concerti: il Jazz Club e il Lab. Un programma vario, variopinto che
tiene a mente solo una cosa, la buona musica; quindi astenersi parrucconi sentimentali
archiviatori di musica in generi musicali. Anche perché, a pochi chilometri dal
territorio italico, si celebra un festival originale: termine che, a guardarsi bene
in giro, sembra essere sconosciuto ai cartelloni festivalieri italici, oramai adusi
a fotocopiarsi l'uno con l'altro, attingendo da un'unica matrice. Il senso del Montreux
è quello di far conoscere la buona musica, di far conoscere nuovi artisti provenienti
da tutto il mondo.
Nel complesso, i tre luoghi principali ospiteranno musicisti del calibro di Chilly
Gonzales, Cat Power (2 luglio), Ivan Lins (3 luglio), Thom Yorke, James Blake, Robben
Ford (4 luglio), Faouzia, Melody Gardot, Apparat (5 luglio), Rag ‘n' Bone Man, le
celebrazioni del settantacinquesimo genetliaco di Billy Cobham (6 luglio), Julien
Baker, Yann Tiersen, Lloyle Carner, Bon Iver (7 luglio), The Chemical Brothers,
Amadou & Mariam, Gyedu-Blay Ambolley, Rita Ora (8 luglio), Tom Jones, Joe Jackson,
Jacob Collier, Mac Demarco (9 luglio), Anita Baker, Vincent Peirani, Youn Sun Nah
(10 luglio), Janelle Monáe, Lizzo, Terence Blanchard, Grace Carter, Eddy De Pretto
(11 luglio), Lauryn Hill, Linda May Han Oh,
Chick Corea
(12 luglio), per chiudere il 13 luglio con la leggenda Quincy Jones e una vagonata
di eccellenti ospiti, oltre agli interessanti concerti di Kimberose, Suzanne, José
James. E se tutto ciò non fosse già una bella scorpacciata, ci sono i concerti del
tutto gratuiti, sparsi nella gentile e gustosa cittadina (già territorio musicale
di Freddy Mercury). Un gran numero di giovani promesse provenienti da ogni dove,
con i loro interessanti progetti, come Afra Kane, Festen, Giulia Dabalà, Bekky Boy,
Trio Mezcal, Robocobra Quartet, Bariş Demirel, Ariwo, Arthur Hnatek, Luciano Supervielle.
Per chi avrà la fortuna di esserci, ciò che lo aspetta è una sbornia di ottima musica
senza confini e senza problemi.
Montreux Jazz Festival, dopo cinquantatré anni, continua a fare la storia dei festival
in Europa (e non solo).