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Dudecom
Dudecom


1. Dude (C. Uboldi, M. Castiglioni)

2. Tohos (C. Uboldi, M. Castiglioni)
3. Trudy e Isi (C. Uboldi, M. Castiglioni)
4. Milla's Song (C. Uboldi, M. Castiglioni)
5. Good Bait (T. Dameron)

6. It's all right with me (C. Porter)
7. Grazie a voi (C. Uboldi, M. Castiglioni)
8. Lario Bop (C. Uboldi, M. Castiglioni)
9. Nel cuore di Grazia (C. Uboldi, M. Castiglioni)

Carlo Uboldi piano
Marco Castiglioni batteria
Stefano Dall'Ora contrabbasso
Emilio Soana tromba, flicorno
Marco Bianchi vibrafono
Francesco Licitra sax alto, clarinetto

Dudecom, ovvero, "I due di Como" che sono Carlo Uboldi e Marco Castiglioni, titolari di questo raffinato ensamble che su questo CD si avvale anche della collaborazione della tromba di Emilio Soana, del contrabbasso di Stefano Dall'Ora, del vibrafono del giovane Marco Bianchi e del sax di Francesco Licitra.

I brani composti da Carlo Uboldi e Marco Castiglioni ripercorrono vari stili passando dalla bossa molto soft di
Dude (dal nome del gruppo) in cui si inizia ad apprezzare il vibrafono di Marco Bianchi , oltre al flicorno di Emilio Soana, allo swing di Tohos, dedicato a Horace Silver. In Trudy e Isi (nomi di due cagnolini abbandonati e poi adottati) con andamento  a-la-Brubeck, complice il 5/4, i fiati e il vibrafono espongono il tema in sezione fornendo al brano un clima orchestrale molto piacevole. Dopo il dovuto giro di soli Marco Castiglioni si ritaglia uno spazio di vari minuti in cui effettua un solo di ottima fattura.

La ballad per eccellenza si dedica ad una donna importante e Carlo Uboldi non si sottrae a questo compito dedicando alla moglie il brano
Milla's Song. Sax alto di Licitra e tromba con sordina di Soana rendono il tutto molto intenso. Ancora un tributo famigliare, questa volta ai genitori, a cui è rivolta Grazie a Voi, un 3/4 con tema esposto dal contrabbasso.

I luoghi fanno parte di ognuno di noi e Como è presente nel blues monkiano
Lario Bop. Tromba e sax espongono il tema all'unisono per poi passare al giro di soli con, nell'ordine, sax, piano, tromba, vibrafono, contrabbasso che intermezza dei funambolici four con la batteria.

Nella bossa di chiusura,
Nel cuore di Grazia, il clarinetto di Francesco Licitra accarezza morbidamente l'armonia prima di cedere il testimone al vibrafono ancora una volta molto raffinato.

Nel CD ci sono anche due standard:
Good Bait di Tadd Dameron e It's all right with me di Cole Porter. Il primo, inciso nel 1948 dal pianista Tadd Dameron e dalla sua band, vedeva, oltre al leader, compagni come Kai Winding al trombone, Kenny Clarke alla batteria, Fats Navarro alla tromba, Milt Jackson al vibrafono, Alle Eager e Rudy Williams ai sax. Qui l'andamento è leggermente più "morbido" ed è affidato al vibrafono di Marco Bianchi il quale esegue anche un bel solo. It's all right with me, eseguito in trio, inizia un po' sospeso per poi alternare cambi di tempo tra swing sostenuto e andamento medium ponendo in risalto la compattezza del trio e le qualità dei singoli, tutti rimarchevoli.
Marco Losavio


"Godiamoci in poltrona,con un buon bicchiere di vino,questo lavoro,dopo una giornata faticosa: è una intelligente alternativa a tante banalità"
Gianni Coscia

"Il titolo del disco allude, nel dialetto di Como, ai due leader, impegnati a tener vivo il jazz nella città lariana. Per la verità non sono loro due soltanto: è un bel sestetto quello che si avventura nelle sette composizioni firmate dalla coppia e nei due standard Good Bait (di Tadd Dameron) e It's All Right With Me (di Cole Porter). L'impostazione è quella di un elegante mainstream, con tratti che richiamano talora Horace Silver (al quale è peraltro dedicato Tohos) ma altre volte anche la west Coast. E tutto scorre in un clima di realmente gradevole freschezza, ma anche di sapienza.
Uboldi è un pianista che ha già dato prove di assoluta qualità, nel tocco, nella scioltezza, nelle idee e Castiglioni è batterista di ricca tecnica (si noti, per apprezzare la sua gamma di risorse, l'assolo in Trudy e Isi).
Ma "Dudecom" piace anche per l'apporto convinto, coerente e competente del gruppo intero, a cominciare - per la rilevante parte che ha, anche come arrangiatore - dal sempreverde Soana, da quarant'anni magilstralmente in prima linea: dei nostri trombettisti è oggi il più classico. Tra i più giovani solisti una scoperta non è ormai più il robusto contrabbassista Dall'Ora, mentre lo saranno verosimilmente il sassofonista Licitra (al clarinetto nel brano finale) e soprattutto il vibrafonista Marco Bianchi, talento non ancora diciottenne e quindi, sulla scorta degli interventi che qui fa, da tener d'occhio." - Gian Mario Maletto (Musica Jazz, febbraio 2004)


