Hancock Music, Vector Recordings and Starbucks Hear Music on August 30, 2005.
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Herbie Hancock
Possibilities
1 - Stitched Up (Feat. John Mayer)
2 - Safiatou (Feat. Santana And Angilique Kidjo)
3 - A Song For You (Feat. Christina Aquilera)
4 - I Do It For Your Love (Feat. Paul Simon)
5 - Hush, Hush, Hush (Feat. Annie Lennox)
6 - Sister Moon (Feat. Sting)
7 - When Love Comes To Town (Feat. Joss Stone And Jonny Lang)
8 - Dont Explain (Ft.Damien Rice & Lisa Hannigan)
9 - Gelo No Montana (Feat. Trey Anastasio)
10 - I Just Called To Say I Love You (Feat. Raul Midon)
Herbie Hancock - Primary Artist, Organ, Piano, Keyboards Paul Simon - Guitar, Vocals Sting - Vocals John Patitucci - Bass Chester Thompson - Organ Annie Lennox - Vocals Dennis Chambers - Drums Trey Anastasio - Guitar, Vocals Cyro Baptista - Percussion Bashiri Johnson - Percussion Michael Bearden - Keyboards Nathan East - Bass Jamey Haddad - Percussion James Harrah - Acoustic Guitar Angélique Kidjo - Vocals Peter Lewinson - Drums Steve Lewinson - Bass Reggie Mcbride - Bass Pino Palladino - Bass Karl Perazzo - Percussion Greg Phillinganes - Keyboards Benny Rietveld - Bass Raul Rekow - Percussion Tony Remy - Guitar Willie Weeks - Bass Stevie Wonder - Harmonica, Soloist Raul Midón - Guitar, Vocals Carlos Santana - Guitar Jonny Lang - Electric Guitar, Vocals Shane Fitzsimons - Bass Christina Aguilera - Vocals John Mayer - Guitar, Vocals Steven 'steven J.' Jordan - Drums Damien Rice - Vocals Vyvienne Long - Cello Teddy Campbell - Drums Joss Stone - Vocals Lionel Loueke - Guitar Lisa Hannigan - Vocals Tomo - Drums Gina Gershon Jew's - Harp John Phillinganes - Drums
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Jazz, funk, latin...qualsiasi cosa si suoni, c'è groove, c'è un formidabile
senso musicale che ti prende, ti coinvolge, ti fa riflettere su come la musica vada
dove gli pare e piace quando è...musica! Il sensibilissimo (ed energico al tempo
stesso) tocco del Grande Maestro Mr.
Herbie Hancock coordina un insieme di star provenienti da ogni dove
e che mai avrebbero immaginato di poter raggiungere risultati simili. Soprattutto
se si guarda al giovane rocker John Mayer impegnato nel trascinante brano
d'apertura Stiched Up, o ad una Cristina
Aguillera che in "A Song for You" rileva
una voce soul forse non così immaginabile, o i nuovi belli e impossibili Joss
Stone a Jonny Lang che su When Love Comes To
Town mettono al servizio di
Hancock due voci fresche e graffianti. Ma anche Damien Rice
e Lisa Hannigan si difendono abbastanza bene, nonostante affrontino niente
po' po' di meno che un "dissacrante" Don't Explain,
sorretto dalla classe pianistica di
Hancock e tutto sommato adeguatamente interpretata rievocando
voci alla Eva Cassidy. Raul Midon, cieco dalla nascita che (sarà un caso?)
interpreta in modo magistrale "I Just Called To Say I Love
You" di e con Stevie Wonder (straordinario solo finale all'armonica),
su un incredibile tappeto sapientemente tessuto dalla mano maestra, sempre attenta
a creare le giuste dissonanze armoniche al limite del possibile.
Poi ci sono i senatori, un po' più avvezzi a questo tipo di incursioni.
Gente abituata a integrare il proprio talento col mondo del jazz o comunque non
certo "imbarazzati" dal doverlo fare. Si va da un Santana "solito" che su
Safiatou è forse lui che trascina
Hancock nel suo universo, peraltro già esplorato in tempi andati,
a Paul Simon che ha scritto pagine memorabili dell'american song anni '60/'70
e che in "I do it for your love" offre un'interpretazione
gradevole senza eccessi. La languida e un po' cupa voce di Annie Lenox sull'Hush,Hush,Hush
di Paula Cole, conduce l'intero brano fornendogli il giusto appeal. Peccato
però che proprio sul finale, nel momento in cui comincia il solo di
Hancock, il tutto sfumi. Sting, forse il più "pronto" a
cambiare ogni cosa di un suo brano rendendolo a-la-Hancock.
Sister Moon, una ballad che da soffusa diventa
graffiante pur non perdendo il suo stile. Trey Anastasio, chitarrista dei
Phish, chiude l'album con "Gelo No Montana",
un brano dal sapore claptoniano ben arricchito dalla chitarra acustica, dalle percussioni
di Cyro Baptista e da un finale orchestrale davvero considerevole.
Un lavoro con molte idee, non tutte rimarchevoli, ma che comunque forniscono
una ventata di nuove sensazioni laddove un artista di grande pregio e intelligenza
come
Herbie Hancock cerca di sfruttare, nel senso positivo del termine,
nuove e meno nuove energie artistiche al fine di ottenere un fluido che lentamente
conduca in direzioni inesplorate o inespresse.
Marco Losavio per Jazzitalia
18/09/2011 | Veneto Jazz, Sting con l'Orchestra Filarmonica della Fenice nel suo "Symphonicity Tour": all'interno dell'incantevole Piazza San Marco: diecimila persone che hanno riempito ogni interstizio dell'area delimitata e quelle poche fiancate laterali. Che Venezia sia bella, elegante culla culturale e crocevia di genti, è un fatto ben noto, così come è nota la particolare bellezza di tutta la cinta cittadina e del Veneto intero, nel quale si muove un sostrato ben radicato nell'arte, in tutte le sue forme. Per Veneto Jazz, un numero di eventi straordinario, parecchi gratuiti grazie anche agli sponsor istituzionali. Jazz & Lunch, Jazz Aperitif, Jazz & Dinner e pomeriggi letterari: insomma jazz ad ogni ora del giorno e della notte, e per tutti i gusti. |
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
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Data pubblicazione: 14/01/2007
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