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Alessandro Bertozzi
Crystals
Level49 L49509
1. Da Vinci Blues 5:03
2. Falling Leaves 3:55
3. Questions & Answers 4:18
4. Why Must I Wait 5:30
5. Silly Steve 5:03
6. Ada 4:45
7. Electric Emotion 5:10
8. Repeating The Days 4:39
9. The Last Train 4:42
10. Chromatic Colors 6:07
11. Crystals 5:03
Alessandro Bertozzi - alto sax
'pancho' Ragonese - electric piano
Giovanni Giorgi - Drums - 1-3,
5-9, 11
John Patitucci
- Upright Bass - 1-3, 5-9
Hiram Bullock
- guitar and vox
Randy Brecker - Trumpet - 2,
7-8
Alberto Venturini - Percussion -
2, 4, 7, 9
Andrea Braido -Guitar - 3, 5
Marco 'Nano' Orsi .Drums - 4,
10
Lorenzo Poli -Electric Bass -
4, 10
All directions and arrangements by Lorenzo Poli.
Strings arranged by Fred Ferrari (4-9) and Francesco "Pancho" Ragonese (11) and
played by Alessandria Orchestra. Horns (Daniele Moretto, Alessio Nava, Gianni Azzali)
arranged by Francesco "Pancho" Ragonese.
Recorded & mastering at Elfo Studio and Level49 Studio (Piacenza) by Alberto Callegari.
Nato a Busseto nel 1965, con un passato di liutaio, Alessandro Bertozzi alterna
il suo lavoro di turnista nel mondo del pop con una produzione discografica centellinata
(appena tre cd in quattordici anni). Ciò contrasta piacevolmente con la bulimica
vocazione discografica di gran parte della scena jazz odierna, specialmente italiana.
Scorrendo i nomi dei musicisti si scoprono collaborazioni illustri: Bullock, Patitucci,
Brecker, e la curiosità lievita. L'ascolto rivela una musica ottimamente eseguita,
una sorta di smooth jazz adatto – e probabilmente destinato – a un pubblico
statunitense, con il sax alto (piuttosto sanborniano) del leader – che è anche compositore
di tutti i brani, coadiuvato per gli arrangiamenti da Poli, Fred Ferrari e Ragonese.
Il cd si consiglia per l'ascolto per la presenza del compianto Bullock, presente
nel primo brano e nel quarto anche con la sua caratteristica voce, e per quella
dell'eclettico
John Patitucci,
sempre pronto ad alle più diverse contingenze musicali. Ma non sfigurano affatto
gli italiani, e citerei per tutti Andrea Braido, chitarrista di grande spessore,
presente in due brani.
Ovviamente la musica percorre sentieri a volte – specie quando entra in gioco
l'orchestra d'archi – pericolosamente prossimi all'easy listening, ma in
alcuni brani il groove è schietto e convincente.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/11/2012
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