Splasc(H) 2003
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Felice Clemente
Quintet
Way "out" Sud
1. Dragon-fly (F. Clemente) – 7.28
2. Way out sud (F. Clemente) – 6.31
3.
Lady TT (F. Clemente) – 7.48
4.
Turkey's flight (V. Della Fonte) – 6.16
5.
Blues for Elvira (F. Clemente) – 8.49
6. Amantea (F. Clemente) – 7.25
7.
Happy Calypso Tribute to Sonny Rollins – 5.30
Felice Clemente
Sassofono tenore e soprano
Giovanni Falzone tromba e flicorno
Massimo Colombo
Pianoforte
Valerio Della Fonte Contrabbasso
Tommy Bradascio Batteria
Manuel Consigli
Chitarra (3, 6)
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Way "out" sud
rappresenta il lavoro d'esordio di uno dei giovani più interessanti che la scena jazz italiana offre al momento, il sassofonista Felice Clemente. Il Quintetto a cui Clemente dà il nome presenta un progetto leale e rischioso al contempo, come esemplarmente sintetizza il titolo Way "out" sud: parafrasando il titolo di uno dei capolavori di Sonny Rollins, Way out west del 1957, il Felice Clemente
Quintet si pone sotto l'ala protettiva dei mostri sacri del passato, ma la sostituzione di "west" con "sud", imprime all'omaggio tributato a uno dei sax tenore più importanti e influenti della storia del jazz un accento fortemente personale e originale. Way "out" sud aspira a condurre l'hard-bop più classico, quello di Rollins e degli anni
cinquanta in genere, sulla via verso il sud, non soltanto il sud della
tradizione jazz americana, quello di New Orleans, ma anche altri sud tra cui
quello nostrano della Calabria.
Ciò che sorprende positivamente dall'ascolto di tutte le sette tracce (tutte rigorosamente originali) di Way "out" sud è un miracoloso equilibrio tra il più rispettoso mainstream e le frequenti tonalità latine di cui molti brani sono intrisi: Way "out" sud suona fresco e solare senza mai tradire la lezione dei "grandi" e senza nemmeno strizzare maliziosamente l'occhio alla musica "latina" o "etnica". Seppur ispirato dal Mediterraneo,
il Felice Clemente
Quintet suona pur sempre il jazz di Rollins, Monk e Silver.
Way "out" sud si apre con
Dragon-fly, la traccia più "americana" dell'intero lavoro, apparentemente la più legata alla tradizione: un blues molto caldo, dove il Quintetto fa sfoggio del suo grande affiatamento e di una perfetta gestione dei tempi e degli assoli. Già con la title-track
Way out sud, emerge prepotentemente uno dei sud, quello afro-cubano, a cui il jazz di Clemente s'ispira. Il ritmo, finora decisamente sostenuto, cala con la malinconica
Lady TT, introdotta da un raffinato fraseggio alla chitarra di
Manuel Consigli: l'atmosfera è resa avvolgente dal sax soprano di
Clemente, che sembra prediligerlo rispetto al tenore per tessere atmosfere più rarefatte, ed è impreziosita da un assolo al piano di
Colombo. Dello stesso tono è l'unica traccia non a firma Clemente,
Turkey's flight
del contrabbassista Della Fonte, che prosegue il leggero sorvolo del Mediterraneo, mentre con
Blues for Elvira
una rapida virata ci lascia sulle rive del Mississipi per il più classico dei blues in cui, come già in Dragon-fly, la tromba di
Falzone dimostra di essere particolarmente a suo agio. L'omaggio più esplicito al sud d'Italia è
Amantea, che prende il nome dal paese di cui è originaria la famiglia di
Clemente; ancora al soprano,
Clemente disegna con tratti leggeri e delicati una melodia nostalgica, ben contrappuntata dal flicorno di
Falzone, che verso la fine del brano sembra sul punto
di svanire nella luce del sole e nelle distese del mare, ma ancora un'ultima
volta il tema torna nitido e chiaro quasi a volersi lasciar cullare ancora un
po' dalla fresca brezza di Amantea.
Conclude Way "out" sud
un esplicito tributo a Sonny Rollins e alla sua celeberrima St. Thomas, Happy Calypso, un ultimo sud ancora da visitare e dalle cui danze caraibiche lasciarsi trascinare.
Dario Gentili per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/06/2004
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