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Koinè Jazz
Everything's in the roots
(BA 303 CD 2011, Music Center / I.R.D.)
1. Roots
2. Out of Nowhere
3. Triscaidecafobia
4. Spring
5. Nocturnal
6. Astrea
Fabrizio Fogagnolo - double bass
Enrico Penazzi - piano & el. piano
Alessandro Gorna - drums
Mattia Cigalini - alto sax on #2, #6
Un linguaggio comune per una storia che parla a tutti noi. A sillabarlo è il
Koinejazz, trio formato da Enrico Penazzi, Alessandro Gorna
e Fabrizio Fogagnolo, alla sua prima uscita discografica con questo "Everything's in the roots". Un titolo eloquente che indica già le coordinate entro le quali si
muovono i quasi 50 minuti di musica del trio.
Il brano d'apertura, "Roots" è in effetti la pietra angolare dell'intero
lavoro: un viaggio nella storia del trio jazz lungo il quale si attraversa l'intera
stilistica di questo tipo di formazione. Non è un caso che la parola "roots",
"radici", dia anche il titolo all'album. Tutto è nelle radici, tutto è già nella
storia della propria musica, che solo conoscendo può essere proseguita. D'altronde,
la presentazione del progetto spiega chiaramente che quella racchiusa «tra gli
estremi Scott Joplin e Robert Glasper è la tradizione a cui il trio sente
di appartenere».
Un jazz minimalista, che al "chiacchiericcio" musicale preferisce una rarefatta
comunicazione. Questa poetica si esprime al meglio nel quinto brano, "Nocturnal",
a firma Penazzi, che è autore di ben quattro dei sei pezzi che compongono
il disco: totalmente privo di fronzoli, ma allo stesso tempo evocativo, capace di
raccontare una storia, merito anche della scelta del piano elettrico e dell'interplay
tra i musicisti.
Il pericolo di eccessivo cerebralismo o di una musica tanto cesellata da risultare
stucchevole è dietro l'angolo ma, di questo, il trio ne è cosciente: brani come
"Out of Nowhere", unico standard di Everything's in the roots o la
lunga e creativa "Astrea", sono un antidoto alla mancanza di calore in cui
un progetto come questo rischia di scadere facilmente. Ma si potrebbero evidenziare
anche altri momenti simili, come l'assolo di contrabbasso di Fogagnolo su
"Spring".
Da notare anche il contributo di Mattia Cigalini, ormai qualcosa in
più d'una semplice bella promessa del sax contralto, che su "Out of Nowhere"
e "Astrea" dimostra un'ottima padronanza della koinè che ispira l'azione
musicale del trio.
Con questo lavoro assai equilibrato, la prima prova del progetto Koinejazz è superata;
è lecito aspettarsi, per il futuro, ancora di più. Con la certezza che questa formazione
non dimenticherà tanto facilmente la storia a cui guardare e nella quale inserirsi:
i suoi riferimenti, le sue origini, le sue radici.
Giuseppe Andrea Liberti per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/08/2013
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