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Glauco Venier - Michele Corcella
Symphonika
artesuono (2014)
1. A tor a tor (Popolare, Venier)
2. Prejera par Tualjas (Dall'Orbo, Venier)
3. L'Ave (Zardini, Venier)
4. Tedescha (Mainerio, Venier)
5. Stelutis alpinis (Zardini, Venier)
6. Lipe Rosize (Popolare, Venier)
7. Gust da essi viva (Cantarutti, Venier)
8. Ce matine (Zardini, Venier)
9. Schiarazula marazula (Mainerio, Venier)
10. Cjant da ils cjampanis (Pasolini, Satie, Vernier)
11. Gorizia (Venier)
12. Ungarescha (Mainerio, Venier)
Glauco Venier - composizione Michele Corcella - arrangiamento e orchestrazione Walter Themer - direzione Norma Winstone - voce Uli Beckeroff - tromba, flicorno Matthias Nadolny - sax tenore
FVG Mitteleuropa Orchestra & Mittelfest Big Band
Poesia, folklore, mistica bellezza della natura, le villotte ottocentesche di Zardini,
le arie rinascimentali di Mainerio, i ritmi appena un po' zingareschi della czarda
ungherese, la solennità delle arie tedesche; elementi che confluiscono in Symphonika
splendidamente amalgamati dal compositore e pianista Glauco Venier, che realizza
un'opera capace di raccontare le mille anime del Friuli, una terra da sempre crocevia
di popoli e culture, proiettata al centro dell'Europa, ma capace di guardare anche
verso Oriente. Alla base dell'album (che include anche un dvd), il pregevole lavoro
di ricerca di Venier, che ha volto lo sguardo in più epoche e direzioni, arrangiando
composizioni antiche e moderne, colte e popolari, e creandone una ad hoc,
ovvero quella Gorizia che racchiude l'anima ancestrale del Friuli. C'è spazio
anche per la memoria delle antiche migrazioni dei friulani (Prejera par Tualjas),
a ricordarci cosa si prova quando si è costretti a lasciare la propria terra natia.
Un album che, a voler trarre un paragone con le opere letterarie, fa propria la
delicatezza di Saba e Rilke, ma sotto questa patina di estetica profondità, ecco
emergere il Friuli atavico di Italo Svevo - fatto di fughe rapsodiche nella memoria,
di rigorismo prussiano, di sommesso fatalismo -, e quello tragico e struggente di
Boris Pahor, che ancora non ha completamente rimarginate ferite vecchie di decenni.
Toccante, infine, l'omaggio a Pier Paolo Pasolini, del quale viene ripresa Cjant
da ils cjampanis, delicata poesia di sapore pascoliano, intrisa di oscurità
e nostalgia.
In mezzo, giocose incursioni nelle atmosfere rinascimentali di Mainerio, che evocano
l'atmosfera della corte asburgica. Tedescha è una danza vivace cui il sax
conferisce una ballabilità più vicina al gusto contemporaneo, mentre Schiarazula
marazula diventa, sotto l'egida della vivace orchestra, un brano vicino per
affinità d'atmosfera ai ballabili di Broadway. Un accostamento azzeccato fra la
concezione rinascimentale del ballo, e quella degli anni d'oro del jazz.
Coinvolgente chiusa con la suite di sapore magiaro Ungarescha, dalle note
calde e il pianoforte rapsodico, cui le cui dinamiche linee di sax infondono una
briosa atmosfera che richiama Broadway e le sue luci. Un brano dal quale riaffiora
la tradizione delle bande militari ottomane, mentre i fiati si abbandonano a fraseggi
di gusto manouche, al punto che la seconda parte sembra un pezzo di jazz
gitano.
A impreziosire Symphonika, la delicata voce dell'inglese Norma Winstone,
che canta friulano, riportando, per così dire, alla ribalta, questo antichissimo
patrimonio linguistico, formatosi sulle ceneri del latino e influenzato da elementi
celtici e germanici. Una lingua dura come roccia, sulla quale si adagia come una
rondine primaverile la voce di Winstone, che torna a collaborare con Venier dopo
Stories Yet To Tell.
Le due orchestre e i musicisti aggiunti creano un intenso e affascinante substrato
sonoro, cui ora gli archi ora i sax conferiscono di volta in volta un'antica solennità,
o una vivace atmosfera jazz. Corcella e Venier compiono un'operazione culturale
di ampio respiro, che interessa la letteratura, la poesia, l'etnografia, il jazz,
la musica popolare e la musica classica. Un album, Symphonika, che è l'affresco
di una Mitteleuropa ancora presente, che merita di essere riscoperta.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/11/2016
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