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Michele Rabbia
Dokumenta Sonum
Cam Jazz (2013)
1. Sine linea 5:19
2. Sovrimpressioni 2:53
3. Equilibrium 5:43
4. Poème en prose (To Dino Campana) 2:48
5. Generation 3:53
6. Signs 4:41
7. Continuum Mechanichs 4:28
Michele Rabbia - percussion, electronics,
turntable, guitar
Reg. a Cavalicco (Ud), novembre 2011 da Stefano Amerio.
Regia e fotografia Paolo Parisotto
Produttore esecutivo Ermanno Basso.
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
KEPACH Music S.r.l. - All rights reserved
Via Cola di Rienzo, 180 - 00192 Rome (Italy)
Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
Le sette tracce che compongono quest'opera multimediale dell'artista Michele
Rabbia - definirlo percussionista appare alquanto riduttivo – rivelano, a chi
non ancora non fosse entrato in contatto con il suo variegato mondo espressivo,
un performer creativo ed eclettico, dai molteplici riferimenti culturali.
La prima traccia, Sine Linea, è per sega musicale amplificata, electronics
e chitarra pre registrata. Splendide inquadrature in bianco e nero aprono il sipario
su un ambiente sonoro concentrato e spirituale, dagli evidenti afflati orientali.
Un arpeggio minimalista di chitarra fa da bordone all'inizio del brano, che si snoda
staticamente tra sonorità glissate, per liberarsi in un tripudio rumoristico, e
tornare infine a spegnersi sotto il bordone iniziale. Sovrimpressioni, per
sacchetti di plastica manipolati, cetra, ebow, suoni campionati e mixer console,
è un avanguardistico tripudio audio-visivo, in cui l'immagine assume un ruolo preponderante.
Equilibrium, che ingloba un'opera di video arte del 1995 di Manuele Bossolasco,
Manhattan 0.24, è per cinque metronomi, percussioni, tamburo basso e quattro
woofer. A una meccanica poliritmia si sovrappone la sfrenata fantasia percussiva
di Rabbia, come avviene nelle sue indimenticabili esibizioni dal vivo in solitudine.
Poème en prose, per waterphone ed electronics, valorizza le splendide
sonorità dello strumento, insolito e misterioso. Generation si svolge su
un video diretto da David Downes, ed è per suoni campionati, giradischi e metronomo.
Il sonoro si integra alla perfezione al ritmo serrato delle immagini, dal montaggio
sorprendente. Signs, per tamburo basso e sfere di polistirolo, gioca sull'interazione
tra i particolari visuali della performance e un'iterazione di stampo minimalista.
Il conclusivo Continuum Mechanics, per oggetti, giradischi ed effetti, è
un'articolata sequenza di rumori sovrapposti con sobria e affascinante progettualità.
Un'intervista condotta da Federico Scoppio, corredata da immagini delle esibizioni
live, fa da corredo al breve ma denso dvd, contribuendo a delineare la poetica dell'artista,
che si ispira a Ligeti, Cage e Calder, una poetica solo apparentemente elitaria,
ma in realtà fruibile da chiunque si accosti alla sua opera libero da preconcetti
e pronto a mettersi in gioco da ascoltatore aperto e attento.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 16/06/2013
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