"Sono comasco e quindi accolgo con particolare piacere la pubblicazione di questo CD il cui titolo significa, in dialetto lariano (ma anche milanese) "due di Como", che - nella fattispecie - sono il pianista Carlo Uboldi e il batterista Marco Castiglioni. I due, abituati da anni a suonare insieme in complessi propri e altrui,hanno deciso di costituire un nuovo sestetto chiamando a farne parte un quasi veterano come Emilio Soana (alla tromba e al flicorno) due giovani come il sassofonista e clarinettista Francesco Licitra e il contrabbassista Stefano Dall'Ora e un giovanissimo, il vibrafonista Marco Bianchi, anch'egli comasco, che ha appena compiuto i 24 anni (e non diciotto,come si legge nelle scherzose schede individuali del libretto).
Il progetto era semplicemente quello di produrre un disco di jazz moderno lontano da qualsiasi eccentricità, sperimentazione,contaminazione e via elencando,percorrendo quella mainstream che per fortuna non è stata ancora abbandonata dai jazzisti più equilibrati,per i quali l'ebbrezza dell'avventura presuppone il dominio dei "fondamentali". Giusto quindi cominciare con una dimostrazione di sicurezza e di musicalità in un linguaggio neo-boppistico applicato a due standard (It's All Right With Me e Good Bait) e a sette composizioni originali dei leader,in alcuni casi espressamente dedicate a grandi esponenti del bop e dell' hard bop come Thelonious Monk (Lario Bop) e Horace Silver (Tohos).
Non si pensi comunque a un disco simile a tanti altri: ciò che lo contraddistingue, a mio avviso, è una meravigliosa cantabilità, una costante leggerezza di tocco, un calore dolce e carezzevole che ci fa sentire a casa, fra gli affetti familiari (non per nulla Uboldi ha dedicato un brano alla moglie, uno ai genitori e uno ai suoi due cagnolini). Il miracolo, che deriva dalla delicatezza dei temi e degli arrangiamenti, ma soprattutto dalla personalità dei musicisti, è l'esaltazione dei sentimenti senza tracce di sentimentalismo.
dal punto di vista strettamente tecnico - musicale, tutti i componenti del gruppo hanno modo di farsi valere, dall'esperto Soana (lo si ascolti soprattutto in dude al flicorno e in Lario Bop alla tromba) al collaudato Uboldi, nel cui pianismo si coglie l'ammirazione per colossi come Peterson, Garland, Flanagan, al creativo Castiglioni, particolarmente felice in Trudy e Isi, a Licitra, capace di passare con il suo contralto da Hodges a Cannonball, a Dall'Ora che in Grazie a Voi, a tempo di valzer, fa letteralmente cantare il contrabbasso.La rivelazione è costituita da Marco Bianchi, alla sua prima esperienza discografica squisitamente jazzistica,che dimostra una padronanza tecnica assoluta del suo strumento (merito anche del maestro Daniele Di Gregorio), ma anche inventiva, continuità, elasticità e swing,raggiungendo il culmine, a mio parere, nel lungo assolo al centro del brano di apertura, Dude. Credo che il giovanotto (recentemente applaudito allo spazio Metamorphosi dagli Amici del Jazz) non tarderà a emergere in campo nazionale." - Antonio Berini (Ritmo)



