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Velut Luna
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Luigi Tessarollo - Roberto Taufic
Jogo de Cordas
1. La piccola Alice (Tessarollo) 7.07 
2. Summertime (Gerswhin) 4.59
3. Reflexao (Taufic Hasbun) 5.52
4. Jogo de Cordas (Taufic Hasbun) 5.46 
5. Donna Lee (Parker) 2.41
6. Ballad per Adriano (Taufic Hasbun) 4.13
7. Bluesette (Thielemans) 4.42
8. Guantanamera (Fernandez – Diaz) 4.38
9. Maxixando (Taufic Hasbun) 1.55
10. Choro Pro Walter (Tessarollo) 2.32
11. Linhas e Lins (Tausic Hasbun) 4.34
12. Upa Neguinho (Lobo –Guarnieri) 3.25
Luigi Tessarollo - chitarra Roberto Taufic - chitarra,
cavaquino, voce
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E poi lo chiamano gioco! Centinaia di note, un arpeggio continuo, passaggi
e incroci di assoli e scambi di sguardi. Tutto con le 12 corde di due chitarre immerse
in una profonda atmosfera sudamericana, tutto grazie alle dita e alla bellezza musicale
di due artisti che, è il caso di dirlo, giocano con la loro passione:
Roberto Taufic Hasbun e
Luigi Tessarollo
nel disco Jogo de Cordas,
raccolgono in un'ora di ottima musica, l'essenzialità del loro giocare con corde,
legno e dita.
Del gioco, del divertimento, della complice armonia che si può raggiungere
in una momento di svago, composizioni originali come
La piccola Alice o
Reflexao raccontano, in
realtà, gli aspetti più seri, più intensi. Descrivono, forse, l'indispensabilità
di un gioco, la sua natura dirompente e per nulla immediata.
Tessarollo
e Taufic sanno poi ridisegnare composizioni (Donna
Lee di Parker,
Guantanamera di Fernandez
e Diaz) che sembravano destinate ad una forma così perfetta da essere immutabile
o irripetibile, come le regole di un gioco che si pensa di conoscere a memoria.
Il giocare dei due chitarristi è sinonimo di un incontro che va oltre
l'armonia artistica, le corde sanno creare nodi che hanno il gusto del legame di
vita, sanno inseguirsi senza sfidarsi e invitano con profonda professionalità alla
sentita e divertente "devozione" delle parole di presentazione scritte da
Stefano
Bollani "…indosso un cappello, unicamente per potermelo poi prosaicamente
togliere di fronte a
Tessarollo
e Taufic".
Alessandro Armando per JazzItalia
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Data pubblicazione: 17/10/2006
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