..."Carletto, con un gruppo di musicisti sapienti e di buon gusto, pare prenderci per le orecchie e riportarci a casa...Ma non è solo il piacere dell' ascolto...Godiamoci in poltrona,con un buon bicchiere di vino, questo lavoro, dopo una giornata faticosa: è una intelligente alternativa a tante banalità." Le parole di Gianni Coscia, un (grande) protagonista del jazz italiano, inquadrano con acume l' esordio discografico dei Dudecom, duo di Como, appunto, in dialetto lariano.
Il Carletto in questione ( Carlo Uboldi , fondatore, autore e pianista) ha il suo alter ego in Marco Castiglioni, impegnato come il socio, ma dietro i tamburi; il gruppo di musicisti "sapienti e di buon gusto", comprende Stefano Dall' Ora al contrabbasso, Marco Bianchi al vibrafono, Emilio Soana, alla tromba e flicorno e Francesco Licitra, al sax tenore.
Due le cover eseguite, la "vibrafonica" Good Bait, firmata Tadd Cameron e It's All Right With Me, dinamico brano di Cole Porter, rivisitate, ma non stravolte, in chiave moderna.
Tutti gli altri brani portano la firma del dinamico duo fondatore, spaziano dalla bossa nova, Dude e Nel cuore di Grazia, al soft jazz di Milla's song, che fluttua tra sax e tromba, e di Grazie a voi, che lascia al contrabbasso la conduzione della melodia, al 5/4 di Trudy e Isi.
I due brani più innovativi sono sicuramente Tohos, dal punto di vista armonico, e Lario Bop, un blues-bop allegro e armonicamente movimentato in cui tutti gli strumenti entrano in gioco scambiandosi il ruolo di leader.
Un bell' approccio al jazz, che si distingue per la piacevolezza dell' ascolto, la perizia e il buon gusto dell' esecuzione, la fantasia nel ricercare spunti che "facciano la differenza", insomma, per concludere, sempre con Coscia: "Pare che la pigrizia non si addica al jazz..." - Andrea Romeo (L' isola che non c' era



"Con bellezza di linguaggio e un feeling pienamente in the tradition, con naturalezza e chiarezza esecutiva, si dispiegano i gradevoli panorami in jazz del batterista Marco Castiglioni e del pianista Carlo Uboldi. Alla testa di vari organici, Uboldi e Castiglioni, con l'aiuto di Dall'Ora, Soana, Bianchi e Licitra,fanno scorrere con proprietà d' espressione i loro brillanti acquerelli jazzistici, sottolineati dal pulsare e fluidificare diretto e saldo di Castiglioni stesso e di Dall'Ora al contrabbasso, dal caratterizzante assecondare e lanciare ritmico, su cui si innestano le sortite nette, essenziali e delineate con tratto sicuro ed efficace in un fraseggio ben definito e pienamente in jazz, di Uboldi che sciorina calibrato e deciso, e cui fan riscontro l' armonioso effondersi del prestante e limpido proiettare della tromba di Soana, dal vellutato, apollineo e ben modulato breath, e il rintoccare luminoso e ricco di svolte e di ben torniti spunti, di Bianchi, dal terso spaziare e disporre al vibrafono. Dal canto suo Licitra al sax contralto disegna con naturalezza e svolge senza remore il suo fraseggio, il tutto all'interno di quadri musicali dal pregiato e ben calibrato discorrere." - Giordano Selini (Jazz Convention)


 
Fresco ed allegro questo disco, che dal primo all'ultimo brano scorre lievo e leggero all'ascolto, regalando un'oretta di buona musica e di buon rilassamento. Dudecom, ovvero, in dialetto lombardo, due di Como, sono Carlo Uboldi e Marco Castiglioni, leader (il primo naturalmente al piano ed il secondo alla batteria) e coautori di tutti i brani originali del cd, si fanno affiancare da Stefano Dall'Ora al contrabbasso, Emilio Soana alla tromba, Marco Bianchi al vibrafono e Francesco Licitra al sax alto, via via alternando ritmi e formazioni, in un piacevole susseguirsi. Il cd inizia e finisce con due bosse: entrambe suonate in quintetto, "Dude" in apertura senza sassofono, e "Nel Cuore di Grazia" senza tromba, sono il preludio e la fine di un percorso che tende a regalare all'ascoltatore in primis delle buone melodie, neanche tanto articolate (a parte "Tohos"), ma ben suonate ed approcciate. E così passando dai sestetti di "Tohos" e "Trudy e Isi" (forse il momento migliore del disco, in cui va sottolineato il bell'intro dell'assolo di sax), al quintetto senza vibrafono nella ballad "Milla's Song", al quartetto di "Good Bait" (di Tadd Dameron), il cui tema è lasciato al vibrafono, ai trii di "It's All Right With Me" di Cole Porter (da evidenziare per i bei cambi ritmici su tutta la struttura del brano) e "Grazie a Voi" (in cui Stefano Dall'Ora si occupa in toto del tema). Infine si torna ai due quintetti finali, nel blues "Lario Bop" (senza vibrafono) e nella già citata "Nel Cuore di Grazia" (con Francesco Licitra al clarinetto). Insomma un disco vario, in cui i protagonisti non si dilungano in arigogoli tecnici (pur avendone tutte le possibilità), ma si impegnano soprattutto a dare un senso di unione e di limpida sonorità. Il tutto agevolato da una buona resa della registrazione, efettuata nel luglio del 2003 al Murec di Milano. Il disco è uscito nel 2004 per la Music center, via Don R. Crippa n°1 20035 Lissone (Mi). Giorgio Coppola






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Data pubblicazione: 26/12/2003

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